L’amico Vittorio ci manda un articolo domenicale (roba da uggiosa domenica di pioggia) che volentieri pubblichiamo, tanto per rilassare i lettori dopo i dati congiunturali diffusi da Argi e dalla Filiera Grafica.

Odissea di un Pensionato, ovvero della Ricerca del CUD (che poi serve a pagare le tasse…).
Ti parlo della complicazione di un affare che dovrebbe essere semplice, dato che tutti gli anni un pensionato deve procurarsi il CUD. Ora per ragioni anche condivisibili, non viene più spedito a casa, ma te lo devi procurare in fai-da-te.  Ci sono diversi modi, che ho appreso nel corso di una attesa in fila all’INPS dove mi sono recato dopo aver visto non più validi i miei PIN di accesso al portale.
Prima di abbandonare la fila che sembrava studiata apposta per testare le capacità di sopravvivenza dei Pensionati, ho scoperto alcuni metodi facili ed altri un cicinin meno. Te ne elenco alcuni e ne ho testato uno, quello che dovrebbe essere il più comodo: scaricare on-line dal portale.
1. Vai a un ufficio postale dove ci sia uno Sportello Amico, con 3 euro te la cavi e non ci pensi più
2. In coda alla sede INPS di competenza
3. Scarico on line

Tra rulli di tamburo ed effetti speciali ti illustro la mia odissea, pensando con raccapriccio al collega pensionato che non abbia la mia rabbia mordace ed un certo skill tecnico per maneggiare i new media, sopravvivendo.
I vecchi PIN non funzionano più e io, mica tanto attento, scoprirò poi in corso d’opera il perché. Intanto mi sembra ovvio chiederne uno nuovo.

Richiesta Nuovo PIN

Entro nel Portale e mi qualifico con codice fiscale + email + cellulare + PEC. Mi sorge spontanea una domanda: ma che cosa se ne fanno di dati che sono iterativi. Che se ne fanno del cellulare se vogliono 2 email ? Per non essere polemico,  dalla prima fase fornisco generosamente tutto quanto richiestomi. Risposta demoralizzante: Lei non è autorizzato all’Operazione in corso. Allora provo a revocare il/i vecchi, per poi richiedere il nuovo.
Stessa solfa, mi chiedono un sacco di dati. Sta volta vogliono i riferimenti della CRS + Codice Fiscale + scadenze. Mah… ma se sulla CRS c’è anche il Cod.Fiscale, perché me lo richiedono ? vuoi vedere che mi fanno i saltafossi per controllare se sto attento. Oppure contano sul fatto che al Pensionato venga un infarto o altro piccolo impedimento.
Revoca Accetta. Precisano che mi arriverà una risposta sulla PEC per completare l’operazione.
Quindi il Pensionato che abbia azzardato questa via per non uscire di casa, deve essersi precedentemente procurato una PEC: costo a partire dai 5 Euro e altra procedura da seguire.
Sulla casella PEC (Posta Elettronica Certificata) mi forniscono un Codice Revoca e un Link relativo. Clickare sul link e inserire il codice. Le pensano tutte per il tempo libero del Pensionato. Meglio del Sudoku.
La Procedura di Revoca del PIN si è conclusa Correttamente. È una bella soddisfazione, soprattutto se non dimentichi che ai fini della richiesta di un PIN funzionante non ho ancora compiuto un solo passo. Comunque mi sento gratificato. Ti aggiungono che Qualora lo si desideri Si Può Richiedere un Altro PIN. Eh sì caspita s’eri chi per quell ! Altro giro altro PIN, quasi mi auguro che non funzioni nemmeno questo così ho l’occasione di giocare ancora. Sono uno sciagurato, senza saperlo mi sono segnato il destino, come poi scoprirò. Sembra una riedizione digitale della ruota della vita Himalayana.
Sorpresa: richiedono solo Codice Fiscale e residenza. Non finisco di rallegrarmi che si apre un’altra finestra dove mi chiedono tutto, ma proprio tutto. Cognome, nome, data di nascita… ma tutta sta roba non dovrebbe essere già dentro il codice fiscale ? vabbè il computer mi aiuta a metter dentro i dati che continuo a ritenere inutili o iterativi.
Risposta Positiva. Ma.. “Richiesta Accettata” Ussignur anche il computer che invece di essere interattivo, si è burocraticizzato.
Mi comunicano che “la prima parte del PIN arriva ad uno dei contatti specificati: mail o cellulare”.
A breve precisano. Aspetto un po’ ma poi spengo il computer e vado a dormire. Tanto l’altra metà la spediranno al mio indirizzo, ipotizzo per posta. Tremo: a me negli ultimi mesi la posta arriva al 40% e ogni 3 o 4 giorni. Tra il primo e il secondo pezzo di PIN il Pensionato è pregato di non defungere. Potrebbero esserci gravi conseguenze !
Se il computer INPS latita, il mio è irridente. Dopo la amichevole indeterminatezza INPS il mio laptop precisa con teutonica inflessibilità che l’INPS mi ha mandato un messaggio: “Istante di Ricezione: Fri,15 Mar 2013 21:02:50 +0100” Ogni Pensionato che voglia sconsideratamente intraprendere questa strada informatica, è opportuno segua almeno 2 corsi:
1. Corso di informatica di base, con integrazione riguardante le comunicazioni con la PA
2. Corso di Atarassia, lo Yoga è altamente propedeutico.
Informatizzazione come opinione: vista dai privati e vista da PA.
Alle 15:48 dell’indomani mi arriva un SMS sul cellulare con le prime 8 posizioni del nuovo PIN. Ma allora la PEC non era inutile ?
Passa un po’ di tempo, ma meno di quanto temessi. Il 23/03/13 arriva una missiva dell’INPS che Anna, mia moglie, regolarmente tenuta al corrente del mio esperimento, mi consegna un po’ emozionata. È la seconda metà: ci siamo. Mi asciugo le mani dal sudore nervoso, qualche iperventilazione e accedo al portale INPS.

Il PIN è scaduto

Entro, carico le 2 metà e … colpo al cuore. Appare un messaggio : Attenzione il PIN è scaduto … ma comeee. .. poi continuo e…  o è la prima volta. Bisogna accreditarlo. Eh te pareva che bastasse caricare il PIN faticosamente guadagnato. Fra l’altro è a questo punto che in piccolo, sotto al primo messaggio trovo anche un disclaimer. “il PIN di Accesso deve essere Modificato con una Frequenza non Superiore a tre mesi” Che bello! Questo si che è pensare ai Pensionati e procurare qualche simpatico passatempo gratuito. Serve anche a giustificare la presenza di migliaia di dipendenti pubblici per star dietro a tutto il tarabaccolo ogni 3 mesi. In tempi di grande disoccupazione è strategia meritoria (Grazie Brunetta – ndr).
A questo punto si impone per il Pensionato lo studio di strategie mirate. Se rimuovi troppo presto il PIN per cautelarti dei ritardi postali, il PIN può essere scaduto quando provi a usarlo. Se aspetti l’ultimo momento, magari la posta non arriva in tempo. Probabilmente il termine dei 3 mesi è stato studiato tenendo conto della dicotomia.
Paziente, vado avanti con la procedura: mi dicono che devo generare un nuovo PIN ! Cioè dopo tutto il daffare fatto fino a sto punto, adesso butto via il mio PIN bifido. Però mi consolano: “per semplificare (ma perché mi sento preso per il bavero e anche più giù?) il nuovo PIN è di solo 8 digits” cioè la metà dell’altro.
Finalmente un riquadro mi dice “il codice PIN è stato aggiornato. Prosegui per il servizio richiesto“.
Eggià, ma che cosa stavo cercando ? dai un povero Pensionato dopo una ventina di giorni di patemi d’animo e di alta tecnologia, va un po’ insieme. Fortuna avevo preso appunti. Tutto era cominciato per avere il CUD. Ma non ti preoccupare, questo è solo un test. Come ti avevo anticipato, con 3 Euro e 5 minuti e 2 chiacchere simpatiche allo sportello della Posta, il mio CUD mi era stato consegnato senza grossi problemi.
Proseguo nella ricerca tra le mille cose offerte dal portale INPS e finalmente azzardo di clickare su “Modelli” dove poi scelgo CUD Anno 2013. Vengo invitato a “clickare sull’Anno” e premurosamente in corpo discreto c’è un avviso “L’operazione di recupero del modello potrebbe durare qualche secondo” Suona sarcastico: cosa vuoi che sia una manciata di secondi, dopo tutto quello che ho passato per arrivare qui.
In realtà … tacchete appare subito il mio CUD in PDF. Missione compiuta. Adesso provo a confrontarli i due CUD, se sa mai …

Commento del redattore: ma il Ministro Brunetta non ha preso lo stipendio per 4 anni per semplificare la burocrazia?