Il consueto appuntamento settimanale di Comunico Italiano è stato, giovedì 9 aprile, occasione non solo per controllare la salute di tutti, ma per ascoltare una interessante relazione sugli scenari finanziari ed economici attuali e in prospettiva per il ‘dopo’ emergenza.

Ne ha parlato Vania Franceschelli, esperta di scenari finanziari ed economici partner della associazione Comunico Italiano. Il titolo stesso della relazione, con la citazione della famosa favola per bambini (ma non solo) proponeva il tema della ripresa, per quanto difficile e imprevedibile sui tempi.

Quando il bruco pensava di morire… si è trasformato in una splendida farfalla e ha incominciato a volare”. Come ben sappiamo, la morale di questa favola insegna a non arrendersi mai, a non lasciarsi vincere dai periodi bui e tristi della vita. Dobbiamo continuare a credere in noi stessi, anche quando tutto il mondo sembra contro di noi. Solo così potremo realizzare i nostri desideri.

Eurobond e MES

Nel fare una analisi del dibattito in atto a livello europeo, Vania Franceschelli ha spiegato le differenze tra MES e Eurobond e perché questi ultimi non siano facili da applicare. Gli Eurobond sono fondi che vengono dati alla CE per fare piani europei gestiti dalla CE. Il MES è un prestito dato agli Stati, che quindi non risolve il problema, ma ne crea un altro: è un credito privilegiato rispetto al debito pubblico, che quindi diventa piú rischioso se il (nostro) debito sarà troppo alto.
Aggiungiamo, facendo nostre le parole di Carlo Calenda, che far polemica su questo è una discussione di lana caprina.
Vania Franceschelli ha poi sottolineato come la mancanza di un discorso omogeneo sulle regole e situazioni fiscali in ambito Unione Europea, sia penalizzante per le imprese e per lo Stato stesso. Ribadendo che questa crisi non è finanziaria e quindi andrà affrontata con mezzi e metodi ben diversi da quelli delle crisi precedenti (e non solo quella del 2008), la notizia buona è che essendo questa recessione un caso anomalo perché provocato da uno stop economico e non da uno squilibrio tra domanda e offerta – che richiederebbe molto più tempo per riaggiustarsi –, si può ragionevolmente prevedere una ripresa molto forte già prima della fine dell’anno.
E infatti, per fortuna, molti esperti parlano di recessione globale breve, perché generata da un evento esogeno, cioè non attinente ai meccanismi classici dell’economia.

Epidemia o guerra ?

Ha poi considerato l’analogia o differenza, che si sente in giro tra epidemia e guerra. La “guerra” – ha detto – è intrinsecamente inflazionistica: perché ha effetti altamente positivi sulla produzione. La domanda cresce più velocemente dell’offerta in quanto, nel corso del conflitto, c’è un improvviso bisogno di tutto, armi, mezzi di trasporto, ospedali, ecc, con un conseguente aumento dei prezzi.
L’epidemia, invece, è intrinsecamente deflazionistica: perché deprime la produzione. La domanda diminuisce più velocemente dell’offerta, tranne che per i beni di prima necessità, provocando il calo dei prezzi. E questa è una differenza sostanziale.
Gli investimenti pubblici, che stanno per ripartire, spesso criticati in passato come insostenibili, saranno proprio questi il sostegno dell’economia. Lo sono stati per l’economia cinese e, in generale, per tutte le economie del mondo, nella prossima fase.

Il ‘dopo’

Ma come sarà il mondo dopo il Covid-19? Ecco alcuni spunti sui cambiamenti che potranno verificarsi dopo questa pandemia.
Uno shock così improvviso, se non affrontato con la dovuta coordinazione e solidarietà, porterà a un crescente divario tra i vari Paesi, con un aumento della disparità tra popolazione ricca e povera. Purtroppo, i Paesi che più soffriranno sono quelli dove le finanze sono già deteriorate (come il nostro), dove non si è approfittato dell’ultimo decennio per attuare riforme strutturali (ancora come il nostro), e dove i settori legati alla tecnologia stanno fanno fatica a svilupparsi. Dal punto di vista della aziende queste sono in ritardo nei confronti dell’economia circolare e a un processo di riorganizzazione è per una corretta gestione ambientale e sociale.

Interventismo: in queste ultime settimane c’è stata una risposta fortissima e altamente centralizzata per arginare il rischio di una probabile recessione. Le Banche Centrali hanno inondato il mercato di liquidità, probabilmente vedremo i Governi di molti Stati salvare le imprese, soprattutto quelle appartenenti ai settori strategici adottando, in casi estremi, il percorso della nazionalizzazione.

Web: internet è ciò che ci sta tenendo uniti, i settori legati a tecnologia e digitale usciranno con una nuova forza da questa crisi. Questo periodo di “quarantena” è stato occasione per avvicinare ancora di più le persone al mondo della rete e alle opportunità che può offrire nel mondo del lavoro.

Cambiamento radicale

Ma qui viene quello che ci è sembrato il punto piú saliente della relazione.

Dovremo, per forza di cose, avere un accorciamento delle catene manifatturiere. Meno globalizzazione, con un parziale ritorno a produrre “vicino a casa”. Ci siamo accorti come la diffusione del virus abbia reso evidente il rischio che comporta il dislocare la produzione in tutto il mondo.

Per questo, ha sottolineato, è molto importante che le aziende siano consapevoli che ci troviamo davanti a un vero cambiamento radicale, che avrà certamente un andamento ad alti a bassi. Il cosiddetto andamento a W. Purché appunto, non sia un andamento a L, quindi con discese e risalite (per terminare con una risalita) e non con discesa seguita da stabilità.

Dopo le domande di alcuni degli intervenuti, Roberto Moreschini, presidente di Comunico Italiano, prima di dare appuntamento ai prossimi incontri, ha ricordato con il suo consueto ottimismo, che se nella ripartenza riusciremo a fare le cose assieme potremo farcela.
Ed è questo, infatti, uno dei motivi per cui esiste, e funziona bene, l’Associazione, sempre nell’ottica di restare uniti e di crescere.
Infine, la raccomandazione di condividere stimoli positivi e propositivi per essere pronti e preparati appena sarà il momento.

Il prossimo incontro sarà giovedì 16 aprile dalle ore 17 alle ore 18, di cui daremo il programma.
Chi è interessato a partecipare potrà darne conferma via mail alla segreteria dell’Associazione: info@comunicoitaliano.it