Nel consueto incontro con i giornalisti di settore, ARGI ha presentato i dati del mercato delle macchine da stampa e dell’industria italiana.

Finalmente il PIL nel 2015, almeno a livello di previsione, ritorna in positivo e per il 2016 si prevede persino un +1,5. Anche la produzione industriale passa a un segno più. Dati che a prima vista potrebbero indurre all’ottimismo. A nostro modesto parere (e forse non solo nostro) non c’è tanto da rallegrarsi per un PIL +0,5% tanto più che, ricordiamolo, nel nuovo  sistema si aggiungono nel calcolo elementi legati al crimine.
Comunque, il comparto grafico-cartotecnico resta ancora negativo. Ciò nonostante, dopo i minimi raggiunti nel 2009 e 2012 qualche spiraglio sembra comunque esserci.

Cartotecnica e digitale ok

Nel dettaglio però si vede l’unico dato positivo nella produzione di macchine se vede nella cartotecnica, dove in effetti l’Italia soprattutto nel settore flexo e etichette, ha una buona tradizione. Ferma l’importazione di macchine da stampa (e qui si parla soprattutto di offset) mentre sono ancora negativi tutti i dati relativi alla produzione di stampati, in particolare l’editoria periodica e quotidiana.
Dovrebbe piacere il +19,7% del fatturato del mercato grafico 2014, ma se lo rapportiamo solo che al 2010 troviamo un netto calo da 288.667 a 184.973, per cui non bisogna ancora farsi illusioni.
Stesso discorso per il fatturato macchine grafiche che nonostante un + 24,5% del 2014 rispetto al 2013 registra un calo da 266.747 a 153.926.

Come si investe ?

Se guardiamo gli investimenti in funzione della tipologia, notiamo la continua crescita nella stampa digitale, che nel 2014 ha superato il fatturato delle macchine offset (e facendo il necessario confronto tra i prezzi, questo significa che in volume il gap è ormai elevato). Lieve ripresa degli investimenti in prestampa dopo il calo continuo degli anni precedenti, mentre la costante crescita del fatturato in macchine per la cartotecnica ha subito una battuta d’arresto, anzi un netto calo di 4 punti percentuali rispetto al 2013.
Si assottigliano sempre di più gli investimenti in macchine per il dopo-stampa.
Per quanto riguarda il dettaglio delle macchine offset in lieve crescita gli investimenti nei formati 70/100 e oltre, mentre è praticamente scomparso il 50/70, formato evidentemente sostituito dalla stampa digitale.

Gli stampatori stampano ?

Un dato significativo su quanto possono fatturare gli stampatori si ha dall’andamento dei consumabili: a parte le lastre che mantengono stabile la quota rispetto all’anno precedente, è preoccupante l’enorme riduzione di richiesta di manutenzione, di tessuti gommati e prodotti chimici: questo significa che la qualità di stampa richiesta è inferiore rispetto agli anni d’oro. Ci sembra un po’ un tirare a campare.
Alto il fatturato in macchine digitali, il cui dato fornito da ASSO.IT indica una ripresa degli investimenti soprattutto nelle macchine a foglio e in particolare per etichette. Quest’ultimo settore è recente: le prime macchine sono entrate in commercio – almeno stando ai dati ARGI – nel 2012, e gli aumenti percentuali sono stati elevati: +300% dal 2012 al 2013 e circa +50% dal 2013 al 2014. In effetti stanno entrando sul mercato una miriade di macchine e stampanti, ma non tutte pare, dai commenti che riceviamo, di alto livello, e questo ci fa pensare che anche il settore delle etichette autoadesive, fino a oggi di buon livello in Italia, potrà subire un calo qualitativo.
In forte riduzione la vendita di macchine a bobina (bollettazione e transazionale) mentre cresce fortemente la vendita di macchine per stampa e taglio a colori, in pratica i plotter, che hanno anche riscontrato una interessante evoluzione tecnica negli ultimi anni.
Chi fosse interessato può scaricare qui i grafici forniti da ARGI.