Se i numeri non sono confortanti, i concetti di proattività e vision espressi dal presidente GIFASP Alessandro Tomassini e dal past president Tonino Dominici ci invitano a guardare avanti senza paura. Ma anche investire in tecnologia e risorse ed essere uniti per una ripresa che dovrà esserci.

Nell’aprire i lavori – dopo i saluti istituzionali inviati tramite un video-messaggio dal direttore generale ECMA Mike Turner, il presidente Alessandro Tomassini ha illustrato il nuova organizzazione di Gifasp, di cui accenniamo sotto,
sottolineando, in chiusura, che se anche i numeri macroeconomici non sono prettamente confortanti, i concetti di proattività e vision espressi durante i lavori ci invitano a guardare avanti senza paura e ad essere uniti per una ripresa che dovrà esserci.

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Gianandrea Totaro ha illustrato il lavoro del Comitato Tecnico, i cui obiettivi riportiamo al termine di questo resoconto.

Per quanto riguarda l’esposizione dei dati relativi al gruppo fabbricanti di astucci flessibili – disponibili per i soci – l’analisi condotta da StudiaBo ha messo in evidenza la situazione precaria che ben conosciamo.
In sintesi: nel 2019 il settore degli Astucci e Scatole Pieghevoli aveva registrato una crescita del fatturato del +5% confermando livelli di marginalità superiori alla media delle imprese manifatturiere italiane, con un gruppo di “best performers” (23% delle imprese) che evidenzia un livello 2019 dell’EBITDA in % del valore della produzione superiore al 15%.
Una impresa del settore su quattro mostra livelli di redditività (ROI) nel 2019 superiori a 10; una su tre registra un livello di autofinanziamento (cash-flow) superiore al 10% del valore della produzione.
Il grado di indebitamento del settore si mantiene particolarmente contenuto: nel 2019 il leverage si è confermato su livelli più contenuti della media manifatturiera. Si conferma, inoltre, un costo medio del debito ai minimi storici.

Per il 2020 l’analisi dei bilanci d’esercizio a livello di cluster merceologici segnala andamenti ancora favorevoli per le imprese del settore specializzate nel segmento cosmetico, con tassi di crescita, livelli dei margini e condizioni di autofinanziamento decisamente più elevate della media nel 2019.

L’analisi dei bilanci d’esercizio a livello di cluster dimensionali, invece, segnala performance particolarmente favorevoli per le medie imprese (50-99 addetti) del settore, sia in termini di crescita, sia di condizioni reddituali.
Pur in un quadro settoriale complessivamente favorevole, si segnalano risultati subottimali per il 35% delle imprese che ha segnato un calo del fatturato; il 27% evidenzia un tasso di rotazione del capitale investito inferiore a 1; il 26% mostra margini operativi inferiori al 5% del valore della produzione, così come il 29% un cash-flow in percentuale della produzione inferiore ai 5 punti; il 16% registra livelli di redditività operativa (ROI) negativi.

Scenari macroeconomici

Nel suo intervento, l’economista Fadi Hassan ha analizzato – analogamente al precedente Convegno Gipea di ottobre (cui rimandiamo) – gli scenari macroeconomici internazionali e il panorama italiano dei mesi appena trascorsi, con previsioni per il futuro a breve.
Le previsioni per il commercio mondiale indicano un calo a fine 2020 poco oltre il 9%, che però riflette un trend che era già in atto da alcuni anni, dovuto prevalentemente alle tensioni tra Cina e Stati Uniti.
In Italia, questo processo di rallentamento è dovuto fondamentalmente a un calo della produttività, che di fatto ha smesso di crescere dal 1995. L’andamento del Total Factor Productivity (TFP) in Italia è stato fortemente influenzato dall’incapacità di evolvere e innovare: il modello virtuoso che negli anni Settanta era un modello per tutto il mondo, a partire dalla metà degli anni ’90 ha smesso di essere efficace, ma l’industria italiana non ha saputo rispondere con proattività alla rivoluzione tecnologica in corso.
Cruciale, in questo percorso – ha detto – il ruolo dei manager. Tra i suggerimenti pratici indicati sono emersi la valorizzazione dei manager sulla base della loro capacità di far crescere i talenti all’interno del proprio team e un sistema di target e riconoscimenti che consenta di individuare e far crescere i top perfomer, investendo su capacità e competenze.

La positività è possibile

Tra gli interventi dei soci ci piace segnalare quello positivo rivolto al futuro, da parte di un past president Gifasp, il quale ha raccomandato la necessità di stare insieme e vincere la paura. Vincere la paura con un messaggio di fiducia e speranza, guardare avanti e superare le attuali difficoltà (ne parleremo nell’editoriale di fine novembre).

Gli imprenditori devono trasformare le difficoltà in opportunità. Dal lato pratico occorre avere anche il coraggio, e la forza, di investire in tecnologia e risorse. E per risorse si intendono quelle umane. Collaboratori che vanno stimolati per essere tecnicamente aggiornati, e appassionati al loro lavoro nella consapevolezza di operare in un’azienda sana, che guarda avanti e che pensa anche al lato personale di ciascun dipendente e della sua famiglia. Un approccio sociale, che sempre più aziende oggi condividono nella consapevolezza che il business non si fa solo con i prodotti.
L’intervento si è chiuso con gli auguri ai colleghi in difficoltà «Cerchiamo di stare più vicini, il futuro dipende da quello che sappiamo fare.»

Le donne possono far crescere il PIL

Negli interventi da parte dei partecipanti alcuni chiedono agli analisti economici se questo periodo sia paragonabile al dopoguerra.
In buona parte sì, è stato risposto, se intendiamo che per superare questa crisi dobbiamo avere l’entusiasmo e la voglia di fare come negli anni prima del ’68. Invece in questo momento predomina la litigiosità. E questo non è positivo per l’economia in difficoltà. Anzi, il contrario.

Negli anni ’90 siamo rimasti inceppati a un livello di sviluppo in cui eravamo i primi. Ma poi il modello di azienda familiare, molto diffuso in Italia, non è stato capace [o non ha avuto la possibilità e i mezzi – ndr] di evolvere. Di conseguenza siamo rimasti indietro nello sviluppo del paese.

Prendiamo ad esempio – ha detto Hassan – il ruolo delle donne nella realtà produttiva, che è uno dei più bassi dei paesi avanzati. In Italia le donne sono prevalentemente dedicate alla cura delle persone. Il sistema paese non è stato in grado di creare quelle strutture che potrebbero invece permettere alle donne un maggior inserimento nell’economia produttiva.
Da una ricerca recente, emerge che il PIL potrebbe crescere del 16% se le donne avessero un ruolo attivo.

Le attività di Gifasp

Come avevamo anticipato nell’intervista al Presidente Gifasp, Alessandro Tomassini (vedi intervista), si è fatto il punto del Comitato Tecnico e l’evoluzione di Gifasp Academy. Dopo aver trattato gli argomenti inchiostri, adesivi, carta e la fustella (manuale ESU-EDA) si sono messi in evidenza i cambiamenti con l’idea di un maggior coinvolgimento e le relative opportunità che ne derivano con i concetti di proattività e vision. Si faranno seminari con l’obiettivo di fare formazione per i nuovi ingressi nel settore e aggiornamenti agli operatori delle aziende cartotecniche associate.

Seguiranno almeno un seminario a bimestre. I primi temi in vista sono il processo di fustellatura e incollatura; il confezionamento, le tolleranze di processo; la carica batterica e come abbatterla; i brevetti: perché e come; rilievo estetico e di sicurezza con applicativi a spessore digitali (base per un documento tecnico).

In collaborazione con altri gruppi di Assografici oltre ai percorsi formativi, si faranno corsi sul contatto alimentare (M.O.C.A.).

Gifasp Totaro

Questo in sintesi il programma del Comitato Esecutivo per il 2021:
– realizzare 6 seminari l’anno realizzando per ognuno di essi un breve documento di sintesi, da dare agli associati, che esponga l’argomento trattato; uno di questi seminari dovrà portare alla stesura di un documento tecnico (DOC) che sarà spiegato e dato agli associati durante l’Assemblea Nazionale d’autunno.
– sviluppare procedure e/o buone pratiche, che permettano di arrivare prima e meglio agli obiettivi dati dal C.E. e recepiti dal C.T.

Tutte le figure coinvolte attivamente nel C.T. dovranno firmare un documento che attesti la presa visione del Codice Etico di Gifasp.