Rendere il Bonus Cultura strutturale e introdurre la detrazione fiscale per acquisto e lettura di libri e giornali negli auspici della Federazione Carta e Grafica.

La Federazione Carta e Grafica in audizione alla Commissione Cultura del Senato ha sottolineato l’importanza che il Bonus Cultura per i diciottenni sia migliorato e reso strutturale.
L’iniziativa, sostiene la Federazione, si è rivelata misura importante a sostegno del settore, della lettura e dei consumi culturali. Segue ora l’invito al legislatore a sostenere la lettura di libri e giornali anche con misura di detrazione fiscale per tutti i cittadini.

«Siamo soddisfatti dell’interesse riscosso in merito all’estensione del bonus cultura a quotidiani e periodici. È stata un’occasione di confronto e ascolto molto utile – ha dichiarato Maurizio D’Adda, Direttore di Assografici, a margine dell’audizione – abbiamo avuto modo non solo di esplicitare il nostro parere sul Bonus Cultura, ma anche di sottolineare come la richiesta di sostegno alla nostra filiera non sia un tentativo anacronistico di difesa della carta verso il digitale, bensì un’esigenza strategica a supporto di un settore d’eccellenza della nostra economia e a favore dello sviluppo culturale e sociale del Paese.»

Importante anche il chiarimento dal punto di vista ambientale: «Quanto alla “carta” – ha sottolineato D’Adda –abbiamo ricordato semplicemente che la dematerializzazione non è certo garanzia di minor spreco di risorse, soprattutto per usi prolungati e ripetuti, come nei libri di studio, e soprattutto a fronte di un materiale di origine naturale, rinnovabile, riciclabile e biodegradabile.»

La Federazione Carta e Grafica (Assocarta, Assografici e Acimga), che rappresenta i settori cartario, grafico/cartotecnico trasformatore e macchine per grafica/cartotecnica, ha generato un fatturato di 24,3 miliardi di Euro nel 2017 (1,4% PIL) e un saldo positivo della bilancia commerciale di 3,6 miliardi di Euro, grazie all’attività di circa 170.000 addetti attivi in oltre 18.000 imprese. Rappresenta quindi anche la filiera produttiva dei libri e dei giornali, a monte del comparto editoriale: un settore che, come noto, conosce da anni elementi di crisi strutturali, sia legati all’evoluzione del mercato, sia alla scarsa propensione alla lettura degli italiani.
Un gap culturale che rappresenta per il Paese un elemento di debolezza competitiva rispetto agli altri Paesi evoluti e sul quale è sempre più necessario un piano nazionale di interventi strutturali a sostegno.