Dopo aver nuovamente incontrato Alessandro Bonivento in Sardegna dove trascorre la metà dell’anno e svolgendo nei mesi estivi un’attività di volontariato a guardia della Torre Spagnola di Marina di Barì (OG), riproponiamo questo articolo-intervista pubblicato la prima volta esattamente due anni fa.
Alessandro Bonivento ricorda volentieri le sue passate esperienze di tipografo, ma come allora, quando spiegava il funzionamento delle macchine da stampa agli studenti delle scuole grafiche in visita, che ancora lo ricordano per la sua capacità comunicativa, è molto apprezzato dai turisti per tutte le informazioni storiche, naturalistiche e paesaggistiche sulla “sua” Ogliastra.
Veneziano di nascita, dopo aver frequentato l’istituto professionale grafico salesiano all’isola di S. Giorgio a Venezia, trova lavoro a Milano come compositore a mano e quindi addetto alla Monotype a comporre un giornale degli anni ’70, “Informatutto”.
Passa quindi al settore cartotecnico presso la Cartitalia dove stampa con macchine Roland e fustella con macchine Bobst. Dal 1983 lo troviamo sulle rotative delle Grafiche Seregni, dove rimane fino alla pensione nel 1999.
All’epoca le ferie, per combinarle anche con quelle della moglie che lavorava presso la OMCSA (la società delle storiche Aurelia), le programmava a giugno. Scopriva così che il posto più adatto per quel mese era la Sardegna e, in particolare, il mare incontaminato dell’Ogliastra, che raggiungeva (allora) con lunghi e tortuosi traferimenti in auto da Porto Torres (non c’era ancora lo scalo turistico di Arbatax, né la superstrada).
Oggi, se vogliamo trovare Alessandro Bonivento basta visitare la Torre spagnola (1580) sul promontorio che divide la spiaggia degli uomini (de is ominis) da quella delle donne (de is femunis) , come imponeva l’antica tradizione sarda, alla marina di Barì Sardo (OG) dove trascorre almeno sei mesi all’anno (gli altri a Ospiate di Bollate).
Giunge qui ogni anno in primavera, in tempo per vedere la lussureggiante fioritura di ginestre, malva e della ricca macchia mediterranea e, in mare, il passaggo dei delfini, mentre i gheppi che vengono a deporre le uova proprio sulle finestrelle di questa torre di guardia.
Nella stagione del turismo, svolge la sua funzione di volontariato, tenendo aperta la torre tutte le mattine per ricevere e illustrare ai turisti storia e bellezze della regione. La torre ospita anche mostre di fotografi, pittori e artisti arricchendo così di cultura e le giornate dei villeggianti.
A Barì Sardo, ospite fisso dal 1988, ormai il nostro tipografo è un personaggio indiscusso che ha la massima fiducia da parte del Comune e della Pro Loco e solo grazie alla sua passione e tenacia, i sempre più numerosi turisti, soprattutto stranieri, che frequentano questa zona ancora poco battuta, hanno a disposizione un servizio in più. In fondo questa non è che la conferma che, come vuole la tradizione, il tipografo è (era) il depositario della cultura.
A quanto pare Bonivento ha lasciato il segno; ecco cosa ci ha scritto un nostro assiduo lettore:
Alle superiori, credo il 1990, sono andato a fare uno stage di una settimana alla Seregni.
Dovevo rimanere in prestampa a tagliare gli astralon, ma facevo delle capatine a vedere un macchinone offset e c’era una persona ammirata da tutti per la sua grandissima conoscenza tecnologica e per la sua disponibilità a condividerla, meglio di un prof.
Sono felice che ora lui sia in quegli splendidi posti… e dopo 20 anni ho ancora un bel ricordo di lui.
Gianni Rubagotti
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