L’associazione delle arti grafiche di Bologna in collaborazione con associazione poligrafici modenesi ha dedicato nella gradevole cornice del Golf Club di Castenaso, un pomeriggio di analisi e dibattito con l’obiettivo di dare indicazioni concrete sui trend del comparto grafico e cartotecnico.
L’iniziativa ha visto il debutto del nuovo presidente dell’Associazione bolognese, Roberto Moreschini della omonima Cartotecnica, che ha voluto un confronto tecnico e di mercato con il contributo di alcuni giornalisti del settore, seguito dal tema più scottante e certamente più sentito, del confronto con alcuni istituti di credito.
I giudizi positivi della vasta platea, una settantina di imprenditori e tecnici delle migliori aziende grafiche delle due provincie, confermano la validità di una formula che altre associazioni dovrebbero far proprie.
La prima parte dell’incontro dal titolo “tracciare la rotta per il futuro” verteva su come giornalisti hanno ‘sentito’ Grafitalia e Converflex, e quali sono i trend emersi per la filiera e quali, secondo loro, le azioni da attivare per la crescita, da cui le aziende del settore potessero trarre alcune indicazioni sul mercato grafico.
Nella seconda parte erano protagonisti i funzionari di banca, quelli che hanno i cordoni della borsa, che sono stati ovviamente al centro dell’attenzione perché il confronto con loro aveva l’obiettivo di cercare di trovare quali sono i metri di misurazione delle aziende, e come vengono valutate dagli istituti di credito ai fini di dialogare concretamente e fattivamente , con lo scopo di instaurare relazioni costruttive e non solo basate sul dare e avere denaro.
Investire sulle opportunità
Nella prima parte, Adalberto Monti, vicepresidente TAGA Italia, ha posto domande ai giornalisti, su temi quali: cosa è emerso dalla fiera svolta a Milano, qual è il livello di salute del comparto, quanto pesano la competenza tecnica e le caratteristiche umane, la formazione, e come prevedono il mercato italiano nel medio e nel lungo termine. Quindi come essere competitivi e quali sono le azioni da fare.
Tale quadro è stato tracciato da Chiara Bezzi di Rassegna Grafica, Marco Picasso di MetaPrintArt, Alexia Rizzi di Comunicando e da Emanuele Posenato, che pur scrivendo da anni articoli sulle riviste del settore, si è definito non giornalista ma tecnico e consulente.
È stato sottolineato come la scelta di non presentare la stampa offset in Grafitalia sia stata da molti criticata, anche se compresa, lasciando molto, forse troppo, spazio alla stampa digitale, dando l’impressione, errata, che la stampa convenzionale sia in declino se non avviata alla scomparsa. È vero invece il contrario, nel senso che se fatta con intelligenza e capacità organizzative, la stampa convenzionale è sana e ha un futuro.
«Fra tre anni – ha sottolineato Emanuele Posenato – si stamperà quanto oggi». Ma, occorre mantenere in casa le grandi commesse che vanno in altri Paesi, come il caso delle figurine Esselunga Made in Cina, citato da Chiara Bezzi «Possibile – si chiede Chiara – che nessuna azienda di stampa italiana fosse in grado di essere competitiva e fornire un servizio idoneo ad assicurarsi l’ordine?»
Su un altro fronte, come ha precisato Marco Picasso, abbiamo visto in Converflex come la flessografia goda di buona salute. Anzi, è proprio qui che l’Italia ha le sue eccellenze con un’associazione (ACIMGA) che è l’unica del settore in Europa a chiudere i conti in positivo. Non solo, ma in fiera sono emerse interessanti innovazioni, alcune al momento solo in progetto, che apriranno nuove opportunità in questo campo a tutto vantaggio delle aziende cartotecniche e del packaging che sapranno cogliere l’attimo.
È vero che nei prossimi anni il mercato della stampa su carta sarà sempre attivo, sia pur affiancato sempre più da altri mezzi di comunicazione, ma è anche vero che in Italia le aziende di stampa sono in sovrannumero se solo le confrontiamo con quelle degli Stati Uniti, dove peraltro i dati dicono che nel giro degli ultimi cinque anni sono calate del 40%, con una tendenza a una continua riduzione.
«Una particolarità delle aziende italiane – ha ricordato Picasso – è che in pratica, in confronto con altri Paesi, non ci sono grandi aziende , ma si possono tutte considerare PMI. E questo è rischioso secondo i dati che affermano che l’80% del mercato mondiale è in mano a una ologopolio di poche grandi aziende.»
Forse su questo le aziende grafiche italiane che hanno strutture e macchine impegnative dovrebbero interrogarsi su come crescere, ad esempio ‘facendo rete’.
Il fatto di non lavorare da soli, ma di confrontarsi, associarsi, collaborare, è stato infatti il punto di partenza di Roberto Moreschini nell’aprire il dibattito, che ha sottolineato quanto il restare isolati non porti lontano.
Sulla necessità di essere attenti alla formazione, al continuo aggiornamento con una attenzione a quanto avviene intorno a noi, è stato precisato da Alexia Rizzi e ribadito dai colleghi, che hanno sottolineato l’importanza di stare “con le antenne tese” per vedere i cambiamenti anche tecnologici in atto.
Picasso su questo è stato ancor più specifico, invitando a guardare lontano e con coraggio a nuove forme di stampa, come l’elettronica stampata (un settore in forte evoluzione grazie alla flessografia), alla stampa 3D sia di oggetti, sia del packaging, un campo da noi visto ancora come una curiosità, ma che in altri paesi europei, ma soprattutto negli USA, sta coinvolgendo gruppi di giovani aziende, avviando un fenomeno analogo a quello che diede vita alla Silicon Valley. Sono i cosiddetti “makers” di cui sentiremo ancora parlare, e che non possiamo far finta di ignorare.
Ovviamente, come hanno giustamente tenuto a far presente le colleghe più giovani, la stampa non può prescindere dalla crescita dei cross media, facendo degli stampatori dei ‘comunicatori’ in cui la carta è solo uno dei possibili prodotti finali.
Il ruolo delle banche
Alle banche si è chiesto uno studio approfondito sul settore e quali sono le loro indicazioni per muoverci insieme. I funzionari delle banche hanno illustrato grafici preparati dai loro centri studi sulla situazione economica in generale e nel dettaglio per il settore delle Arti Grafiche, evidenziando le difficoltà del momento storico ed economico che il paese Italia sta attraversando con grande sofferenza.
Cristina Condello, fondatrice di Accademia del Benessere, ha guidato gli interventi dei “bancari” creando apertura al dialogo e sollecitando proposte e soluzioni costruttive e reali sulle diverse opportunità di accesso al credito. Ne sono emerse informazioni dettagliate sulle possibilità che le banche hanno già a disposizione degli imprenditori, da subito.
Una proposta interessante
Inoltre, è scaturita una proposta molto interessante per tutte le aziende associate: un tavolo di dialogo aperto e privilegiato con gli imprenditori che appartengono alle Associazioni dei Poligrafici di Bologna e Modena, con particolari condizioni per loro. Un’occasione imperdibile per tutti coloro che, passando dalle parole ai fatti, desiderano proporre i propri progetti di sviluppo e innovazione agli Istituti di Credito del territorio, con un approccio diverso da prima, non più da cliente a fornitore, ma sullo stesso piano, da partner.
Tra i progetti che vale la pena affrontare ci sono quelli di mercato con attenzione all’export, ma anche progetti di rinnovamento tecnologico verso nuove soluzioni.
«L’importante – come ha sottolineato Marco Picasso – è essere innovativi, creativi e non imitare che è partito prima e ha avuto successo, perché in tal modo si resterà sempre degli inseguitori, ma mai dei leader».
COncludendo, Roberto Moreschini ha così sintetizzato le parole chiave dei suggerimenti emersi: apertura, trasparenza, sincerità, dialogo, cultura, idee, brevetti, mercati esteri, investimenti, progetti, formazione, strategie, aggregazione, rete, condivisione dei saperi e delle conoscenze.
Per un aggiornamento sull’andamento economico finanziario e le previsioni a medio e lungo termine si legga qui: Commento a Soldi Online
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Uno dei grossi mali per le aziende grafiche è ed è stato confermato nel dibattito condotto dal sig: presidente oltre ad innovarsi è necessario che noi promoter nelle arti grafiche possiamo esser ascoltati e non perdere parecchio tempo in storie – poiché abbiamo necessità di sviluppare e incrementare i rapporti di lavoro presentando novità ogni giorno – pertanto perdete a volte 5 minuti, ma ascoltate chi lavora e propone seriamente INNOVAZIONE – qui si sta perdendo il tram / Buon Lavoro e ad majora /
Meno male che… MetaPrintArt c’è !
Sono convinto che più delle parole occorrano i fatti, ma giudico MetaPrintArt un “crogiuolo ” di informazioni tecniche tra le migliori che abbia mai consultato. Attendo con interesse gli articoli pubblicati, ricchi di approfondimenti e allo stesso tempo di facile comprensione. Il perseguimento della qualità nel settore delle arti grafiche, passa anche da queste iniziative editoriali.
O carta o web…purché sia come MetaPrintArt.
Ad majora Carlo Fraschetti
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