Riprendiamo la serie del “Come va?” del nostro esperto finanziario, noto ex imprenditore, consulente di CCIA di Milano. I suoi commenti sono una guida per orientarsi nel labirinto della finanza internazionale e nostrana.

Capiterà anche a te. Ogni tanto incontri un amico che con totale incoscienza ti domanda “Come la va?” Visto come butta da qualche anno, l’unica è chiedere la domanda di riserva. Non voglio commettere lo stesso errore. Io non ti domando né ti dico come vada. Mi limiterà a fare quattro chiacchiere come al solito, ti fornisco alcuni spunti di riflessione e ti lascio anche le fonti da consultare e approfondire, se e quando dovesse interessarti farlo per trarre le tue proprie conclusioni.

I grafici che sintetizzano e visualizzano il commento, sono tratti dalla mia relazione mensile alla Commissione Carte Cartoni della CCIAA di Milano. Come sempre per dare un’occhiata a quel che ci circonda, partiamo da oltreoceano, dagli USA.

Mercati finanziari USA

Mercati finanziari USA

Il diagramma ci offre una sorpresa. La crisi dei mercati finanziari, che ha già fatto strillare “ma chi poteva immaginarlo” soprattutto a chi ha più la coda di paglia, i gestori e gli amministratori, forse rientra nella norma. Nello scontato. Tutti gli anni delle elezioni presidenziali US nella prima parte dell’anno, quando ancora i candidati sono in bilico e quindi regna l’incertezza, vedono i mercati scendere perché la finanza preferisce la certezza perfino di un evento negativo, ad una totale indeterminatezza. Poi quando nella seconda parte si incomincerà a intravvedere chi probabilmente vincerà il Campionato, i mercati riprendono lena. E così sarà anche quest’anno. Ovviamente ho molto semplificato l’analisi e ben altre componenti si sono aggiunte a creare l’attuale patatracc.

Andamento mercato carta e cartoni in Germania e Francia

Andamento mercato carta e cartoni in Germania e Francia

Il grafico a sinistra ci racconta che cosa sia successo ai prezzi di carte e cartoni in dicembre sui mercati delle due principali nazioni europee. Più che un raffronto analitico voce per voce, che potrebbe trovare ostacoli obiettivi, è interessante esaminare il trend e notare come sia negativo con varî gradi di disagio, ma uniforme come tendenza generalizzata. Cioè i prezzi sono scesi.

Indici ZEW

Indici ZEW

Zew – Questo indice e il successivo (Ifo), sono la principale fonte di informazione sullo stato di salute tedesco e sul sentiment degli operatori economici ‘tugnini’. Zew, acronimo per centro di studi della congiuntura, ci raffigura una situazione che da un paio d’anni, con onde decrescenti delinea un trend discendente.

IFO

Indice IFO

 

Ifo – altro acronimo per Istituto per le Ricerche Economiche – Clima d’Affari, Aspettative e Andamento della Situazione degli Affari, sono 3 grafici che analizzano tre aspetti della congiuntura. Purtroppo sono tutti concordi e per il momento vedono un cielo nuvoloso. Tutto sommato i due indici si confermano a vicenda.

PMI Europa

PMI Europa

PMI Europa – indice il cui nome è un acronimo di Purchase Manager Index. L’indice dei capi ufficio acquisti. Se loro dichiarano di stare acquistando per i successivi 6 mesi, c’è ragionevole presunzione che i robb , come si dice a casa mia, girino giuste e cioè che l’economia nel quotidiano tiri. Qui purtroppo il commento sintetico di Markit, la quotatissima agenzia di studio della congiuntura, è lapidario. “Ad inizio 2016 rallenta la crescita dell’Eurozona.”

Casa – mutui 
nei primi 11 mesi del 2015 le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili hanno registrato una crescita del 97,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Sappiamo tutti che una componente e concausa della grande crisi è stata la patologia che ha colpito il mercato immobiliare. Sembra per altro ormai acquisito che la ripresa da tempo consolidatasi all’estero, stia finalmente affacciandosi con deprecabile timidezza anche da noi. Riporto qui il commento di ABI, l’associazione dei banchieri, con licenza parlando. “nei primi 11 mesi del 2015 le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili hanno registrato una crescita del 97,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno” . Cosa vuoi che ti dica ? speremm, dai.

Redditi reali dicembre 2015

Redditi reali dicembre 2015

Redditi Reali nei Paesi Europei – un attimo di malinconia è inevitabile se guardiamo a valore 1995 i redditi reali in Europa e USA. Sono dati ufficiali Eurostat, quindi non c’è malizia di partigianeria indigena. Tristemente dobbiamo arrenderci all’evidenza, senza però una briciola di quel vittimismo che purtroppo è parte di alcuni di noi. Siamo gli unici che son riusciti a tornare indietro di 20 anni, anche se sicuramente qualcuno ci ha dato una mano sollecita ad aiutarci nell’impresa. In effetti solo pochi anni fa, l’Italia dava molto fastidio come concorrente sui mercati internazionali.

Stampa. Sai quella strana attività per cui qualcuno si prendeva la briga di imbrattare con inchiostri tossici un supporto per lo più biancastro, composto di fibre vegetali e altre porcheriole di solito inquinanti ? Poste tali premesse non dobbiamo meravigliarci della progressiva scomparsa di tale attività che comportava il successivo impegno di léggere da parte dell’utenza. Tutte cose del passato, naturalmente. Per comodità ti riporto qui quanto dice la newsletter di un esperto della filiera comunicazione. “La crisi ha colpito duro sui settori media e telecomunicazioni che hanno visto ridursi nel 2014 i ricavi del 4,7% nel periodo 2010-2014 la perdita è del 18,7%. Lo scenario è dell’ Agcom che ha analizzato i bilanci tra il 2010 ed il 2014 delle principali imprese presenti nei mercati. Le maggiori perdite per quotidiani e periodici (-31,2%) poi le telecomunicazioni con -22,5%. Tra il 2010 e il 2014 le imprese considerate perdono oltre il 20% degli addetti, che scendono da 19.300 a 15.200 dipendenti circa. I ricavi delle principali imprese televisive si sono ridotti di 1,5 miliardi.  Gran parte della flessione è dovuta alla contrazione degli introiti pubblicitari; diminuiscono i proventi degli abbonamenti pay tv. L’ occupazione circa 20.800 addetti nel 2014, si è ridotta di circa 1.000 unità (-4,5% circa). (IL TEMPO).”

PMI Italia

PMI Italia

PMI Italico – abbiamo visto di che cosa si tratti, ricordiamoci che la linea del livello 50 costituisce una specie di linea del Piave. Sotto: siamo in recessione. Sopra: le cose vanno di bene in meglio. Qui bisogna dire che il trend è a nostro favore e fino a quando non cambierà, è motivo di consolazione e speranza per la nostra economia.

Occupazione. Sembra che le cose vadano migliorando. È bene non dimenticare però che esistono ampie zone di rinunciatari, gente che ormai ha rinunciato a cercarsi un posto di lavoro, non perché dannati lazzaroni, ma perché il mercato a continuato a sbattergli in faccia tutte le porte cui bussavano. Inoltre la disoccupazione giovanile è ancora a livelli indegni di uno stato che voglia dichiararsi tale e come tale essere rispettato e sovvenzionato da chi paga le tasse.

Produzione Industriale in Italia

Produzione Industriale in Italia

Produzione novembre – il grafico ritraccia pesantemente, ma ancora più grave le conseguenze che comporta nella lettura del suo trend. Fino a settembre, nonostante l’andamento a zig-zag, si poteva vedere una costante tendenza a salire in un canale rispettato da diversi mesi. Ora il grafico ha rotto uscendo dal canale e quindi il trend è cambiato. Per ora laterale, vedremo un domani.

Debito Pubblico Italiano

Debito Pubblico Italiano

Debito Pubblico Italico – uno studio preciso e documentato da parte di Mazziero, gruppo di analisi ben noto e stimato per non farsi condizionare e per tenere i piedi per terra anche nelle occasioni in cui altri perdono la trebisonda. A riprova ci fornisce previsioni documentate e che tengono conto di possibili variabili nell’immediato futuro. In ogni modo puoi solo scegliere se il Debito pubblico aumenterà di più o di meno, perché comunque sia le cose continueranno col vecchio andazzo. Qualunque cosa tu ti possa sentir dire da stampa e TV.

Bilancia Commerciale

Bilancia Commerciale

Bilancia Commerciale – Un’oasi per un analista sperso nel deserto ostile dei dati economici internazionali. Come in ogni sana famiglia, dove un buon padre o una saggia regiura amministrano con attenta prudenza le finanze mensili, anche uno stato progredisce se ha un avanzo attivo: cioè se riesce a vendere di più di quel che compra. Entrate maggiori delle uscite. Da molti mesi così vanno le cose in Italia in un modo virtuoso quasi inaspettato sullo Stivale.

Fiducia dei consumatori

Fiducia dei consumatori

Fiducia dei Consumatori – Dato di importanza non paragonabile a quella che viene tributata negli USA dove più del 70% del prodotto lordo viene dai consumi, ma sempre interessante ai fini di carpire il sentiment. In effetti spesso vediamo che all’aumentare della fiducia del consumatore, non si accompagna un pari aumento delle vendite al dettaglio. È comunque indubbio che il sentiment sia decisamente migliorato all’inizio dell’anno.

E adesso ne sai quanto me. Secondo te, come la va ? Ecco, ci son cascato anch’io ! Arrivederci alla prossima.