Si è tenuto a Modena del 17 settembre scorso, il Siotec Day, organizzato da 4IT Group, segreteria della Associazione italiana dei serigrafi. Una giornata intensa, utile e interessante e a tratti commovente nel ricordo di Aroldo Alberti recentemente scomparso e sul terremoto che ha colpito l’Emilia nel maggio scorso con la ricostruzione a tempo di record della scuola materna.

«Sono 35 anni che faccio il serigrafo, con passione e professionalità; ora arriva un ragazzino con una macchina digitale e mi porta vi il lavoro
Questo, in estrema sintesi, il modo di pensare di molti serigrafi che vedono nella stampa digitale di grande formato, il noto extra large, una minaccia alla loro professionalità.
A dire il vero sono ormai parecchi anni che il grande formato digital e soprattutto le macchine a letto piano si sono inserite con successo nella stampa di qualsiasi supporto, dal cartone al vetro, dal tessile alle piastrelle; oggi anche il cartone ondulato.
Ma sentire questi discorsi ci riporta indietro di una quindicina d’anni, quando le stesse paure erano espresse dagli stampatori offset.
Oggi riteniamo che non ci sia stampatore offset ragionevole che non abbia in casa almeno una macchina digitale, complementare alle proprie 4 o 6 colori.
Ma allora perché i serigrafi hanno ancora queste paure?
logo Siotec Al convegno Siotec di Modena, se ne è parlato insieme a tanti altri argomenti tecnici e di mercato, tutti interessanti.
Forse il mondo della serigrafia, un po’ statico (ma anche quello della stampa offset non è che sia tanto dinamico a vedere i risultati) e molto legato alla tradizione, stenta a rendersi conto che non solo le tecnologie, ma anche il mondo della comunicazione è completamente cambiato.
Al serigrafo con esperienza trentacinquennale si potrebbe rispondere di assumere (o associarsi) al ‘ragazzino del digitale’ e ampliare le sue offerte al mercato.
Digitale e serigrafia sono tuttavia cose assai diverse, e non solo per la quantità d’inchiostro depositato sul supporto venti volte almeno superiore, ma anche per gli effetti. Qualcuno ha detto che il digitale sta alla serigrafia come questa sta al ricamo. Possono, e devono, convivere.

Mercati e tecnologie

Il convegno è stato un ricco susseguirsi di relatori che hanno dato un apporto significativo al settore. Più a carattere di mercato al mattino, nelola sessione aperta da Chris Smith in rappresentanza di Fespa Londra2013 che ha presentato una serie di realizzazione d’eccellenza con soluzioni innovative nel settore della

Chris Smith in rappresentanza di Fespa

comunicazione visiva esterna. Smith ha, sia pur criticato dai presenti, sostenuto che l’Italia, nonostante la sua buona tradizione, manca in creatività nel settore specifico (a questo proposito rimandiamo all’invito a partecipare al concorso internazionale Fespa, per stampatori, produttori, fornitori, acquirenti di stampa e utenti finali a nominare fornitori italiani di soluzioni di stampa nella FESPA Hall of Fame 2013, a dimostrazione che anche i serigrafi (anche digitali) italiani sono in grado di competere a livello internazionale per qualità e creatività
Un bell’impatto ha avuto la relazione di Matteo Rigamonti (Pixartprinting) che è entrato nel mondo della serigrafia, senza macchine serigrafiche, così come era entrato, nel 1995, nel mondo della stampa offset, senza macchine offset. E indubbiamente con successo. Ultima in ordine di tempo la megainstallazione, anzi quella che è definita come la più grande installazione al mondo di sistemi di stampa con tecnologia Durst P10.
Prima delle relazioni molto tecniche del pomeriggio, Agfa, Bompan e Canon hanno illustrato le loro soluzioni per il digitale di grande formato. Curiosamente, o significativamente, nessun fornitore di macchine serigrafiche si è presentato al convegno. Segno dei tempi, ovviamente.
In particolare Marco Reggiroli di Agfa ha esposto con la solita precisione il concetto di inkjet industriale che consiste in quelle soluzioni che le aziende utilizzano per stampare prodotti che sono parte di un processo produttivo. Agfa combina processi di produzione industriale con soluzioni inkjet innovative per fornire nuovi metodi di produzione ai propri clienti. Questi nuovi metodi di produzione permettono loro di aprire nuovi mercati e nuove opportunità di business per aumentare i margini e i fatturati. In pratica, soluzioni a valore aggiunto. Tra le novità annunciate la distribuzione da parte di Agfa di una macchina della francese MGI che stampa con inchiostri inkjet UV le card e tessere fidelity, con inserimento in linea della banda magnetica.

Molto tecniche le relazioni degli esperti, Fabio Agnetti sui supporti in PVC morbido, e Franco Lo Giudice (Quasar) sull’importanza della conoscenza delle tensione superficiale di inchiostri e materiali di supporto per garantirsi una consistente aderenza della stampa. Ne deriva l’importanza di saper scegliere l’inchiostro serigrafico giusto proprio in funzione del tipo di supporto che si intende stampare. Le relazioni di tutta la giornata sono disponibili sul sito di Siotec> http://www.siotec.it/?p=413

Finale Emilia: un esempio virtuoso

Sindaco e parroco illustrano la costruzione del nuovo asilo per 250 bambini a Finale Emilia

Ha suscitato emozione, ma anche commozione, ascoltare il racconto in diretta da parte del sindaco e del parroco, ma anche dei tecnici e imprenditori coinvolti, della costruzione della nuova scuola di Finale Emilia alla quale i soci di Siotec stanno contribuendo. Assolutamente inagibile la precedente sede in un palazzo storico, è stato donato un progetto funzionale in legno lamellare anti-incendio e antisismico. Costo dell’opera 1,8 milioni di Euro. Subito Federlegno si è impegnata a fornire gratuitamente il legno per un valore di 350.000 €.  Con coraggio il sindaco (e confidando nella Provvidenza il parroco) hanno deciso di andare avanti, anche se da Roma non giungeva nessun segnale. Una dopo l’altra le imprese coinvolte nella fornitura degli impianti e anche dei lavori hanno donato tutto il necessario. Imprese edili e volontari hanno lavorato tutta l’estate e il 6 ottobre l’asilo sarà inaugurato e collaudato. Il sindaco di Finale Emilia, Fernando Ferioli, con la sua verve tutta emiliana ha voluto, giustamente ribadire che il successo è dovuto alla generosità di tutte le imprese coinvolte e dei cittadini “nonostante tutte le difficoltà messe in atto dalla burocrazia”.
Dal Parlamento nessun aiuto e neanche una parola [salvo poi presentarsi qualcuno al momento dell’inaugurazione per cercare di raccogliere voti, che certamente non prenderà, qualora fosse concesso ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti − ndr].
Chi volesse contribuire ad aiutare la città nella ricostruzione, può farlo attraverso bonifico bancario IBAN IT82E0611566750000000133314  SWIFT: CRCEIT2C http://sos.comunefinale.net/.
Scaricare qui ASILO_SAVE.