Al palazzo Ducale di Genova Märchenbilder, mostra personale di Fulvio Ioan, sulle tematiche della fiaba e dell’apocalisse, xilografie policrome con tecnica giapponese Nisiki-e.

Fulvio Ioan, docente di Incisione ed Anatomia dell’Immagine dell’Accademia di Belle Arti di Sanremo che talvolta collabora con l’Accademia di Belle Arti di Genova, per anni allievo ed assistente del Maestro xilografo Ligustro Giovanni Berio, sarà in mostra negli spazi di Sala Dogana presso Palazzo Ducale a Genova a partire dal prossimo 14 aprile.
Questa mostra riunirà quasi dieci anni di lavoro presentando opere di pittura, incisone e xilografie policrome eseguite con tecnica giapponese Nisiki-e, così come mi era stato insegnato dal mio Maestro Ligustro.
In occasione di questa mostra personale, verrà edito un catalogo a cura di R. Melegari, con testi del Critico Sandro Ricaldone di Genova e con quelli del Prof. Bruno Smolarz, scrittore francese già autore dei libri ”Hokusai dita di Inchiostro Ed. Barbés” e ” Giorgio Morandi Les jours e les heures Ed. Arléa”.
La ricerca dell’artista si è sviluppata nel tempo attraverso la rielaborazione, l’invenzione e la citazione di immagini attorno alle tematiche della fiaba e dell’apocalisse. Si tratta di due argomenti apparentemente lontani, ma in realtà affini, perché intesi, la prima (la fiaba) come percorso di trasformazione, di riconoscimento di sé e della propria collocazione nel mondo; la seconda (l’apocalisse) come momento di transizione verso un futuro radicalmente rigenerato.

Invito a ingresso libero

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La mostra riunisce incisioni e dipinti realizzati negli ultimi anni, in un allestimento che mira a rimarcare, al di là della diversità dei procedimenti e degli esiti, l’intima coerenza del lavoro, di cui le singole prove costituiscono i frammenti, a loro volta scomponibili, come illustra l’installazione centrale, dove da una stessa tavola vengono enucleati brani differenti.

Così, ai lavori calcografici (Finimondo, Tzunami, La mia città di notte), dove figure riprese dall’iconografia medievale si inseriscono in contesti contemporanei, composti secondo modalità che uniscono all’ironia del grottesco una pervasiva tensione drammatica, si accostano xilografie (I Fiori, Märchenbilder #1 e #2) realizzate con l’elaborata tecnica della stampa policromatica Nishiki-E, appresa dal maestro Ligustro, modulate su immagini e tonalità di sorvegliata armonia fiabesca.
Completano il quadro le più recenti opere pittoriche, nelle quali – sullo sfondo di una quinta animata da un vivace concerto di colore – campeggiano i personaggi dello Struwwelpeter (Pierino Porcospino), protagonista delle catastrofiche filastrocche ottocentesche di Heinrich Hofmann e di Hans mein Igel (Gian mio Porcospino), ripreso dai Fratelli Grimm, emblemi di vicende esistenziali contrastate e di fuoriuscita da una logica di marginalità.
Accompagna la mostra un catalogo edito da R. Melegari, con testi di Sandro Ricaldone e di Bruno Smolarz.