È uscito “La composizione meccanica – L’arte di fondere i pensieri in piombo”, il primo della collana dei “Quaderni del tipografista” che l’AIMSC (Associazione Italiana Musei della Stampa e della Carta) ha ideato per offrire ai visitatori delle raccolte museali sulla stampae carta presenti in Italia, piccole guide tematiche relative all’evoluzione della tipografia.
Il termine “tipografista” è stato tratto dal “Nuovo Vocabolario” della lingua italiana compilato per cura dei professori Achille Longhi e G.B. Menini, Milano 1848, presso Carlo Turati libraio, stampato dalla Tipografia Fontana di Torino, già vecchio quando fu regalato alla mia nonna (nel 1914) e che oggi fatico a tenere insieme, che definisce: “Tipografista, sm. e add. (addiettivo, sic!): chi fa ricerche onde perfezionare l’arte della stampa.”
Ai curatori dell’iniziativa editoriale – Antonio Scaccabarozzi, Luigi Lanfossi, Giorgio Coraglia e Simone Quetti – il termine è piaciuto e l’abbiamo adottato.
I “Quaderni” saranno tredici, di 24 pagine ciascuno, nel formato A5 (15×21 cm), su carta FreeLife Kendo e copertina FreeLife Merida Scarlet delle Cartiere Fedrigoni. Sono guide tascabili per tutte le tasche (per economizzare sono stampate in digitale, in carattere Novarese, e legate da punto metallico da Simone Quetti nella Tipografia del Museo Tipografico di Artogne, BS).
I temi trattati saranno: la carta, il carattere tipografico, la composizione manuale, la composizione meccanica, il torchio tipografico, la xilografia, la calcografia (e rotocalco), la litografia, le macchine da stampa, la legatoria, offset e stampa digitale, la stampa di imballaggi e riciclo per chiudere con un glossario con i termini tecnici più usati e interessanti.
Qualcuno troverà strano sia uscito per primo il numero quattro, quello dedicato alla “Composizione meccanica”, ma permettetemi di considerare che la composizione meccanica è sinonimo di velocità e se a curare il testo è un linotipista (con la collaborazione del collega Simone Quetti) la cosa può non stupire. Battute scherzose a parte, l’Aimsc ha voluto entusiasticamente forzare i tempi facendo uscire questa prima guida per testare la validità del progetto.
Si spera in una risposta positiva soprattutto dai musei della stampa italiani.
La proposta dei “Quaderni del tipografista” è partita da qualificati operatori dei musei gutenberghiani che pensano che piccole ed economiche guide possano soddisfare il desiderio di tanti visitatori che, colpiti dalle meraviglie (anche meccaniche) della tipografia gutenberghiana, vorrebbero aggiungere maggiore conoscenze per poi magari appassionarsi a quelle antiche arti.
Per informazioni: Valter Viscardi (viscardi@assografici.it), segretario dell’AIMSC, Simone Quetti (info@museotipografico.it) del Museo della stampa “Il Segno Tipografico Lodovico Pavoni” di Artogne, BS.
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