Non è una novità che il settore etichette e packaging goda di buona salute, ma i risultati di Labelexpo indicano un mercato che va a gonfie vele, anche per le aziende italiane.

Con questo rapporto da Bruxelles e le interviste pubblicate in precedenza a cui rimandiamo, diamo una panoramica sull’evoluzione del settore.

Il made by Italy

Erano diversi i produttori italiani di foil

Va subito detto che, come consuetudine, la partecipazione italiana è stata massiccia. ACIMGA comunica che le aziende italiane espositrici erano 75, di cui 15 soci Acimga: aziende che hanno portato il fiera il meglio della tecnologia ‘made by Italy‘, in alcuni casi con anteprime assolute.
Ma è la presenza massiccia e qualificata dei visitatori italiani, convertitori e stampatori offset, che è da mettere in evidenza, tanto più che, come abbiamo segnalato e da altre voci ricevute, sono parecchi coloro che hanno acquistato macchine significative per incrementare la produzione. Il segnale di ripresa viene soprattutto dal fatto che i convertitori non si sono orientati verso macchine digitali entry level, ma alle ibride e alla stampa tradizionale con soluzioni innovative.

Pareri colti in fiera

Passaggio obbligato e quindi gran pubblico allo stand Omet

Abbiamo incontrato diversi stampatori rilevando unanimità nei giudizi e nelle motivazioni della visita: indagare sulle diverse soluzioni nel digitale; approfondire le innovazioni nelle tecnologie tradizionali, come gruppi specifici e sistemi di finitura e nobilitazione dello stampato. Tutti concordi che le novità erano parecchie.
«Sono stati tre giorni super intensi, perché dovevo comprare un paio di attrezzature e vedere in quale tecnologia investire il prossimo anno – ci ha detto Luca Fedrizzi, noto stampatore di etichette di Bolzano –. Diverse cose mi sono piaciute, in particolare le aziende italiane: Cartes che sta crescendo sia come mercato sia come attrezzature in maniera positiva e con quel qualcosa di italianità che mi piace molto

Lo stand di Cartes

E infatti Cartes ha avuto successo con vendite significative tra cui citiamo l’italiana Grafical  oscar della stampa 2015, che ha scelto la GT 368 per stampa serigrafica, stampa a caldo e fustella semirotativa che abbiamo potuto ammirare in fiera, e il sistema di fustellatura laser di nuova generazione ILC Invisible Laser Cutting adatto a fondi scuri. Altra macchina in fiera la GT 363, venduta alla tedesca Münster Druck Design. Altre macchine sono state confermate dal Messico, Uruguay, Spagna, Germania e Russia, oltre che da Italia.
Tra le altre novità, Luca cita il nuovo sistema serigrafico dell’ABG – che avevamo visto in anteprima alla Gicherstampa di Fermo, azienda che abbiamo incontrato allo stand Nilpeter dove ha acquistato una cinque colori per aumentare la propria produttività.

Per i tavoli di controllo è da segnalare Labeltech una azienda ancora piccola e di recente costituzione ma che, ci dicono i visitatori, produce tavoli solidi.  Nello stesso settore Prati come sempre si contraddistingue per uno stand molto visitato e con molto interesse intorno alla linea di finishing digitale modulare Digifast One, piattaforma di finitura ad alta velocità (90 m/min) e Rofo, il sistema di nobilitazione con stampa a caldo, goffratura e debossing per etichette da vino. Intanto Screen e PRATI hanno annunciato una collaborazione per sviluppare un’interfaccia tra le macchine da stampa digitali per etichette Screen Truepress Jet L350UV e la  Digifast One. L’interfaccia, con l’intento di massimizzare la produttività end-to-end, assicura una connessione che offre agli stampatori di etichette la flessibilità di eseguire i lavori in linea, integrati nel workflow, o fuori linea, in base alle varie esigenze di produzione. La nuova Screen Truepress L350UV+ raggiunge i 60 m/min per la produzione di etichette con funzionalità avanzate come  la compatibilità con i vari supporti, la riproduzione del colore e l’operabilità.

Che fine ha fatto il linerless?

A proposito di Prati abbiamo notato che non si parla più molto di linerless, che fu presentato al Labelexpo 2013 e descrivemmo in un articolo specifico. «Non posso pretendere di mettere due materiali di lunghezza diversa sovrapposti senza pensare che non si creino grinze – ci ha detto Pietro Prati –. Il problema è che le bobine si deformano e non si riescono a lavorare; inoltre, il materiale stampato ha già una sua memoria meccanica, ha una deformazione. Molti pensano che anche i materiali plastici perdano la memoria in pochi secondi come la carta. Ma nella realtà la maggior parte dei materiali plastici perdono la memoria in 16/18 ore.» Per farci capire perché la bobina, come abbiamo visto non era regolare, ci ha spiegato: «La bobina ha un suo ‘p greco’ che comanda per il diametro della circonferenza, e poiché si hanno due spessori lo sviluppo è diverso. Il linerless si potrebbe fare con delle macchine speciali, ma gli etichettifici a questo punto diventerebbero produttori di materie prime. Solo se produco io stesso la materia prima e invece di produrla neutra la stampo, faccio tutti i trattamenti che devono essere fatti direttamente in linea, taglio e riavvolgo, allora non ha memoria meccanica e ottengo un buon risultato
Del Linerless abbiamo visto una applicazione presso l’azienda canadese ETI Converting Equipment che mostrava anche delle bobine riavvolte. ETI conferma che con la macchina esposta in fiera la loro proposta è che il convertitore diventi al tempo stesso produttore di materia prima perché, afferma il direttore vendite Baudry Bayzelon «la flessibilità di avere in casa la capacità di applicare l’adesivo offre allo stampatore un ulteriore vantaggio sul mercato

Ibrido e digitale

Molta attenzione ha attirato la Konica Minolta con finitura MGI

Naturalmente molti sono venuti a Bruxelles per capire meglio le offerte digitali e qui le novità si sprecano in quanto questo è ormai un mercato maturo. Tuttavia in alcuni casi abbiamo captato un certo scetticismo: «Le vere innovazioni sono stati i sistemi di nobilitazione digitali, – ci ha detto un noto etichettificio – partendo dalla tecnologia GEM di hp, a Konica Minolta in combinazione con GMI (v. intervista), alla Xeikon che cerca di combinare toner con getto d’inchiostro come il bianco coprente e in futuro vernice e argento, oppure, anche se a velocità più basse, i giochi di vernici di Epson

Lombardi a Labelexpo

È piaciuta a molti la nuova Domino digitale con una velocità senza pari di 75 metri lineari e un bianco bello coprente con cui simulare effetti particolari alle carte/plastiche. Bene ha fatto Lombardi Converting Machinery ad abbinare la Digistar Inkjet alle sue linee di macchine flessografiche. Questa era una delle novità dell’azienda bresciana, oltre alle unità di stampa foil in linea a caldo TORO e l’unità serigrafica piana in linea BRAVO, che abbiamo visto in linea sulla SYNCHROLINE 430 una 8 colori interamente servoassistita, con registro e pre-registro automatico. Una macchina che rappresenta una avanguardia tecnologica molto richiesta sul mercato, che stata definita ‘la macchina universale’ perché non esistono limiti di materiali stampabili: BOPP, PVC, PE, PET, carta, carta adesiva, carta termica, cartone, materiali accoppiati. A giudicare dai visitatori incontrati, le soluzioni Lombardi hanno riscontrato notevole interesse nel marcato indiano. Come avevamo annunciato in diretta il primo giorno di fiera era stata venduta, dall’agente indiano, una macchina in Africa.

Sempre in linea con le flessografiche e ibride italiane, successo anche per OMET, con le sue tre linee in esposizione, macchine da stampa per ogni esigenza, dalla semplice stampa flexo di etichette a materiali più complessi, da stampe combinate a soluzioni speciali, totalmente customizzate, con progettazione ad hoc per qualsiasi tipo di supporto, volte a illustrare in particolare le applicazioni di Industria 4.0 nella stampa di etichette e packaging.

La nuova Mouvent digitale da 2000 dpi

Molta attenzione ha destato la novità su cui era stata creata una certa suspence, la nuova macchina digitale Mouvent della famiglia Bobst. Mouvent è una macchina inkjet che deriva la sua alta qualità di stampa dal fatto che nasce come macchina per la stampa tessile.
Sempre in casa Bobst, e in particolare Bobst Firenze, oltre alla presentazione della nuova BOBST M8 una macchina per la stampa e la trasformazione in linea multiprocesso e multibobina, proposta su una macchina con larghezza di stampa fino a 1070 mm e velocità fino a 400 m/min. Inoltre è stato interessante assistere a una dimostrazione di velocità di cambio lavoro sulla M6, con il REVO Digital flexo, che fu lanciata alla precedente Labelexpo: il cambio lavoro è stato effettuato in competizione in diretta con la stessa macchina operativa in ACM di Crema che l’aveva acquistata dopo Labelexpo 2015. La gara è terminata alla pari con soddisfazione del CEO Antonio La Franceschina, presente in fiera.

Inchiostri, UV, e-beam

La e-beam Gaia allo stand Uteco

Come riferiamo nelle interviste sugli inchiostri (v. intervista) e delle tecnologie UV LED (cui rimandiamo), l’essiccazione UV nel campo del packaging sta affermandosi e è utile seguire le innovazioni proposte da Uteco in collaborazione con Ebeam Technologies e INX Digital. Uteco ha presentato la nuova Gaia digitale a getto di inchiostro, modulare per la stampa su supporti flessibili. Gaia può utilizzare inchiostri di diversi brand, comprese tecnologie di stampa EB. Grazie a INX Digital e ai suoi recenti sviluppi sugli inchiostri alimentari a bassa migrazione, Gaia affronta il mercato dell’imballaggio alimentare. In collaborazione con EB Technologies Gaia integra l’innovativa lampada E-beam Compact nel suo processo digitale, permettendo l’essiccazione completa degli inchiostri.

Intorno alla flexo

Il semplice spettrodensitometro Peret

A volte in fiera fa piacere scoprire cose che non tutti vedono. Su segnalazione di Stefano D’Andrea abbiamo scoperto uno strumento che può essere sfuggito perché si trovava nella confusione del padiglione 8 (quello della stampa digitale). Si tratta di un nuovo spettrodensitometro, di dimensioni tascabili, semplice e relativamente economico che racchiude le funzioni più utili che servono in sala stampa. Oltre alla rilevazione della densità e della copertura d’area, lo strumento misura il DeltaE2000 tra i colori (anche non CMYK) ma la novità più interessante è l’implementazione della nuova formula SCTV per la misurazione della percentuale di punto dei colori speciali secondo la norma ISO 20654 che è stata pubblicata poche settimane fa.  Lukas Pescoller, CEO della Peret di Bressanone che produce lo strumento, lo descrive come un fedele compagno per lo stampatore, che “fa quel che serve”. Peraltro, il display in stile “ebook reader” garantisce un consumo veramente minimo di energia e un’ottima leggibilità dei risultati delle misurazioni.  Analogamente, ci ha colpito un altro semplice strumento che, sempre con le parole di Pescoller “fa meno che niente, ma lo fa bene”. Tradotto: rileva l’opacità per trasparenza, operazione fondamentale nella stampa del bianco coprente su film trasparente o nella estrusione dei film plastici. Sempre alla Peret, il dispositivo per il controllo accurato dell’uniformità del punto sulle matrici flexo, oggi aggiornato in funzione delle nuove tecnologie di preparazione delle matrici “flat-top” con grafismi sempre più minuscoli. In maniera molto intuitiva, lo strumento mediante una mappatura a colori, indica con immediatezza dove il punto risulta inferiore o superiore allo standard, questo in pratica dà la percentuale di regolarità di una matrice di stampa, con la garanzia di gestire al meglio il controllo di processo delle matrici flexo di ultima generazione.
Sempre tra ciò che difficilmente si nota, la carta sintetica PPG Teslin, un interessante supporto biodegradabile per etichette antiolio, resistente all’acqua, all’abrasione, al ghiaccio e alle alte temperature. presentata come supporto adatto ai settori del food e farmaceutico e della sicurezza.

La semirotativa flexo Iwasaki IF 330

Restando nella stampa flexo, una novità è la nuova IF300 Iwasaki semirotativa banda 330 mm. Ce l’ha mostrata David Marinoni che ha il compito di presentarla al mercato italiano. Il vantaggio è che permette la sostituzione dei cilindri portalastra in tempi molto brevi e il controllo automatico dell’inchiostrazione AVT. È una macchina che permette un utilizzo ‘tipo digitale’ per le tirature corte e con numerosi cambi lavoro durante un turno, pur mantenendo tutti i vantaggi della stampa flexo. Inoltre, per il fatto di essere modulare e poter montare in linea gruppi di nobilitazione e finitura, costituisce per uno stampatore flessografo una buona alternativa, collaudata, alla stampa digitale.

Il polimero AWP di Asahi permette il trasferimento completo dell’inchiostro

Asahi ha sottolineato l’importanza dei nuovi polimeri utilizzati per le lastre AWP dotate della Pinning Technology for Clean Transfer. Questa, come ci spiega Andrea Belloli, grazie alla bassa tensione superficiale permette un trasferimento completo dell’inchiostro evitandone l’accumulo sulle superfici e sui bordi lastra, quindi con riduzione di lavaggi e fermi macchina.
In ambito stampa flexo e serigrafica, Inglese srl – distributore esclusivo per l’Italia delle lastre TORELIEF di Toray e agente Esko-Graphics – ha presentato alcune novità che vanno a implementare il proprio portfolio attrezzature, come ci ha annunciato Marcello Morara, direttore vendite: per la flexo la lavapezzi LP650 con cestello rotante motorizzato diametro 700 mm, conforme alle direttive 2014/34/UE a funzionamento pneumatico, con pompa a doppia membrana PTFE Atex 2G, filtrazione del prodotto in entrata e in uscita, che può lavare in contemporanea racle, vaschette, calamai, rulli, permettendo un notevole risparmio di tempo, spazio, energia e senza spreco di prodotto. Analogamente per la serigrafia, la RS 2/3, macchina combinata per il lavaggio dei telai serigrafici in curvo e dei pezzi, che può contenere fino a 3 telai rotativi, oltre a vaschette, racle, calamai. L’interessante di queste nuove macchine è che possono anche essere personalizzate secondo le esigenze del cliente.
Da parte delle aziende italiane partner di GAMA-I&C sono state presentate con successo soluzioni di intra-logistica, impianti di lavaggio dei cliché flessografici (PWS) e degli anilox (AWS), il sistema di ispezione Lynex-S dedicato al narrow web e specifico per etichette di Grafikontrol e il nuovo montacliché automatico presentato in anteprima da Camis.
R.G. Labs ha presentato l’unità dicroica VTI Idealquarz DC7 per stampa offset, flexo e letterpress, e le DC7-S e DC8-S per la stampa serigrafica, compatto di dimensione molto ridotte adatte all’inserimento in retrofit su ogni tipo di macchina per etichette, con opzione touchscreen e potenza adeguata alle esigenze.

Nel campo delle rotative offset waterless, Codimag, che installa gli UV LED di IST Metz, ha annunciato una nuova linea di lastre Toray disponibili da fine anno. Enrico Firenze, FDM, che rappresenta Codimag, ha trovato questa edizione molto vivace con clienti interessati a investire anche come new enter nel settore. Molto interesse ha anche suscitato il sistema di recupero sfridi della rappresentata Lundberg Tech, un problema che gli etichettifici sono interessati a risolvere anche per ragioni economiche. La necessità di aprire anche al digitale ha portato FDM, ad avviare un accordo di distribuzione della AccurioLabel 190 a toner di Konica Minolta.