Anche l’occhio vuole la sua parte è un motto che sembra coniato apposta per il settore del gambling.

Non solo per quello tradizionale, fatto di sale bingo o agenzie di scommesse, ma anche per quello più moderno, con le sue poker room o le case da gioco online, per esempio  casino.netbet.it.
Riportiamo questa analisi dopo la recente fiera Enada a Rimini, per evidenziare un fenomeno in crescita. Con tutto ciò che comporta.
Ce ne siamo infatti resi conto facendo un salto a Enada, la principale fiera sul gioco d’azzardo nell’area del mediterraneo e del sud Europa. Si svolge due volte l’anno: in autunno a Roma, a ottobre 2019 con la 47esima edizione. L’edizione di primavera a Rimini è appena andata in scena richiamando 25.000 visitatori.
enada Rimini

Stand dopo stand è un succedersi di passatempi e relative attrezzature: dagli ultimi modelli di sedili, alle più recenti applicazioni della realtà virtuale nel mondo dei games per coinvolgere e appassionare anche chi vuol fare da semplice spettatore.

Un mercato vivace

Restando nell’ambito del gambling tradizionale, è interrogando il motore di ricerca più famoso al mondo che scopriamo milioni di pagine dedicate a tutte quelle soluzioni di supporto al settore: dal marketing agli arredi, dai sistemi di sicurezza al merchandising.
Se, al contrario, vogliamo scoprire qualcosa di più sul gioco d’azzardo online, allora basterà farci un giro in uno dei casinò col suffisso “.it”, quelli cioè che fin dal 2011 sono stati autorizzati dall’ADM, acronimo che sta per Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

E anche il futuro di questo settore, come di molti altri, sembra proprio legato al web.
Stando al rapporto “Online Gambling & Betting Market 2018 – 2026” pubblicato da Transparency Market Research, fra sette anni il mercato di azzardo e scommesse online raggiungerà a livello mondiale un valore di circa 128,2 miliardi di dollari. Soprattutto, metterà in mostra un tasso di crescita annuale superiore al 10%. A tirare la volata (per impiegare un linguaggio sportivo) sarà in particolare il mercato del Vecchio Continente, seguito da quello asiatico, mentre sul grandino più basso del podio si posizionerà quello del nord America.
Numeri che non dovrebbero stupirci più di tanto, soprattutto se confrontati con quelli pubblicati solo qualche mese fa nel “Rapporto Italia 2019” dell’Eurispes. Secondo l’istituto di ricerca che ha sede a Roma, il 28,2% dei nostri concittadini, praticamente tre ogni dieci, partecipa a giochi per vincite in denaro.
Il 18,3% lo fa soltanto attraverso la filiera presente sul territorio (ricevitorie, sale slot); al contrario il 2% frequenta esclusivamente il web (poker room, casinò online); mentre per un 7,9% non fa alcuna differenza l’ambiente di gioco, passando indistintamente dal mondo reale a quello virtuale.
Pertanto le percentuali sopra riportate svelano come oggigiorno un italiano su dieci giochi d’azzardo online.
D’altronde lo abbiamo sempre fatto, anche se in forme e con strumenti differenti.  Già gli antichi romani giocavano a dadi o scommettevano sugli scontri fra gladiatori.
E come non ricordare che il casinò più antico al mondo è quello di Venezia, aperto nel 1638, quasi tre secoli prima della fondazione di Las Vegas, la città un tempo considerata la capitale mondiale del gioco d’azzardo.