Si è svolta il 20 giugno presso l’Auditorium del Museo dell’Automobile di Torino la XV Edizione di WAN-IFRA Italia,  la conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa, promossa da WAN-IFRA (Associazione mondiale degli editori) FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali) e ASIG (Associazione Stampatori Italiana Giornali).  In mattinata si sono affrontate le sfide della trasformazione industriale dei centri stampa, e nel pomeriggio quelle della ottimizzazione del processo di distribuzione dei prodotti editoriali.

Introducendo la  prima sessione dei lavori, dedicata all’integrazione cross-media nelle redazioni dei giornali, il presidente della FIEG Giulio Anselmi ha lanciato un messaggio di ottimismo: «Tante volte i giornali sono stati dati per morti, ma sono ancora vivi. Attraversano uno stato di crisi superabile» ha detto.
Anselmi ha anche ricordato i numeri della crisi: nel primi tre mesi dell’anno la pubblicità nei giornali ha subito un calo dell’8,7% “rispetto a un anno già pessimo”.  Le vendite hanno subito una caduta del 5%.
Per il futuro, occorre una politica industriale di sviluppo, incardinato lungo tre assi: la multimedialità, il rilancio industriale dei centri stampa, e la razionalizzazione della filiera editoria, stampa e distribuzione.

I presidenti dell’ASIG Gianni Paolucci e della FIEG Giulio Anselmi

Il direttore generale dell’Editrice La Stampa, Luigi Vanetti, che ha fatto gli onori di casa ai partecipanti a WAN-IFRA Italia, ha preannunciato che, a breve, il quotidiano edito nel capoluogo piemontese sarà dotato di una nuova redazione integrata per la gestione dell’editoria multimediale. Organizzata in anelli concentrici, con al centro il direttore responsabile, la nuova newsroom sarà il centro di produzione dei contenuti da avviare sul prodotto stampato, sull’edizione web e su quelle per le piattaforme mobili, tablet e smarthphone.
Gianni Paolucci, presidente ASIG, ha insistito, fra l’altro, sull’importanza strategica della revisione di tutti i processi della filiera, argomento al quale sta attivamente lavorando l’Associazione Stampatori Italiana Giornali. La necessità di un maggior coordinamento fra gli attori – editori, stampatori e distributori – è una delle chiavi per il mantenimento del settore.
Manfred Werfel, deputy CEO di WAN-IFRA, la maggiore organizzazione mondiale dell’editoria quotidiana, ha ricordato come le sfide che deve affrontare il mercato italiano siano condivise nel resto del mondo.La multimedialità, e la integrazione dei canali di comunicazione, la razionalizzazione dei processi produttivi ed un maggior coordinamento fra le aziende che concorrono all’industria editoriale sono problemi comuni a tutti.
Cherylin Ireton, director World Editors Forum, è entrata maggiormente nei dettagli di quanto sta avvenendo nel contesto internazionale relativamente ai nuovi modi di fare informazione. Cadono le barriere fra la stampa e la comunicazione video, crescono le sinergie e l’efficienza nella titolazione dei contenuti multimediali, il giornalismo è sempre più un “gioco di squadra”,  il “data journalism” è accettato come una vera e propria disciplina di questo settore: sono questi alcuni dei “trend” più importanti ai quali prestare attenzione nell’integrazione multimediale. Soprattutto, ha concluso la Cherylin, “content is still king”, il contenuto è sempre il “re” attorno al quale tutta la nuova organizzazione deve ruotare.

Giornalisti multimediali

Per la preparazione dei nuovi giornalisti multimediali sta nascendo in Francia, alle porte di Saint-Etienne (Lione) l’IRAM (International Rhone-Alpes Médias). Michela Bertagnolli, di WAN-IFRA South West Europe, presentando questa opportunità ha detto, fra l’altro, che le attività dell’IRAM – dotato di ambienti di oltre 500 metri quadrati con modernissimi strumenti di lavoro – si svilupperanno lungo tre assi: la formazione professionale, la ricerca e l’analisi delle tendenza di mercato. Sarà una vera “fucina” dalla quale usciranno le nuove leve dell’informazione multimediale internazionale.
Cosa faranno, nei maggiori mercati internazionali, gli editori dei quotidiani che non ne vogliono sapere di arrendersi alla crisi?
Per Sergio Vitelli le strade che si possono percorrere sono diversificate. Per i media su carta, occorre puntare su nuovi prodotti editoriali, e nuove sezioni tematiche, magari prendendo in considerazione le nuove tecnologie “sensoriali”, come la realtà aumentata , i “profumi” e la stampa in 3D. Da valorizzare anche il nuovo rapporto con i lettori – i messaggi possibili sono “lavoriamo insieme”, “vi aiutiamo a risparmiare”, “diventiamo amici” – e, sul fronte più industriale, la razionalizzazione delle strutture: accorpamento di testate, accentramento delle funzioni di editing, accorpamento e terziarizzazione della produzione.
Per quanto riguarda i media digitali, le strade possibili passano per gli aggregatori pluri- e mono testata di Gruppo, per nuove edizioni digitali e nuove strategie di fidelizzazione dei clienti, dal geotagging di notizie e offerte commerciale, fino alle App personali.
Marco Bardazzi, digital editor della Stampa di Torino, e Bernadette Gonzalez-Harbour, deputy editor in chief del quotidiano spagnolo El País, hanno raccontato le esperienze nella trasformazione delle redazioni tradizionali in organizzazioni produttivi multimediali. Per entrambi i relatori, è fondamentale che gli investimenti in piattaforme tecnologiche si accompagnino a una condivisione, quasi interiorizzazione, dei nuovi processi produttivi. Occorre che tutti i redattori si convincano delle grandi opportunità offerte dalla pubblicazione di notizie su diversi canali, imparando a fare sempre più gioco di squadra e a lavorare in team.

Non temere i cambiamenti

È necessario soprattutto, non avere paura dei cambiamenti.
Sulla stessa linea anche la tavola rotonda dei direttori, coordinata dal presidente della FIEG, Giulio Anselmi, alla quale sono intervenuti Mario Calabresi, direttore de La Stampa, Roberto Napoletano, direttore de Il Sole 24 Ore, e la deputy editor de El País Bernadette Gonzalez-Harbour. Obiettivo comune per tutti è la qualità dell’informazione. Se Roberto Napoletano propone un giornale che abbia anche la funzione di “consulente quotidiano” del lettore, raccontandoli nei dettagli argomenti che sono importanti per la sua vita – “anche se tu non ti occupi di economia, è l’economia che si occupa di te”- Mario Calabresi invita a non sottovalutare le nuove abitudini dei lettori ad avere i contenuti che vogliono quando vogliono. La multimedialità è una strada obbligata, perché la nuova scansione del tempo dell’informazione è 24 ore su 24. La qualità dell’informazione è la chiave per lo sviluppo del settore, e questo richiede professionisti preparati, consapevoli della loro funzione insostituibile anche nell’industria multimediale. Giornalisti ai quali si chiede di non avere paura delle novità e dei cambiamenti in redazione.