Riceviamo con piacere da un tipografo di Bressanone l’immagine di un torchio tipografico in legno che salta subito all’occhio per la sua struttura che potrebbe risalire al XVI secolo.

Ecco la lettera con cui Andreas von Mörl, che rappresenta non sappiamo bene quale generazione ha raggiunto la sua storica tipografia, ci racconta la sua storia:
 Gentile Sig. Marco Picasso,

Il torchio dell’illustrazione è forse la prima macchina da stampa della nostra tipografia. Noi siamo convinti che sia del 1550 circa. Altri che l’hanno visto, dicono che risale invece intorno al 1750. Per noi è indifferente a quale secolo risale: è vecchio e bello e questo ci basta.
Il torchio ligneo di Bressanone, è sicuramente l’unico conservato in Alto Adige. Forse risale al 1550 ed è stato utilizzato per la stampa degli atti del Concilio di Trento (1545-1563). Le analisi dendrocronologiche hanno confermato che il legno del torchio è stato tagliato a sud delle Alpi intorno al 1550. Su uno dei pilastri del torchio compaiono le iniziali M.G. che rimandano allo stampatore Marcaria Giacomo (Giacobbe), ebreo di Riva del Garda. Cifre ebraiche (?) compaiono sulla manovella di ferro.
Il primo stampatore di cui si ha notizia in Bressanone (1564) è Donatus Faetius di Termenago, Val di Sole, sino al 1563 citato presso la stamperia di Giacomo Marcaria a Riva.

Il torchio che dal 1564 al 1829 ha funzionato in Bressanone – stampando tra l’altro il primo libro dell’Alto Adige con caratteri in piombo – viene oggi attivato a scopo dimostrativo.

Questa la cronaca.

Poi, il signor Andreas conclude con una osservazione che ci piace sottolineare:

Forse non è tutto così, ma neanche sarà tutto sbagliato. Ci sono ancora tanti studi da fare. Finora non è stato fatto molto. Il nostro sito internet www.weger.net è bilingue. A sinistra sotto la storia c’è anche un file, ma questo non è stato ancora tradotto in italiano. Ma lo faremo nei prossimi mesi. Cordiali saluti.

Andreas v. Mörl

Libreria Universitaria e Tipografia A. Weger Bressanone, 13.05.2009

Non credo che molti fossero a conoscenza di questa autentica rarità e sono ben lieto di metterne al corrente tutti gli amici della tipografia e dei Musei della Stampa, con l’augurio che dai tanti esperti che sono tra noi si possa dare una datazione definitiva a questo esemplare.