In un articolo a firma Giovanni Cedrone, Repubblica.it informa che finalmente anche in Italia si produce un inchiostro per la stampa inkjet.

E ciò che più conta questo nuovo inchiostro ha peculiarità che lo rendono molto interessante per applicazioni in campo alimentare ma non solo.  Essendo infatti composta a case di grafene e di polianina, un materiale sintetico conduttivo, potrà essere utilizzato anche per stampare chips RFID per etichette di sicurezza e per la tracciabilità.
L’inchiostro nasce all’Istituto Italiano di Tecnologia di Torino dal team di Alessandro Chiolerio, che lo ha brevettato.
Le principali applicazioni sono previste nell’elettronica stampata e nella stampa di etichette di sicurezza e anti contraffazione solo per rimanere in ambito industriale per i prodotti di consumo, dall’alimentare, all’abbigliamento, dalla cosmetica alla farmaceutica, dove la tracciabilità potrà assicurare maggiori garanzie per il Made in Italy.
Altri campi di applicazione sono previsti in settori quali l’aerospaziale e dei trasporti.