Dibattito al 25° MIAC sull’urgenza di una pianificazione delle infrastrutture per sviluppare l’economia circolare e la gestione degli scarti del riciclo della carta.

« L’industria cartaria cresce nei primi 7 mesi (+1,9%). Urgente una pianificazione delle infrastrutture per l’economia circolare e la gestione degli scarti del riciclo. Non fermiamo il riciclo delle cartiere italiane e lucchesi per l’incapacità di dare risposte al recupero degli scarti del riciclo.» Questo l’appello di Girolamo Marchi Presidente Assocarta.

Alla 25° edizione MIAC a Lucca, il 10 e 11 ottobre scorso, Girolamo Marchi evidenzia che l’industria cartaria italiana si conferma al quarto posto a livello europeo dopo Germania, Svezia e Finlandia.

Domanda interna in aumento

La produzione di carta e cartone di 5,5 milioni di tonnellate nei primi 7 mesi del 2018 (+1,9 sul 2017) sostenuta principalmente da una domanda interna in aumento del 6% (nei primi 6 mesi del 2018)  con dinamiche importanti in tutti i comparti. Particolarmente positivi i comparti delle carte per usi grafici (+6,3%) e carte e cartoni per il packaging (+6,7%).

Il fatturato nei primi 7 mesi 2018 è stimato intorno ai 4,7 miliardi di Euro, in aumento del 6,8%, risultato connesso con la necessità delle cartiere di recuperare gli ingenti rincari delle cellulose arrivate al record storico di 1230 $/ton. Da inizio 2016 a oggi: +52% pari a +420 $ per tonnellata le fibre lunghe, +62% (+400$/ton) le corte.

Economia Circolare

Al centro del dibattito della conferenza di apertura al MIAC l’Economia Circolare, di cui le cartiere sono un attore fondamentale producendo oltre 9 milioni di tonnellate di carta annue (2017) a partire da un materiale rinnovabile. Si utilizzano 5 milioni di tonnellate di carta da riciclare (2017) con un tasso medio di circolarità del 55%, e più dell’80% nell’imballaggio, uno dei più alti d’Europa.

Alla tavola rotonda “Di quale fibra è l’economia circolare: lo sviluppo sostenibile alla prova dei fatti”, si è evidenziata l’assoluta necessità di un rinnovato dialogo tra imprese e amministrazioni affinché impianti e infrastrutture vengano rinnovate e adeguate per conseguire gli obiettivi dell’Economia Circolare e che, quindi, si assicuri agli scarti del riciclo la priorità di recupero e di smaltimento nelle infrastrutture per la gestione dei rifiuti.

25° MIAC Lucca Girolamo Marchi

Girolamo Marchi apre il 25° MIAC Lucca

« Garantire la priorità agli scarti del riciclo dagli impianti di smaltimento e di recupero previsti dalla pianificazione regionale – spiega Girolamo Marchi – sarebbe una misura semplice ed efficace per incrementare il riciclo. Un miglioramento, quindi, della gestione dei rifiuti urbani.»

In questo modo la capacità di riciclo delle cartiere italiane verrebbe aumentata utilizzando gran parte della carta da riciclare che oggi esportiamo (circa 2 milioni di tonnellate l’anno). Indubbie di conseguenza le benefiche ricadute in termini di occupazione.

« Esporteremmo meno carta da riciclare ma importeremmo meno prodotti finiti di più alto valore aggiunto migliorando la nostra bilancia commerciale » ha concluso Marchi.

Efficienza energetica

Il settore cartario italiano investe in efficienza energetica (migliorata del 30% negli ultimi 20 anni) e nell’incremento della propria capacità di riciclo nonostante le difficoltà burocratiche. Ogni minuto nel nostro Paese, si riciclano 10 tonnellate di carta (di cui 2,5 nel solo distretto di Lucca).
La Toscana rappresenta oltre il 30% della produzione di carta nazionale (specialmente per uso igienico-sanitario e per imballaggio) e il 27% circa del consumo italiano di carta da riciclare.

Ma la competitività dell’industria cartaria deve anche fare i conti ancora con gli alti costi energetici. Questi sono aumentati dal 2017 di circa il 30% (sia energia elettrica che gas naturale) e si attestano regolarmente su valori più alti di quelli di Germania e Francia. A ciò va aggiunto il costo crescente della CO2, che spesso non riflette valori tecnologici, ma è condizionato più dagli acquisti dei grandi investitori finanziari.

Quale energia ?

Al tema del futuro dell’energia in cartiera è stato dedicato il seminario ddell’11 ottobre “Fossili vs rinnovabili: quale mix energetico per la cartiera del futuro? ” moderata da Silvia Pieraccini de Il Sole24 Ore. Qui si è discusso del ruolo delle fonti di energia rinnovabile nella riduzione delle emissioni dirette e indirette del settore cartario.
«Gli obiettivi sfidanti della lotta ai cambiamenti climatici – evidenzia Girolamo Marchi – hanno portato l’industria cartaria europea a interrogarsi su come raggiungerli, con la Roadmap 2050. Le cartiere italiane stanno studiando la strada migliore per ridurre le emissioni di CO2 e ogni tipologia di azienda dovrà trovare la propria. Un percorso fatto di efficienza energetica e di nuove tecnologie che dovrà necessariamente essere accompagnato da un accesso all’energia a costi competitivi

Queste le conclusioni del presidente Assocarta: « In un contesto nazionale complessivamente volto alla riduzione di CO2, rimarrà fondamentale il ruolo del gas naturale a oggi lo strumento più valido in termini di risparmio di emissioni.
Il gas naturale fornisce energia agli impianti di riciclo, impegnati nell’Economia Circolare.  Alimenta gli impianti di cogenerazione che estraggono almeno l’80% dell’energia del gas in luogo del 60% ipotesi ottimistica per le centrali termoelettriche.  Un miglioramento del 20% garantito per tutte le ore dell’anno: Quindi 
se ne trarrebbe beneficio in termini di riduzione al ricorso ad altre tecnologie a maggiore emissione di CO2