Gian Carlo Torre, storico dell’ex libris, ci illustra le due mostre contemporaneamente in corso al Musel e alla Torre della Dogana della cittadina ligure, dedicate a Italo Zetti.
Nell’immagine qui sopra: Ex libris per Corrado Millanta: Ammutinamenti – Xilografia su legno di filo (X2), 1975, mm 82 x 106
Nell’intento di riscoprire e rafforzare il legame di Sestri Levante con gli artisti che l’hanno frequentata, amata e valorizzata con la loro opera, la Città della Riviera di Levante, con la collaborazione di Bianca Maria Zetti Ugolotti e della Fondazione Italo Zetti, nel centenario della nascita ricorda l’artista Italo Zetti (1913 – 1978).
Italo Zetti è stato uno dei maggiori xilografi italiani ed europei del secolo XX, nacque a Firenze (18.02. 1913) studiò presso l’Istituto Superiore d’arte di Firenze di Porta Romana allievo di Pietro Parigi, suo maestro per la xilografia, tecnica che approfondì successivamente nel breve periodo in cui fu collaboratore di Bruno Bramanti, di cui tenne la lettura celebrativa al Congresso Europeo dell’ex libris di Barcellona nel 1958. Entrambi “gli insegnarono l’onestà del mestiere” (1).
Iniziò a collaborare con illustrazioni con “Voce Amica”, il periodico della Banca Toscana e con varie editori (Le Monnier, Rinascimento del Libro, Vallecchi). Nel 1932 fu invitato per la prima volta alla Biennale di Venezia ove partecipò con xilografie di grande formato. Nel 1935, nel numero 204-206, pag.13, de “L’EROICA”, la rivista – manifesto della xilografia italiana, Ettore Cozzani presentava a chiare lettere l’opera di Zetti “un moderno, uno spirito irrequieto e cercante, … un artista che è artista veramente :nel sangue; che sa cioè vivere in sé la natura, e renderla in un canto lieto e generoso, commosso e esaltatore”.
Dal 1937 visse a Milano, dapprima ospitato da Aldo Carpi nel suo studio, poi abitando in Via Rugabella 9 lo stabile ove erano presenti artisti, poeti, letterati, architetti quali Afro,De Pisis, De Chirico, Funi, Marino Marini, Carlo Dradi e Attilio Rossi i direttori di Campo Grafico, Leonardo Sinisgalli; collaborò con le sue illustrazioni xilografice a “La Lettura”, il mensile del Corriere della Sera, e successivamente con Franco Angeli, Bestetti, Cino del Duca, Domus, Hoepli, Istituto d’Arti Grafiche di Bergamo, Istituto Editoriale Cisalpino. Nel dopoguerra con Strehler e Arcangeli fonda la rivista “La Giostra”.
Illustrò edizioni per bibliofili edite da Mardesteig quale “La novella del grasso legnaiolo (nella serie “I cento amici del libro”), e la “Opera Omnia” del Macchiavelli, “la sua ultima e più impegnativa fatica iniziata nel 1967” (1), l’opera su cui lavorava al momento della morte (Casore del Monte 23.07.1978); la serie delle 45 xilografie verrà completata da Anna Gregr Bramanti, figlia di Bruno Bramanti.
Nel 1948 è tra i fondatori della BNEL (Bianco e Nero Ex Libris), l’Associazione Italiana di Collezionisti, di Artisti e di Amatori del Bianco e Nero, dell’Ex Libris e del Libro Figurato di cui fu presidente dal 1948 al 1950 e vice presidente dal 1965 al 1975.
Nota e ampia è la sua produzione di ex libris per collezionisti italiani e stranieri: tra i tanti cito Gianni Mantero, padre storico dell’ex librismo italiano e fondatore della Federazione Internazionale delle Società Exlibristiche (FISAE),
l’ammiraglio Luciano Bigi, consigliere militare del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, e Vito Salierno grande studioso della letteratura indiana, di D’Annunzio e autore di numerosi testi in campo exlibrisitico, tutti eseguiti con la tecnica xilografica dell’incisione a bulino su legno di testa, come si può evincere da alcuni esemplari riprodotti a corredo di queste brevi note sulla sua opera. Nel 1951 come membro del Centro Studi inizia la collaborazione con la Triennale d’Arte di Milano.
Nel 1999 la moglie, Biancamaria Zetti Ugolotti, ha fondato in Milano la Fondazione a lui dedicata che opera in due sedi : a Parma, archivio di Italo Zetti, biblioteca, patrimonio documentale su ex libris e stampe d’arte, e a Casore del Monte (PT), la “Casa della xilografia e della memoria artigiana”.
A conclusione di questa breve nota mi piace ricordare questo scritto di Alberto Longatti (2) su Italo Zetti: “La sua è una generazione che ha reso l’impegno professionale un presupposto di moralità, ( … ). Nella xilografia non si possono cancellare le disattenzioni, mascherare l’imperizia; si eseguono sincerità, sicurezza di mano, progettazione rigorosa ed esecuzione attenta”. Come dice Zetti “chi ha scelto come mezzo di espressione la tecnica silografica deve esserne costantemente consapevole” (3)
Gli eventi di Sestri Levante
“La città ricorda Italo Zetti nel centenario della sua nascita” è stato il tema dell’incontro presieduto dal Sindaco di Sestri Levante (GE), Valentina Ghio, relatori Fabrizio Benente, Alfredo Gioventù, Anty Pansera e Gian Carlo Torre, tenutosi il 27 dicembre 2013 nella Sala Carlo Bo.
È seguita l’inaugurazione delle due mostre “Italo Zetti Ex Libris” nel Musel, al terzo piano di Palazzo Fascie, e “Italo Zetti e Alfredo Gioventù: di sasso in sasso”, gli esiti di un dialogo tra la ricerca di Alfredo Gioventù e il lavoro di Italo Zetti, nella Torre dei Doganieri.
Italo Zetti, tra il 1959 e il 1961 costruì a Sestri Levante con l’aiuto dell’amico architetto Gianni Mantero, collezionista di ex libris di fama internazionale, “una casa dedicata agli spazi, alla luce del mare e alla costa ligure”.
Il suo amore per Sestri Levante è testimoniato dagli acquerelli dedicati alla “Baia del Silenzio”, da numerosi ex libris e dalla serie delle grandi xilografie “Sassi di Liguria” iniziate nel 1970, tema oggetto quasi esclusivo della sua ricerca, anche nella intensificata attività pittorica, per gli anni successivi, e che presentò per la prima volta alla Biennale Internazionale della Grafica di Firenze.
Le mostre:
Italo Zetti Ex Libris – Musel , Palazzo Fascie , Via Colombo www.musel.it
Lunedì chiuso / Martedì, Giovedì, Venerdì, Sabato 9.00 – 12.30 / Mercoledì 9.00 – 12.30 / 14.00 – 17.00 Domenica 15.00 – 18.30
Italo Zetti e Alfredo Gioventù: Di sasso in sasso – Torre dei Doganieri, Vico Macelli, 3 info@alfredogioventu.it
Venerdì 16.00 – 19.00 festivi e prefestivi 10.30 – 12.30 / 15.30 – 19.00
Secondo il libro “bianco e nero ex libris grafica minore, illustrazione di Campesatoe Tetro” pubblicato nel 1990, Palmirani afferma che la BNEL ( Bianco e Nero ex libris associazione Italiana) viene fondata nel 1945. Sto scrivendo una tesi per laurea universitaria in merito, e ovviamente sono alla ricerca di informazioni corrette. Secondo Lei venne fondata nel 1948, e ciò contrasta con le mie informazioni. Se ha la possibilità mi faccia sapere se sono in errore.
Cordiali saluti e grazie in anticipo
Caro sig Maurizio, a breve riceverà la risposta esaustiva da parte dell’Autore, dr Gian Carlo Torre. La ringrazio per la sua premurosa precisazione.
L’editore
Caro sig Maurizio, Lei non è in errore: il 1948 è un refuso mio. Nel mio testo a mano è segnato 1947, infatti lo Zetti nel 1947 fu tra coloro che si recarono da un notaio per la costituzione ufficiale della BNEL. Sul dubbio che la BNEL fu fondata nel 1945, è una discussione che ebbi con Bragaglia e successivamente con il Palmirani che affermavano che la BNEL fu fondata nel 1945; dopo chiacchere inutili solo dopo aver loro inviato il testo scritto dal Fenini il 1947 fu accettata come la data della costituzione ufficiale della BNEL.
Il 1945 si riferisce solo al fatto che “il 15 dicembre 1945 in Via Santo Spirito a Milano presso l’Editoriale Italiana era stata promossa da Giorgio Balbi,anche se non figurava il suo nome, una assemblea“.
“Il 21 marzo 1947 con l’ing.Mantero, il dott. Raimondo , Zetti e Fenini , il dott Balbi si reca da un notaio, a Milano, per la costituzione ufficiale della BNEL ed il deposito del suo statuto”. Quanto è tra virgolette è stato scritto da Mansueto Fenini fonte decisamente attendibile visto che era presente a pag. 21 – 22 del fascicolo 26-27-28 Como , 1979 de BIANCO e NERO – EX LIBRIS – LIBRO FIGURATO. Quando inviai a Bragaglia e Palmirani la fotocopia delle due pagine si zittirono.
Per Sua conoscenza a pagina 106 de “Italo Zetti Xilografo” autore Gianluca Chelucci , Fondazione Italo Zetti,2009 troverà la conferma dello Zetti Presidente e vice presidente” di cui è presidente dal 1948 al 1950 , e vicepresidente dal 1965 al 1975.”
Mi scuso del 1947 non corretto.
Mi complimento con Lei perché essendo giovane, il fatto che stia preparando la tesi lo dimostrerebbe, ha dimostrato di essere attento nel leggere i testi, soprattutto se considero che altri hanno spesso sorvolato sulla documentazione e sulle fonti di riferimento. La Sua tesi quale argomento tratta?
Se le posso essere utile per la Sua tesi mi contatti pure direttamente.
Gian Carlo Torre