Nella sessione aperta della Assemblea dei soci l’Unione Industriali Grafici Cartotecnici Trasformatori Carta e Affini della Provincia di Milano (GCT), martedì 29 maggio 2012, il professor Alessandro Nova della Bocconi di Milano ha tenuto la sua consueta relazione sullo stato del settore.
Ciò che ci aveva colpito, conoscendo in anticipo il titolo della relazione “Dinamiche storiche di crescita e redditività e prospettive future: è possibile uscire dal tunnel della crisi”, era la mancanza di un punto interrogativo.

Ci rechiamo quindi al Centro Congressi del Palazzo delle Stelline di Milano per vedere se questa assenza è voluta o non, per caso, una semplice mancanza ortografica. Del resto tra stampatori il refuso è di prammatica.
Confermiamo: il punto di domanda non c’era volutamente. Alessandro Nova sarebbe dunque ottimista sul futuro del comparto. Sì, ma con dei distinguo. Vediamo.

Dopo il saluto del neo presidente GCT, Marcello Caroni, è stato Federico Cherubini, presidente uscente di GCT, a introdurre la relazione di Alessandro Nova, illustrando l’attuale congiuntura economica italiana ed europea, sottolineando come dopo la ‘falsa ripartenza’ del 2010, si sia assistito a un 2011 di piena e grave crisi finanziaria e produttiva. Inutile ricordare qui certe cifre che tutti conosciamo. Unico dato non del tutto negativo è la previsione di crescita, a livello globale, del packaging per un 3% (ridotto a +1,4% per l’Europa); la stampa invece a fronte di una crescita a livello globale tra 1 e 1,5%, subisce a livello europeo un drammatico calo del 3,3%.
Per quanto riguarda invece i dati di Milano e provincia abbiamo in calo del 2,3% di imprese di stampa, del 3,4% di imprese di editoria e del 3% di cartotecnica. Anche l’export è in calo: -17,8% quello della stampa grafica e -5,6% quello della cartotecnica.
A breve termine si nota un dimesso tono congiunturale aggravato da un aumento dei prezzi di materie prime ed energia, un continuo calo degli ordini interni e una faticosa tenuta dell’export.

Dinamica nel periodo della crisi

Il professor Alessandro Nova, docente alla Bocconi di Milano

Di fronte a questi dati poco confortanti, Alessandro Nova ha iniziato la sua disamina, illustrando dapprima la dinamica sul lungo periodo (2001- 2011) mettendo a confronto i principali Paesi dell’area euro (Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna), sia nel settore manifatturiero nel complesso, sia nei comparti specifici della stampa e cartotecnica.
Dopo la crisi del 2008, che ha visto calare la produttività sull’intera area, dal 2009 al 2011 solo la Germania ha mostrato una ripresa industriale, stagnanti UK e Francia, in calo Italia e Spagna. Nel complesso, preso 100 il dato del 2001, il minimo del 2009 è sceso per tutti sotto a quella soglia, con la Germania allo stesso livello del 2001.
Se osserviamo poi le dinamiche recenti (2009-2011) dopo la ‘ripresina’ del 2010 per tutti si nota un nuovo calo nei primi mesi del 2011 con un crollo più accentuato per l’Italia. Al contrario, la Germania dopo una breve fase di arresto ha iniziato nuovamente a crescere.
Qual è la ragione di questo divario tra i tedeschi e il resto d’Europa e dell’Italia in particolare? Secondo Nova, con il cambio bloccato (la moneta unica) solo la Germania riesce a restare più competitiva sui mercati grazie ai massicci investimenti industriali promossi dal proprio governo, ma soprattutto investimenti azzeccati, là dove servono.

I trend del comparto

Perché allora si può intravedere l’uscita dal tunnel? La ragione è da vedere nel fatto che a livello macroeconomico la tendenza è che si deve andare, anche se lentamente, verso un assestamento, secondo la legge macroeconomica che una crisi deve per forza avere un termine.
Su questa base, Alessandro Nova ha indicato i trend del comparto.
Certamente la stampa grafica continuerà a calare anche per ragioni fisiologiche. Nel tempo vi è stata una sovraccapacità produttiva per cui l’offerta ha superato di gran lunga la domanda.
Per la cartotecnica il discorso è un po’ diverso in quanto, come sappiamo, rispecchia l’andamento del settore manifatturiero, per cui a una ripresa della produzione, corrisponde una maggiore domanda di imballi. Al contrario, la richiesta di prodotti per la comunicazione e il marketing del prodotto, può essere in parte sostituita da altri mezzi di comunicazione non cartacei.

I margini del comparto

Questa tendenza è confermata dai dati che vedono come, fatto 100 il livello di produzione 2001, il 2012 è di 115 per la cartotecnica, mentre è 90 per la stampa editoriale e grafica. Quanto a fatturato nel periodo 2005-2010 fatto 100 il 2005, abbiamo 128,2 per la cartotecnica, 92,8 per la stampa grafica e 91,8 per l’editoria.
Se consideriamo poi la composizione dei margini tra costo del lavoro, costo materie prime e reddito operativo, troviamo che quest’ultimo è calato del 2,2% per la cartotecnica, del 5,5% per la stampa grafica e del 4,1% per l’editoria.

Incrociamo le conoscenze

Cosa ci aspettiamo, dunque? Certamente questo è il periodo peggiore dell’intero ciclo della crisi. Forse non peggiorerà, ma non possiamo neppure prevedere una crescita né a breve né a medio termine, ma piuttosto una stabilizzazione e quindi un trend verso l’equilibrio tra domanda e offerta con un possibile recupero dei margini.
Ma un equilibrio tra domanda e offerta è possibile solo con la presenza di meno imprese.
Ecco dunque come si può vedere l’uscita dal tunnel: mediante accorpamenti e quindi meno aziende ma più grandi. Ma, ha sottolineato Nova, che non siano accordi tra imprenditori, del tipo ‘mettiamo insieme le nostre risorse finanziarie’, bensì accorpamenti per ampliare le capacità tecnologiche e quindi disporre di un’offerta più completa e integrata. La difficoltà sta nel saper riconoscere e trovare le imprese complementari con le quali l’integrazione e la collaborazione operativa (non finanziaria dunque) possa permettere di costruire un sistema piuttosto che una rete.
La parola d’ordine è quindi: “incrociamo le conoscenze per crescere”.
Per concludere, c’è solo da rimarcare che quest’anno erano pochi gli imprenditori presenti a questa sessione di assemblea: segno non certo incoraggiante.
È pur vero che occorre andare a cercarsi il lavoro, ma analizzare, aggiornarsi e ascoltare può sempre essere utile.

PS: A breve sarà pubblicato un editoriale con alcune riflessioni del dopo-drupa basato anche su analisi del comparto grafico che provengono dagli Stati Uniti. Per essere informati in diretta suggeriamo di registrarvi in FEED RSS (nel riquadro qui a destra o di diventare follower in Twitter @metaprintart.