La Federazione della Filiera della Carta e della Grafica, presenta come di consueto l’indagine relativa alle tendenze, nel secondo e terzo trimestre 2012, dei settori delle macchine grafiche, cartotecniche e per il converting, della produzione di carte e cartoni, della grafica e della cartotecnica trasformazione. Come sempre dobbiamo avvertire che l’indagine si basa sul rilevamento tra aziende di livello industriale.

L’indagine, nata sotto l’egida della Federazione costituita da Assografici, Acimga (produttori di macchine per l’industria grafica, cartotecnica e per il converting) e Assocarta (produttori di carta, cartoni, e paste per carta) si affianca a quella tradizionale di Assografici Osi (Osservatorio Stampa e Imballaggio), si basa su interviste a un ampio campione di aziende dei quattro settori di riferimento. È trimestrale e qualitativa, perché ha l’obiettivo di fotografare i giudizi delle imprese su alcuni indicatori chiave (fatturato interno ed estero, ordini interni ed esteri, occupazione) con rapidità, poche settimane dopo la chiusura del trimestre oggetto d’indagine.

Grafica

Fornisce elementi importanti per la dinamica congiunturale dei settori delle macchine grafiche, cartotecniche e per il converting, della produzione di carte e cartoni, della grafica e della cartotecnica trasformazione.
Sulla base dei risultati rilevati nell’indagine presso le imprese, il Prof. Alessandro Nova dell’Università Bocconi commenta: «Anche nel secondo trimestre del 2012 gli indicatori macroeconomici di sviluppo non hanno riservato evidenze di recupero. La flessione ha riguardato in modo generalizzato le più importanti variabili macroeconomiche, spinta anche dalle politiche fiscali che non rappresentano, ovviamente, un impulso alla crescita del sistema. Gli andamenti del fatturato e degli ordini sono risultati, a consuntivo, leggermente peggiori di quanto atteso, confermando un momento congiunturale non favorevole, generalizzato, anche se in misura minore, al mercato estero. Per quanto riguarda le aspettative sulla chiusura del terzo trimestre, il dato che emerge è ancora di prudenza, con un addensamento delle opinioni su aspettative di stabilità, ma con timori di flessione più elevati di quante siano le speranze di crescita.
Nuovamente emerge, comunque, l’aspettativa di una lieve crescita dei mercati esteri, a fronte di una caduta del mercato interno, in relazione alle considerazioni fatte in precedenza sugli attuali interventi di politica economica e anche su quelli attesi. Anche il secondo trimestre ha visto una dinamica differenziata nei diversi comparti.
Il comparto delle macchine per grafica e converting ha di nuovo registrato una flessione, prevalentemente centrata sul mercato interno, mentre il mercato estero ha mostrato una spinta alla crescita più forte. Complessivamente negativo è risultato il comparto cartario dove le indicazioni di riduzione prevalgono pressoché genericamente su quelle di miglioramento. Ancora una volta la congiuntura del comparto grafico si è mostrata quella più difficile, sia con riferimento al mercato interno che a quello estero, mentre la cartotecnica trasformazione ha evidenziato una situazione più equilibrata, simile a quella del comparto cartario

A livello complessivo della filiera, nel secondo trimestre 2012 il 42% delle imprese intervistate ha denunciato una flessione nel fatturato interno, il 33% delle risposte si è espresso con un giudizio di stabilità e solo il 25% con una crescita.
Per quanto riguarda il mercato estero, il 29% delle aziende ha segnalato un calo della dinamica delle vendite estere, con un 39% di imprese che ha invece ha espresso giudizi di stabilità. Per quanto riguarda la manodopera, il 75% delle imprese ha escluso variazioni significative, un dato inferiore rispetto al passato.

Le aspettative sul terzo trimestre 2012 riflettono un giudizio di progressiva stabilizzazione, anche se orientata a un limitato pessimismo. Le percentuali di flessione risultano in riduzione ma, come accade di solito, aumentano notevolmente i giudizi di stabilità.
«A conclusione di quanto detto va comunque evidenziato che gli attuali provvedimenti economici non sono senz’altro in linea con un miglioramento della congiuntura della domanda interna, che sarà negativamente influenzata dalle manovre legate al rientro dal debito e all’abbassamento del deficit, sperando invece in una tenuta della congiuntura e della domanda internazionale»,
conclude Alessandro Nova.

Felice Rossini, Presidente della Federazione della Filiera della Carta e della Grafica, commenta: «Le stime della nostra indagine di Federazione confermano che la crisi è proseguita nel secondo trimestre 2012 e che la situazione è rimasta ancora complessa, seppure con qualche segnale di stabilizzazione, nel terzo trimestre. Le imprese della Federazione cercano di resistere alla prolungata congiuntura negativa, soprattutto in Italia, ma anche la nostra resistenza ha un limite e, con la CIG in crescita, si intravvedono le prime ricadute occupazionali. Resta pertanto essenziale, e anzi è sempre più urgente, che il Governo intervenga con misure che siano davvero efficaci, per aggredire la crisi e farci riprendere il cammino della ripresa. Per questo ci siamo mossi sia coi tecnici del Ministero dello Sviluppo Economico, sia alla Commissione Cultura della Camera, chiedendo di realizzare alcune iniziative.
Considerando che l’emorragia degli investimenti in pubblicità e comunicazione sulla stampa non si arresta ma anzi resta a due cifre, con i periodici in calo tendenziale del 14,8% e i quotidiani del 13,3% nel primo semestre, la prima misura consiste nella detassazione delle campagne pubblicitarie sulla carta stampata, che farebbe ripartire l’advertising e rilancerebbe contestualmente anche la domanda interna e i consumi. La seconda misura consiste nel rinnovo del credito d’imposta per l’acquisto di carta per stampare periodici e quotidiani. La terza misura è la previsione di un credito d’imposta del 3% annuo per 5 anni, per quelle imprese che sostengono costi per l’innovazione tecnologica.»

Per i costruttori di macchine grafiche, cartotecniche e per il converting, il secondo trimestre 2012 mostra ancora difficoltà per il mercato interno: la maggior parte delle aziende (54%) ha segnalato una stabilità del proprio fatturato, ma anche un andamento negativo degli ordini interni. Migliore la situazione sul fronte estero, che si conferma ancora una volta l’elemento trainante per il settore. Il 37% delle aziende ha indicato un aumento del proprio fatturato estero (contro il 12% che ha subito un calo) e il 44% delle imprese un incremento degli ordini acquisiti sui mercati esteri (solo il 19% ha segnalato una diminuzione).
Pressoché stabile l’occupazione per il 75% delle aziende; il 14% ha invece effettuato assunzioni contro un 11% di imprese che hanno attuato tagli.
Il trend atteso per il terzo trimestre 2012 non si discosta molto da quello rilevato nel secondo trimestre. La maggior parte delle aziende si aspetta una stabilità del mercato interno sia in termini di fatturato (per il 53% delle imprese), sia in termini di ordini (per il 50%). Una certa stabilità è attesa anche sui mercati esteri (52% per il fatturato e 59% per gli ordini), tuttavia il saldo tra ottimisti e pessimisti è sempre positivo.
L’occupazione rimarrà invariata per il 74% delle aziende, il 22% ha espresso l’intenzione di assumere e il 4% di ridurre i livelli occupazionali.

Carta e cartoni

Le indicazioni che emergono dall’indagine svolta su un campione di imprese produttrici di carte e cartoni (che rappresenta il 63% del fatturato dell’intero settore) confermano come il settore stia risentendo del complesso contesto economico nazionale e, più in genere, globale, peggiorato nel corso degli ultimi mesi.
Per il secondo trimestre 2012 la situazione a consuntivo appare peggiore di quanto previsto con la precedente indagine: per fatturato interno ed ordini sia interni che esteri prevalgono infatti indicazioni di riduzione. Unica eccezione il fatturato estero che vede una leggera predominanza delle indicazioni di miglioramento (34% degli interpellati) su quelle di riduzione (31%).
L’occupazione è indicata stabile dall’88% degli interpellati, con la quota restante equamente ripartita tra aumenti e riduzioni (6%). Anche riguardo alle previsioni del campione sul terzo trimestre 2012 la situazione si conferma difficile: pur prevalendo per la generalità degli indicatori le attese di stabilità sui ridotti livelli del periodo precedente, il saldo tra ottimisti e pessimisti appare sempre sensibilmente negativo, anche se in modo meno accentuato per le componenti estere. Anche in questo caso l’occupazione è attesa stabile dall’88% del campione, ma con la quota residua prevalentemente orientata al peggioramento (9%). Nel secondo trimestre 2012 le aziende grafiche continuano a essere interessate dalla fase di indebolimento della domanda interna e dalle politiche attendistiche di molti editori che soffrono di negativi riscontri degli investimenti pubblicitari. Per quanto riguarda il mercato domestico, le imprese che evidenziano una diminuzione del fatturato, rispetto al primo trimestre 2012, sono più del doppio di quelle che comunicano un aumento (47% contro 21%) e simile è la situazione degli ordini (42% contro 16%). Sul fronte estero prevale la stabilità sul fatturato e sugli ordini in circa metà del campione, il 36% delle imprese indica una diminuzione e gli ottimisti si situano intorno al 15-20%. Tiene comunque, nonostante la forza della recessione, l’occupazione (stabile nel 68% dei casi), con un 21% di aziende che l’ha ridotta e un 11% che l’ha accresciuta.
Nel terzo trimestre 2012, rispetto al trimestre precedente, il clima di opinioni è caratterizzato ancora da pessimismo su tutti gli indicatori, ma con un’intensità minore; si avvertono però dei segnali di ricaduta della crisi sull’occupazione. Per fatturato e ordini interni prevalgono le imprese che si attendono stabilità rispetto al trimestre precedente (oltre il 60%), con un 21% di aziende in flessione e una minore percentuale di imprese in incremento (intorno al 10-15%). Simile l’andamento del fatturato e degli ordini esteri, con una maggioranza di aziende “stabili” (50% e oltre), pessimisti al 29% e ottimisti su percentuali minori (tra il 15 e il 20%). Segnali di contrazione dell’occupazione che seppure stazionaria nel 74% dei casi, è annunciata in calo nel restante 26%.

Cartotecnica

Le imprese cartotecniche trasformatrici a inizio 2012 hanno risentito anch’esse della flessione dei consumi nazionali e della produzione industriale italiana.
Il secondo trimestre 2012, in confronto con il primo trimestre, si apre all’insegna di discrete aspettative sul fatturato e attese negative sugli ordini. Sul fatturato interno i casi di incremento sono equivalenti a quelli di calo (37%), mentre va meglio la situazione del fatturato estero (39% in incremento superiore al 26% in diminuzione). Sono negativi invece i giudizi sugli ordini interni (42% in calo contro 23% in aumento) e sugli ordini esteri (27% contro 23%). La prolungata recessione economica comincia ad incidere sull’occupazione: sebbene il 73% la mantenga stabile, il 23% di imprese la diminuisce e solo il 4% la incrementa.
Le attese sul terzo trimestre 2012, rispetto al trimestre precedente, restano negative sull’Italia ma migliorano decisamente sull’estero. Il fatturato interno, stabile nel 56% dei casi, dovrebbe diminuire nel 26% delle aziende e crescere nel 18% e simile è l’andamento degli ordini interni (19% di flessione contro 15% di incremento). Sul fatturato estero le imprese che si attendono un incremento sono il 30%, contro un 13% in calo e sono positive anche le attese sugli ordini esteri (36% in crescita contro 14% in diminuzione).
Resta leggermente negativo il saldo tra ottimisti (4%) e pessimisti (15%) sull’occupazione, con però un 81% di imprese che la mantiene sui livelli del trimestre precedente.