Alessandra Angelini, artista della luce, lavora con lastre polimeriche con doppia esposizione a bromografo e trasferisce l’immagine con torchio calcografico.
Una piacevole sorpresa, visitando lo show room della Ditom, azienda specialista in polimeri per matrici flessografiche, è l’esposizione di alcune opere di incisione molto particolari dell’artista Alessandra Angelini.
Sono infatti lavori eseguiti con tecniche sperimentali mediante impressione su lastra polimerica di un disegno realizzato direttamente sulla matrice, oppure di un’impronta trasferita da pellicola, come nelle opere esposte, da vegetali (fiori, foglie ma anche ‘cuori di lattuga’, mediante intaglio e doppia esposizione a bromografo (a luce UV) e quindi stampate su pregiata carta di cotone con un torchio calcografico.
Alessandra Angelini, titolare della cattedra di Grafica d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, è artista fortemente sperimentale che conduce da tempo ricerche sui temi del colore e della luce applicati a diversi media. Ha anche recentemente partecipato alla nascita del progetto L’Arte abbraccia il 3D, in collaborazione con +LAB del Politecnico di Milano, iniziando a cimentarsi nella scultura con tecnologie di stampa 3D.
Per Alessandra Angelini lavorare con la luce significa trasmettere con estrema velocità un’idea, un pensiero estetico alla matrice. I metodi per creare l’immagine da riprodurre sulla matrice possono essere, a loro volta veloci, o lenti e ragionati. Si può lavorare direttamente sulla matrice o mediante trasferimento con film trasparente nella scala dei grigi da sovrapporsi alla lastra polimerica. In questo modo si può giocare con le impronte di oggetti, forme, ombre e altro. Non facendo uso di acidi e altre sostanze tossiche, questa metodologia consente una permanenza in laboratorio senza rischi per la salute.
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