L’apertura di nuovi mercati, nuove tecniche di produzione, nuovi vivai di creativi, hanno sconvolto il panorama del design in cui la stampa 3D gioca un ruolo importante. Le novità al Fuori Salone del Mobile.
“Il futuro è adesso” è il mantra che si sente ripetere in ogni convegno e occasione. A dir la verità e a voler essere previdenti, lo è sempre stato se non ci si vuol fermare a guardare indietro. Molti giovani, invece di attendere passivamente improbabili aiuti governativi, si son dati da fare e sono diventati dei “makers”. Certo sono giovani che hanno competenze tecniche, spirito d’iniziativa, preparazione tecnica, al di là del sovente inutile “foglio di carta”.
Chi sono i makers? Quelli cui ci riferiamo e che abbiamo incontrato al Fuori salone del mobile a Milano, sono quelli che si inventano soluzioni con stampanti 3D. E che hanno inventato un nuovo mercato che pare sia assai promettente. E che spazia in numerosi campi dal design, all’arredo di interni, dall’oggettistica alle più complesse applicazioni industriali.
Design
L’interfacciarsi della tecnologia con l’estetica, l’apertura di nuovi mercati, nuove tecniche di produzione, nuovi canali di vendita, nuovi metodi di lavoro, nuovi vivai di creativi, ha completamente sconvolto, in pochi anni, il panorama del design mondiale, il modo stesso di pensare, realizzare, comunicare, diffondere gli oggetti che, cambiando la nostra casa o il nostro luogo di lavoro, cambiano la nostra vita.
«Basti pensare alle rivoluzioni insite nell’e-commerce, nelle stampanti in 3D, nel co-working, nelle self-production, nell’eco-pensiero, nell’art-design, nelle limited-edition, nel ri-uso, nei nuovi paesi trasformatisi da produttori per terzi a creatori di idee, nella self-communication via web, facebook, pinterest, instagram e via cliccando, per comprendere come il mondo stabilizzato del design dei grandi brand e delle archi-star, si sia improvvisamente arricchito di altri stimoli energici
e incomprimibili.» Questo è il messaggio lanciato da Gisella Borioli di Superstudio Group, che prosegue: «Se la crisi mondiale ha fermato il mondo, il mondo del design reagisce, più vitale che mai, con passione, con amore.»
Automobili o sofà?
Al Fuori Salone se ne sono visti di tutti i tipi, e ci limitiamo agli oggetti realizzati con la stampa 3D.
Peugeot entra nell’arredo con Peugeot Design Lab, il laboratorio di design creato in seno alla casa automobilistica francese nel 2012, da cui viene un progetto di arredamento chiamato OMIX, che oltre a proporre l’unione di materiali diversi, associa le ultime tecnologie automobilistiche e digitali a materiali naturali grezzi, lavorati a mano. Il sofà ONYX è il primo di una serie di pezzi unici che separa mediante un taglio netto due componenti, la pietra lavica di Volvic ricavata dalla montagna e lavorata a mano e la fibra di carbonio, realizzata a partire da uno stampo fresato con precisione e progettato usando una scansione digitale della roccia. Vi erano altri oggetti che esplorano gli accostamenti dello stesso filone, dalle lampade, alle mensole, alle poltrone, tavoli nei quali si abbinano materiali diversi come l’ossidiana con il cemento, il diaspro ferrico rosso all’acciaio, il cristallo di quarzo all’alluminio, il legno da cattedrale, alla stampa 3D.
Fantasyland
Dalle auto al Fantasy: la SLIDE di Buccinasco che in collaborazione con Arte da mangiare mangiare Arte e l’Umanitaria di Milano presso lo spazio ex-Ansaldo, ospitava un’installazione di topylabrys. In Fantasyland, un mondo irreale dove i protagonisti sono personaggi ibridi e buffi, topylabrys, presentava Globolandia, un’installazione composta da circa 180 sfere di grandezze diverse realizzate con il materiale plastico di riutilizzo fornito dalla SLIDE, azienda impegnata nel mondo del Design e dell’Arte e particolarmente attenta a sostenere chi, attraverso la creatività, sviluppa contenuti e valori. E anche qui la stampa 3D ha avuto il suo ruolo primario.
Ornella Piluso, direttore artistico di ‘Arte da mangiare mangiare Arte‘ da tempo la prima creatrice di sculture e di grandi installazioni basate sul riuso, utilizza materiali plastici di seconda vita.
SLIDE affida all’artista materiali e forme che lei interpreta in modo unico, tramutando “oggetti” in “personaggi illuminati ed illuminanti” e creando così il popolo di Globolandia e i suoi amici. I protagonisti della storia, che verrà svelata nel tempo, sono due bimbi: Matteo e Lilli. Attorno a loro un mondo fantastico, quel mondo che tutti vorremmo. Partendo dagli oggetti di design della SLIDE, topylabrys approda nel mondo dell’Arte con la creazione di un racconto che, attraverso il divertimento, ci accompagna lungo un cammino di crescita di valori, anche grazie all’apporto creativo di Diana Quinto.
Il progetto di Globolandia è appena cominciato: anche il genio informatico Claudio Gasparini collaborerà nel tempo a farlo crescere tecnologicamente. Infatti è presente anche CubeX Duo, la stampante 3D di Arte da mangiare mangiare Arte, protagonista di un’operazione di arte riproducibile all’interno dell’installazione stessa.
Arte da Mangiare si è dotata di una stampante 3D Systems modello CubeX Duo in grado di riprodurre oggetti tridimensionali a partire da modelli digitali. Dopo aver creato i modelli con un normale programma 3D, questi devono essere convertiti nel formato STL (stereo litografia) per poi essere processati da un software specifico che li compila nel formato proprio della stampante. È possibile creare oggetti con una dimensione massima di 27 x 26 x 24 cm. La stampante usa un materiale ecologico e biodegradabile, il PLA (acido polilattico) derivante dall’amido di mais utilizzato anche in applicazioni biomedicali. Essendo quindi biodegradabile non contiene vapori tossici.
La stampante è fashion
“Print-à-Porter” è un’idea che unisce, in modo estremamente creativo, due aspetti importanti: il concetto di stampa e quello di fashion design. Nel workshop by PoliDesign, curato dal professor Marco Turinetto, un gruppo selezionato di studenti (masterclass) del Corso di alta specializzazione in “Licensing dei Beni di Lusso” di POLIdesign, sviluppa abiti e accessori di design realizzati con la carta, coinvolgendo il pubblico che entra in contatto con forme e materiali.
Qui il design prende vita passando dalle due alle tre dimensioni: partendo dalla stampa, passando per realizzazione del singolo modulo, fino alla declinazione coordinata sui modelli.Stimoli tattili e visivi, luci, grafismi e ombre conducono verso una nuova e personale visione del brand lasciandosi entusiasmare da un percorso che conduce a nuove tendenze in fatto di fashion design. per questa occasione la società Brother ha anche messo a disposizione per il pubblico e per gli espositori un’area di stampa free: le stampanti di ultima generazione Brother, tramite wi-fi, si interfacciano perfettamente con Smartphone e Tablet per processi di stampa veloci e immediati.
Design Contest : materiali e stampa 3D
Presso il Temporary Museum for New Design, negli spazi espositivi Superstudio Group è stata premiata la terza edizione del Carbon Fiber Design Contest – Material & 3DPrint, concorso – nato dall’idea di sensibilizzare architetti, designer e maker all’utilizzo di tecnologie e materiali innovativi.
A tutti i partecipanti è stato chiesto di ideare e progettare oggetti pensati per essere realizzati con le nuove tecniche di additive manufacturing e/o con materiali innovativi quali le fibre di carbonio.
Il concorso si divide in due sezioni. La sezione material che si propone di sensibilizzare architetti, designer e creativi, all’utilizzo della fibra di carbonio nell’ambito del lighting design, sfruttando e valorizzando le caratteristiche tecniche proprie del materiale.
La sezione 3D Print mira a promuovere l’utilizzo delle tecnologie di additive manufacturing, nello specifico modellazione a deposizione fusa (FDM), nell’ambito del design e dell’artigianato. L’intento è di ricercare forme inedite che si prestino ad essere realizzate con la “stampa 3D” e ne esaltino le peculiarità. Gli oggetti vincitori sono stati realizzati con la tecnologia “stampa 3D” FDM, con l’utilizzo di stampanti WASP all’interno dello spazio espositivo. Il concorso è promosso dall’azienda Olympus-FRP Brigante Engineering Group, specializzata in materiali compositi, fibre di carbonio, e nuove tecnologie al servizio dell’ingegneria e dell’architettura, in collaborazione con AD 3D Printing associazione che promuove l’utilizzo della “stampa 3D” con il patrocinio tra gli altri dell’ADI – Associazione per il Disegno Industriale, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, dell’Università degli Studi di Scienze Umane e Tecnologiche di Lugano, la Provincia e il Comune di Milano.
Mosaici modellabili
Una nuova iniziativa imprenditoriale nel settore della creatività e sviluppo di tecnologie per il concept domestico e territoriale è quella di 3D Composite, che ha lanciato una linea di prodotti denominata “One Off”, pezzi unici e personalizzati sulle esigenze del committente.
Il mosaico in materiali speciali prodotto da 3D Composite consente una versatilità totale del prodotto per soddisfare ogni esigenza estetica e spaziale della clientela. Avvalendosi di artisti e designers 3D, Composite offre alla clientela il valore aggiunto dell’opera d’arte per modellare i propri spazi. Il mosaico prodotto è modellabile in ogni forma e dimensione ed è applicabile su ogni tipo di superficie lasciando spazio ad ogni desiderio e fantasia del cliente. Con il prodotto “One Off” è ora possibile trasformare con rapidità e con bassi costi i propri ambienti ed anche gli elementi di arredo.
3D Composite opera a Bisceglie, una città che detiene un patrimonio di arte e tradizioni, e si rivolge a un mercato che richiede nuove forme nuove di comunicazione sia in luoghi privati sia pubblici creando la differenza per manifestare un’identità e una personalità. Condividere in modo nuovo gli spazi per una migliore fruibilità è non solo un’esigenza formale ma una forma sostanziale di qualità dei contatti e del proprio modo di vivere.
Il mercato a questo livello appartiene a tutte le forme di sensibilità che privilegiano la socializzazione, la comunicazione e il benessere con gli altri. La tradizione del mosaico attraverso tecniche innovative e materiali compositi, si adatta a ogni esigenza di disegno, di spazialità e tecniche degli ambienti.
Tutte le soluzioni e le idee presentate sono accomunate dallo slogan che lanciato dai maker:
“Siamo Makers: partiamo dalla stampa 3D per salvare il mondo”.
Slogan che conferma la vitalità e la spinta vorseo il fituro di chi ha affrontato le tecnica di stampa 3D.
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