La rivoluzione della stampa 3D raccontata dai produttori di stampanti presenti al 3DPrint Hub di Parma
Con la stampa 3D si fa di tutto: dai denti alle torte, dalle parti di ricambio per auto ma anche aerei, ai gadget promozionali di ogni tipo. E oggi cresce il numero degli entusiasti. Li chiamano ancora pionieri, anche se ormai la stampa 3D è una tecnologia che ha 30 anni di vita. Ma, si sa, ci vuol tempo per digerire certe innovazioni. Che poi la stampa 3D sia un giorno capìta anche dagli stampatori tradizionali (li chiameremo stampatori 2D ?) questo è tutto da vedere. Per ora sembra che i due mondi siano molto separati.
I produttori di stampanti 3D, nati sulla scia di quella che ormai tutti definiscono ‘terza rivoluzione industriale’ o che hanno riconvertito in parte il proprio business, che si trovano a fare i conti con le esigenze di numerosi settori, dal medicale all’aerospaziale sino al meccanico e al manifatturiero, si sono incontrati al 3DPrint Hub per raccontare le sfide implicate nella produzione di oggetti e nella subfornitura e le potenzialità della stampa 3D applicata a diversi contesti produttivi, si sono incontrati al MECSPE, la fiera internazionale delle tecnologie per l’industria a Parma.
Ottimizzazione processi produttivi
I produttori di stampanti o di servizi per il 3D – presenti alla prima tappa del road show di 3DPrint Hub – vedono il futuro prossimo della stampa 3D strettamente interconnesso con lo sviluppo e l’ottimizzazione dei processi produttivi più che ad una fruizione di massa: «Il movimento maker è un fenomeno interessante, ma ancora più interessante è il movimento di ampi settori dell’industria verso il rapid manufacturing con la produzione di piccoli lotti, personalizzati specificamente per l’uso – afferma Davide Ardizzola di Jdeal-Form – Certo il movimento maker e dei fab lab è sostanzialmente un avvicinamento della componente creativa dei consumatori al processo produttivo, ma fino a quando non si sviluppino nuove dinamiche di creazione dei contenuti il settore consumer difficilmente sarà destinato a crescite drammatiche e a milioni di pezzi» .
Come fa notare anche Gianni Querci di Gimax3D la stampa 3D è ancora uno strumento per pochi esperti: «Per far sì che questa tecnologia arrivi al mercato consumer, dovremo aspettare ancora alcuni anni, in attesa dell’arrivo dei grandi costruttori che stanno aspettando la maturazione del settore per fare i lori investimenti sulla massa. Inoltre, occorre che i metodi di approccio alla stampa 3D siano di facile utilizzo da parte di tutti: a oggi, non basta inviare un disegno alla stampante 3D per realizzare un oggetto, ma ci vuole un approccio ai programmi che ottimizzano la stampa stessa » .
La stampa 3D è, infatti, un settore che richiede una forte professionalizzazione e competenza degli operatori: non ci si può improvvisare ed è per questo che i produttori vedono di buon occhio ogni iniziativa volta ad avvicinare con consapevolezza i più giovani a questa nuova modalità produttiva.
«Nelle scuole si stanno iniziando a costituire corsi rivolti ai giovani per avvicinarli alla modellazione, e da parte nostra, non possiamo che auspicare che questa tecnologia sarà disponibile sempre a più persone» afferma Luciano Cantini di Kentstrapper, il quale non dimentica che la prima formazione deve essere quella di chi già opera nel settore: «La rapida evoluzione del mercato e la nascita di nuovi competitor ha comportato la necessità di avvalersi di figure professionali che possano dar mano nello sviluppo di nuovi progetti e prodotti e nella loro diffusione sul mercato italiano e straniero.»
Problemi di finanziamento
Le difficoltà per le imprese non sono solo quelle di aggredire un mercato nuovo e a volte refrattario, ma è anche quella di sorreggere quello che Ardizzola di Jdeal definisce “Costo del sistema Italia: burocrazia, inefficienze, costo del lavoro”.
«L’accesso al credito è il problema maggiore, parlando da Start Up la cosa è ancora più preoccupante. Si parla di aiuti concreti ma, senza garanzie reali che si avvicinano spesso al 100% degli investimenti, nessun istituto di credito è disposto a intervenire. Così le Start Up oltre a dover sviluppare le idee devono ricorrere a forme diverse di finanziamento» racconta Querci di Gimax3D.
Una difficoltà tutt’altro che secondaria per imprese che operano in un settore in rapida evoluzione e in cui ogni sforzo deve essere rivolto all’innovazione per aumentare le prestazioni dei modelli esistenti, migliorando tecnologie e materiali impiegati. Lo spirito di entusiasmo che circonda le start up del 3D, derivante da un comparto in forte espansione e pieno di stimoli, è però più forte di qualunque ostacolo e porta gli imprenditori a rimboccarsi le maniche, come racconta Marcello Andreacchio di Sdm3D «La burocrazia e lo scarso aiuto da parte delle istituzioni non aiutano le imprese. Ma la buona volontà di noi imprenditori e l’impegno, ci permettono di riuscire a superare queste difficoltà, anche se con notevoli sforzi» . «Essendo una Start Up affrontiamo tutto con grande entusiasmo e fiducia» riassume Querci di Gimax3D per tutti.
«La stampa 3D è un elemento rivoluzionario nel contesto industriale italiano – spiega Emilio Bianchi, Direttore di Senaf – Tanto che non è difficile immaginare come nei prossimi anni andrà a integrarsi con la produzione digitale distribuita portando innumerevoli vantaggi a tutto il sistema artigianale e manifatturiero. E non solo. Le applicazioni della stampa 3D si trovano anche in molti altri settori, come la sanità».
Per questo dal 21 al 24 maggio 2014 3DPrint Hub farà tappa a Bologna in occasione di Exposanità per mostrare le opportunità che questa tecnologia può portare in ambito medicale e protesico, mentre un salone dedicato alla stampa 3D che si terrà a Fiera Milano a inizio 2015.
Per tutte le informazioni sulla tappa di Parma del roadshow di 3DPrint Hub: www.3dprinthub.it/parma2014
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