Nel nostro editoriale del 4 gennaio – molto letto e molto commentato – “Perché la stampa è in crisi” si poneva l’accento sulle responsabilità dell’imprenditore e si chiedeva se fosse il caso di cambiare business. O mentalità.

Approfondiamo il tema riportando alcuni pareri significativi. Negli ultimi anni stiamo assistendo a una vera e sanguinosa lotta di sopravvivenza tra le aziende che operano nel settore della stampa e delle arti grafiche. La causa è anche, ma non solo, nel cambiamento del mercato che pretende riduzione dei lead time, flessibilità, piccole tirature, maggior personalizzazione del prodotto, pur mantenendo integra l’efficienza produttiva.
Questo è un punto di fermo ormai appurato e condiviso da tutti. Ma spesso le soluzioni proposte divergono.
Da uno scambio di opinioni con alcuni imprenditori a monte e a valle nella filiera emerge il fatto che ognuno ha cercato di salvarsi con i migliori mezzi che possedeva e che conosceva: chi ha utilizzato la riduzione degli investimenti in beni industriali, chi ha deciso di supportare una politica di prezzo svincolato dai reali costi di produzione nella (vana) speranza di eliminare i concorrenti, chi ha scelto la via delle fusioni e chi purtroppo non ce l’ha fatta e ha deciso di chiudere l’attività.
Nella quasi totalità dei casi questi mezzi non hanno dato buoni risultati.

Nuove strategie

«Questa instabilità causata dalla recessione si è rivelata però utile al settore come motore di innovazione sia sul piano delle strategie aziendali, sia sul piano tecnologico dimostrando che più la situazione è incerta, maggiore è la propensione a rischiare e a cercare nuovi scenari.» È il parere di Luciano Bortolini, amministratore di B+B International, azienda che studia e fornisce software e soluzioni per il settore della comunicazione visiva, della cartotecnica e della stampa digitale, il quale afferma che «La crescita delle nostre imprese non può essere solamente legata alla bassa crescita del PIL italiano, ma si devono affrontare nuove strategie di marketing e sviluppare nuovi mercati
Da qui risulta che ciò che può fare la differenza è l’implementazione di nuovi modelli organizzativi e produttivi che rivoluzionano il modo di produrre.
In pratica, aggiornare la propria mentalità.
«Il fattore di successo per vincere questa recessione è la diversificazione ritenendo critico il cliente, allargando il proprio sistema di offerta per poter aumentare la propria penetrazione, sempre con una specializzazione nel modo di produrre per essere comunque competitivi dando il giusto valore a ciò che si produce mai svendendo il prodotto, ma piuttosto andando in controtendenza rispetto al mercato» afferma ancora Luciano Bortolini, che ci racconta come i propri clienti siano riusciti a sconfiggere la crisi cambiando di fatto il proprio business.
«Abbiamo clienti che hanno fatto della diversificazione il loro cavallo di battaglia: scatolifici specializzati nella produzione di cartone ondulato, box e scatole per industria e commercio che ora producono anche per piccoli lotti personalizzando l’imballaggio, aggiungendo materiali diversi, e forme diverse, per produrre imballaggi studiati appositamente per la funzione che andranno a svolgere

L’importanza dell’innovazione

Spesso il cliente finale non ha ben chiaro ciò che vuole, o che forse vorrebbe, e spesso non sa se le tecnologie di produzione permettano una soluzione interessante ed economica. Compito dello stampatore o cartotecnico è anche quello di saper suggerire le soluzioni ideali. Per far questo occorre però conoscenza e strumentazione.

L'arredamento in cartone ondulato non ha limiti, come dimostrano questi sedili

L’arredamento in cartone ondulato non ha limiti, come dimostrano questi sedili

Ci sono cartotecniche che, ad esempio,  hanno introdotto gli espositori pop  per i punti vendita non  necessariamente in cartone, ma  utilizzando materiali innovativi; e c’è  chi invece ha aperto una nuova  divisione in grado di produrre oggetti  diversi come complementi d’arredo in  cartone, sagome, packaging e display  o imballi speciali. In sostanza un  nuovo business.
«Negli ultimi quattro mesi del 2014 –  prosegue Bortolini – abbiamo organizzato due open house in collaborazione con HP presso due aziende nostre clienti che hanno fatto della diversificazione la loro chiave di successo
Ricordiamo infatti che in concomitanza con il Viscom, presso Trocart di Cinisello Balsamo si è svolto un evento costituito da un vero e proprio tour all’interno dello stabilimento, dove B+B e HP hanno illustrato il flusso produttivo digitale (si può seguire la presentazione in questo video) tramite i prodotti che Trocart ha acquisito e sviluppato.
Come concludeva l’editoriale in questione “non si deve imitare o improvvisare, ma occorre sempre avere ben chiaro ciò che si vuole fare, indipendentemente da quello che fanno i nostri vicini”.

Dimostrazioni sul tavolo da taglio Kongsberg da parte dei tecnici di B+B

Dimostrazioni sul tavolo da taglio Kongsberg da parte dei tecnici di B+B presso DB Ingegneria dell’Immagine

Trocart è appunto l’esempio di un’azienda che ha inserito tecnologie di produzione digitale non per rincorrere uno stereotipo di innovazione tecnologica, ma per rispondere in maniera efficace ed efficiente alle nuove esigenze espresse dal mercato dove il digitale è in grado di rispondere positivamente fornendo diversi servizi: personalizzazione, versioning e rapidità dei tempi di consegna rispondendo alle singole esigenze dei clienti.
Nel tour dello stabilimento i tecnici di HP e B+B illustravano le tecnologie adottate da Trocart e in particolare il nuovo tavolo da taglio automatico Kongsberg XpAuto e i software ArtiosCad di progettazione strutturale per disegni parametrici e ICut Suite di prestampa in grado di ridurre gli errori dei file preliminari alla stampa e degli scarti di produzione risparmiando tempo nella messa a registro di grafica e taglio in pochi passaggi.

Una vista all'interno di DB Ingegneria dell'immagine

Una vista all’interno di DB Ingegneria dell’immagine

Il secondo evento presso DB  Ingegneria dell’Immagine, nota  azienda di Roma che produce display  e materiali di comunicazione visiva  per punti vendita, centri commerciali  e per eventi. Una presentazione di DB da parte di Mauro Biancavilla può essere vista in questo filmato.
Anche qui i visitatori hanno avuto  modo di assistere alla produzione  tramite la tecnologia digitale da loro  scelta che risponde a tempi brevissimi  e rapidità di consegna aumentando la competitività grazie proprio alla riduzione dei costi che questi consentono e che permetterà loro di entrare in un mercato importante come quello del packaging e del cartone dove indubbiamente ci sono margini di crescita.
Un ampliamento del core business per un’azienda nata nella comunicazione visiva esterna che ha saputo adattare alle esigenze del mercato la propria strategia e i propri investimenti.
Oltre ai prodotti già elencati in precedenza DB presentava anche un ulteriore software, molto importante per le aziende che hanno voluto diversificare le loro attività: Automation Engine, il server di workflow di Esko che automatizza le attività di prestampa velocizzando il processo e riducendo la necessità di eventuali interventi dell’operatore. Grazie all’integrazione con sistemi aziendali e front end per il web questo programma riesce a garantire una maggiore efficienza nell’incremento di qualità riducendo anche i costi di produzione.

Queste aziende di stampa e cartotecnica hanno capito che la risposta al mercato era l’innovazione. E hanno deciso di applicarla su produzione e processi elevando il valore complessivo delle tecnologie.
Hanno anche compreso che avere un flusso di produzione digitale era sinonimo di sostegno alla nuova strategia aziendale e che la stampa digitale non è più una nicchia, ma un settore specifico delle arti grafiche, ma che va gestito con competenza.
Torneremo su questo delicato tema del flusso di produzione digitale con un approfondimento mirato nel prossimo articolo.