In un precedente articolo, si evidenziava come uno dei problemi nella corretta stampa flessografica è lo stoccaggio efficiente delle maniche che, se non corretto, può generare difetti che si riscontrano sui risultati negativi nelle ristampe, con gran dispendio di denaro, tempo e il rischio della perdita di un cliente. Riferiamo qui di una soluzione efficace.
Purtroppo ancora oggi sono molte le aziende, anche di medie e grandi dimensioni, che non hanno razionalizzato questo aspetto organizzativo, nonostante il mercato sia in grado di offrire sistemi razionali e comodi. Il problema dunque da noi sollevato nell’articolo “Stampa flexo: ma le sleeve diventano ovali?” ha la soluzione.
Ce lo segnala Due Emme, azienda milanese che in questo campo ha dedicato per molti anni ricerca e sviluppo e il cui risultato è apprezzato da molti stampatori. Tuttavia spesso il suo nome non è noto al grande pubblico perché i suoi sistemi sono stati commercializzati attraverso canali di vendita privilegiati, ma diversamente brandizzati.
Oggi l’azienda, ha deciso un nuovo approccio al mercato e i suoi sistemi, manuali o automatici sono distribuiti direttamente e comunque con il proprio marchio Due Emme. Per saperne di più siamo andati a trovarli a Gaggiano, a sud-ovest di Milano.
Il valore delle sleeve
Le maniche flessografiche (sleeve) sono insieme agli anilox, la risorsa più preziosa del flessografo, e la loro corretta conservazione senza possibili danneggiamenti è un fattore irrinunciabile se si vuole garantire al cliente affidabilità e qualità di stampa.
«La perfezione della cilindricità delle maniche è un elemento fondamentale – ci spiega Mario Corazzari, responsabile commerciale Due Emme – per la qualità di stampa, ma troppo spesso al momento del loro riutilizzo si riscontrano problemi che si potevano evitare. Questo dipende da come è stata gestita la loro archiviazione e conservazione. Umidità, posizionamento non corretto, pressione, temperatura ambientale e altri fattori quali la presenza di tracce di inchiostri, di adesivi e lubrificanti possono produrre sulla manica variazioni fisiche, spesso non evidenti, ma che si riscontrano sui risultati negativi in stampa» con gran dispendio di denaro, tempo e il rischio della perdita di un cliente.
«La posizione stessa in cui una manica viene conservata, – aggiunge – se non assolutamente corretta, può provocare la perdita delle geometrie originali, inizialmente non visibili a occhio ma che si riscontrano troppo tardi sul prodotto stampato; lunghi stoccaggi, inoltre, possono provocare vere e proprie deformazioni, come viene evidenziato nell’infografica qui a sinistra.»
«Al contrario, spiega ancora Corazzari, la geometria delle sleeve conservate in verticale non si modifica, come si vede in quest’altro schema» (riportato qui sotto a destra – ndr).
Ci spiega anche che esistono diversi sistemi di stoccaggio, anche economici, che sono però adatti a una conservazione per tempi brevi ma che in genere, con il crescere delle sleeve da riutilizzare si rivelano dispersivi e inefficaci.
Come conservare la qualità originale
Il sistema, che descriveremo con maggior dettaglio in un prossimo articolo tecnico ben documentato, realizzato da Due Emme, si caratterizza per modularità e flessibilità consentendo agli utilizzatori ampliamenti in tempi diversi e un’ottimizzazione pressoché ideale degli spazi.
La soluzione è studiata in funzione delle caratteristiche delle maniche adattandosi efficacemente ai diversi diametri, alle diverse lunghezze e prevedendo lo stoccaggio in posizione verticale: questo appunto al fine di evitarne nel tempo la gravosa ovalizzazione.
Questo sistema di stoccaggio, che si chiama “Sleeves Storage System” viene realizzato nella versione manuale in modo da contenere tre o quattro file di sleeve per ogni ripiano ed è costituito da una solida struttura di acciaio verniciato che conferisce grande robustezza e si è rivelata (attraverso le soluzioni Due Emme) di estrema facilità d’uso richiedendo sforzi praticamente nulli all’operatore.
Esiste anche un versione motorizzata che prevede lo stoccaggio verticale delle sleeve e conservando alti livelli di adattabilità, modularità e ottimizzazione degli spazi della versione manuale, consente al contempo l’automazione dei processi e un’ alta capacità di immagazzinamento.
Perché il marchio Due Emme?
Dopo un ciclo di vita di oltre 40 anni, oggi l’azienda è rinnovata con l’apporto di forze giovani e con orientamenti innovativi, sia dal punto di vista tecnico, sia commerciale. L’esperienza e le conoscenze di base nella progettazione e costruzione di sistemi automatizzati dei processi nel settore dei rivestimenti in elastomeri e vetroresine dell’azienda sono tali da rendere Due Emme in grado di “correre da sola”.
Per il mondo della stampa, offset, flexo e anche rotocalco, Due Emme progetta realizza da tempo macchine utensili per la produzione e lavorazione di rivestimenti in elastomero, poliuretano e carbonio con particolare specializzazione nella costruzione di rettifiche. Inoltre, nel mondo della flessografia, si è distinta per i suoi innovativi sistemi manuali o automatici per lo stoccaggio delle maniche.
Tim Crawford • Are you referring to the sleeves getting out of round from poor horizontal (peg) storage or skip-outs from impact damage?
Vertical storage is always preferable for print sleeves, you can use horizontal for aniloxes, but a system of extruded channelled aluminum tracks with core-plugs can be an affordable means of safely storing the print sleeves without turning them into bowling pins. Placing them on the ground is asking for edge damage and contamination. Careful cleaning and inspection before mounting is important; checking for flat spots, dings, cracks and other signs of damage.
Hi Marco, when working at a wide web solvent based flexibles packaging company we stored our rossini compressible sleeves vertically on specially built carousels and found their circumference integrity kept true. I now work as a supplier of repro to the flexo print industry, one of my customers had an issue keeping register, after checking tape, plates and repro ect found the solid sleeves were not perfectly round but had become oval is shape. This was due to the horizontal storage of the sleeves on a narrow bar which over time had effected the true circumference of the sleeve due to a narrow point of pressure. I believe sleeves can be stored vertically or horizontally providing the pressure when in storage is even and consistent. The environment also needs to be kept consistent, (not fluctuating on extremes ie hot a cold). Finally, as with any process if you can monitor and measure you can control and maintain consistency. I would be interested if you hear of any other issues and how the issue was managed in relation to sleeve storage, kind regards David Kennedy
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