Nobilitare stampa e packaging non è solo questione di tecnologia ma anche di idee e creatività. Se ne è parlato al TAGA Day 2018.

Un convegno giovane per i giovani. Un convegno tecnico ma con particolare attenzione alle richieste di un mercato complesso, qual è quello del packaging. Un convegno che, per certi versi, rompe con i tradizionali incontri tra stampatori.

È partendo da queste considerazioni che vorremmo descrivere il Taga Day Gold 2018, che si è tenuto presso la sede di Allestire Decor Lab di via Tortona.
Ed è già questo assai significativo, perché a Milano via Tortona, distretto del design, è oggi il simbolo del fashion, dell’arte, del nuovo che avanza.
Non a caso i giovani tecnici del TAGA Italia hanno scelto per il tema della nobilitazione in stampa, il claim della canzone dei Beatles “All you need is GOLD”.
Focus tecnico, quindi ma non solo, sul mondo della nobilitazione dello stampato.

Creatività

Si parte da considerazioni che possono spiazzare i tecnici della stampa, abituati a spaccare il capello (o meglio il puntino) in quattro, alla ricerca della perfezione.
E così è stato. Ma con grande successo e approvazione.
Si parte da Angelo Ferrara, di Robilant Associati, che ci parla della nuova era dell’oro. Cosa intendiamo con questo? Ben sa chi stampa da decenni che nobilitare uno stampato si identifica, quasi sempre, con l’aggiunta di lamine oro. Un tema che sarà poi descritto nel dettaglio dalle relazioni tecniche applicative.

TAGA Etich_Venisse Wine

L’impatto visivo della asimmetria come nobilitazione

Ma sta qui il punto: per ‘nobilitare’ è necessario ‘aggiungere’? Occorre distinguere. Cosa è la nobilitazione?
«Solo ciò che già è nobile può essere nobilitato» dice Ferrara. Aggiungere oro a un prodotto banale, non è nobilitazione, ma appesantimento. Che può confinare col cattivo gusto. L’alternativa è l’iconicità, quella che vediamo in tanti prodotti di successo, in cui l’immagine, il design, sostituiscono la ricchezza.
Ma c’è di più, dice Angelo Ferrara. «La nuova estetica. Il lusso credibile come denominatore comune a diversi stimoli in contrasto con l’esasperazione della qualità ostentata

Come progettare il packaging

Quali sono allora i suggerimenti del designer? Immaginare nuove nobilitazioni materiche, naturali. Consideriamo che il creativo non è solo il designer, è il cliente, siamo noi.
Con gli esempi Ferrara ci mostra etichette e astucci di successo per brand prestigiosi, basati su una nobilitazione che, a prima vista, è il contrario dell’arricchimento materico. Ritorno alla manualità, all’artigianalità. Fino agli estremi di etichette ‘scritte a mano e con calligrafia infantile’.
Ma allora che deve fare lo stampatore?
La tecnologia aiuta a creare un prodotto che appare vero, puro. Al limite estremo, l’imperfezione (voluta) come valore aggiunto. Sull’esempio di alcuni designer giapponesi.
Se il relatore mostra, quale esempio, un servizio da tavola con imperfezioni quali rotture artistiche, a noi vengono in mente etichette ‘strappate’, perfetto esempio di imperfezione voluta e accattivante. Che poi non è una novità, come insegna la moda dei jeans, i cui ‘strappi’ sono studiati ad arte (leggi qui).

TAGA Sangiovese

Etichette scritte a mano, strappate, come i jeans

«I difetti sono la verità – conclude Angelo Ferrara –. Un prodotto ‘non finito’ rischia di apparire più nobile di uno ‘lucidato’.» E porta l’esempio di Andy Warhol con le sue serialità in cui le differenze costituiscono delle unicità.
E non si può fare a meno di associare serialità e differenze alla stampa digitale.
La sintesi estrema di questa relazione viene poi perfettamente espressa da Alessandro Mambretti, moderatore del convegno:
«Arricchimento non a casaccio, ma ragionato

Decor Lab
TAGA Decor Lab

Guandong collabora con Decor Lab per evidenziare la comunicazione visiva variabile

Un breve intervallo ci permette di conoscere meglio la struttura che ospita questa giornata di TAGA Italia.
Decor Lab è l’esempio di nobilitazione di una struttura dismessa. Oggi, oltre che sede della rivista Allestire, come ci spiega il collega Gianluca Chesini, è un punto di contatto tra architetti e la stampa digitale. Perché questo? Perché gli architetti devono ‘toccare con mano’ le possibilità offerte da una tecnologia. La stampa digitale non è ancora entrata nella mentalità di architetti e designer. Da parte loro, gli stampatori hanno qui un’opportunità per proporsi a questi nuovi utenti. Una struttura, quindi, del genere win-win. Non per nulla, tutto lo spazio che vediamo e che ha un ruolo di show room, mostra le tante applicazioni della stampa digitale, dai libri ai wall paper, dalla ceramica e la pelletteria al vetro decorato, dalla comunicazione visiva sul punto vendita agli oggetti stampati in 3D.

La parola a chi stampa
TAGA_Carlo Gregori

Carlo Gregori illustra i metodi della cartotecnica a valore aggiunto

Come dicevamo, la relazione di Robilant Associati ha spiazzato chi vede nella stampa solo gli aspetti di una esasperazione tecnica. Ma non è così. È bastato ascoltare Carlo Gregori, presidente di Industrial Box di Bologna e Gianfranco Vicini, responsabile R&S di Pusterla 1880 di Varese per comprendere come le competenze tecniche siano sempre e comunque indispensabili per proporre ai brand lavori ad alto valore aggiunto.

Carlo Gregori, la cui azienda, oscar della stampa 2017, al momento punta solo sulla stampa analogica, è d’accordo sul fatto che nobilitare non è aggiungere. Nell’illustrare cosa offre il mercato in termini di nobilitazione, ci tiene anche a sottolineare «Dobbiamo far capire ai nostri clienti, i brand che sono alla ricerca di un packaging di lusso, quanto sia nobile il nostro mestiere
Raramente il grafico che si affida allo stampatore è a conoscenza della tecnologia che sta dietro a un astuccio stampato.
«Noi invitiamo sempre i nostri clienti nei reparti, perché si rendano conto di quanta tecnologia serva, e quanto investimento sia necessario, per stampare quello che ci chiedono

Competenze

E paragona la stampa nobilitata al menù di un grande chef. La conoscenza e la scelta dei materiali. E la capacità di metterli insieme.
«Sono capacità che non si improvvisano. Noi abbiamo bisogno di persone competenti, e appassionate del proprio lavoro. Competenza che, purtroppo, spesso i clienti non hanno. E questo rende più difficile il nostro lavoro
Dopo una carrellata delle varie tecnologie di nobilitazione all’interno di una struttura produttiva, Gregori torna sul tema della competenza.
E qui emerge un’altra preoccupazione. Quella del cambio generazionale. È sempre più difficile trovare giovani preparati e appassionati, che vogliano imparare a lavorare su macchine complesse. Scuole e associazioni dovrebbero fare di più (tema scottante su cui torniamo in altri articoli). Gregori paragona con il mondo del calcio: abbiamo tanti talenti nelle squadre giovanili, ma che non vengono valorizzati e si perdono perché il ‘grande calcio’ gira sulle star strapagate, mentre le giovani promesse restano emarginate.

A monte della stampa

Gianfranco Vicini Pusterla 1880 illustra l’importanza della prestampa nella nobilitazione

La relazione di Gianfranco Vicini è molto tecnica. Il responsabile ricerca e sviluppo di Cartografica Pusterla 1880, illustra la complessità dei passaggi necessari per la preparazione dei file di prestampa e relativa lavorazione.
Solo questo ci fa comprendere come, contrariamente a quanto si può pensare, oggi una vera azienda di stampa deve avere un reparto di ricerca e sviluppo. Come un’industria farmaceutica o un’industria di ingegneria. Costi che poi vanno a incidere sul prodotto finito. Che è la cosa più difficile da ‘vendere’.

«La ricerca e sviluppo in una industria cartografica – ci dice Vicini – si giustifica perché il cliente nel packaging di lusso è alla ricerca sfrenata di qualcosa che lo distingua dagli altri. Lo stampatore che è in grado di fare quello che altri non riescono a fare, ha già un punto di vantaggio.»
A conferma di quanto detto prima da Carlo Gregori, il pericolo maggiore per una seria industria della stampa, sta nella mancanza di competenza da parte del cliente.
Su questo dovrebbero lavorare le associazioni di categoria. Ma lo fanno?

La parola agli esperti

Nella sessione pomeridiana, i tecnici Taga hanno fornito approfondimenti legati al PDF 2.0 e ai gruppi di lavoro Taga Italia su Spot Color, Bilanciamento dei grigi e tecnologia di essiccazione UV applicata al procedimento di stampa offset.
Molto positiva la presenza di un folto gruppo di giovani, che hanno avuto la possibilità di sperimentare un’esperienza di alto livello. L’augurio è che i relatori siano riusciti a trasmettere loro la passione genuina per il design applicato alla stampa e al packaging.

Con circa 100 partecipanti, il Taga Day 2018 ha confermato le sensazioni positive degli organizzatori. La nobilitazione dello stampato è stato un argomento molto apprezzato dai soci e dagli ospiti che non hanno mancato di girare ottimi spunti e feedback per il GdL sulla nobilitazione di prossima apertura.  Più del 60% dei partecipanti ha promosso a pieni voti l’evento, mostrando particolare interesse dagli interventi del mattino.

Domande e informazioni a  info@taga.it