Nasce la tecnologia Nanodiy rapida economica e fai-da-te per la stampa digitale su tessuti con ogni tipo di fibra.

20160615_120529È stata premiata come la ‘migliore start up del 2016’ ed è stata lanciata da due giovani tecnici croati che, per soddisfare le esigenze di un mercato della stampa su T-shirt in rapida espansione, hanno dovuto inventare una nuova tecnologia. E ci sono riusciti se stiamo alle dimostrazioni di stampa alle quali abbiamo assistito in esclusiva a Camerano (AN) da dove Nanodiy  inizia il suo viaggio in Italia (informazioni qui).
In Italia questa è una novità, ma ci sono già mercati in cui Nanodiy è in piena attività, in particolare in Germania e Portogallo, oltre che nei Balcani dove il mercato legato al turismo e alle aziende in cerca di soluzioni personalizzate per il proprio personale nelle manifestazioni fieristiche o negli stabilimenti, hanno trovato il sistema di stampa rapido che si può fare direttamente in ufficio. O a casa.

Cos’è la tecnologia Nanodiy?

Innanzi tutto va detto che il nome ha un significato ben preciso: micropigmenti degli inchiostri inkjet da cui ‘nano’, e diy che sta per “do it yourself”.

La semplice operazione di fissaggio dell'inchiostro sul foglio transfer

La semplice operazione di fissaggio dell’inchiostro sul foglio transfer

La tecnologia Nanodiy si basa su inchiostri inkjet per tessuto con un legante che si attiva tramite un particolare, ma semplice, stabilizzatore dell’inchiostro. Quindi il kit per la stampa consiste in quattro flaconi di inchiostro (CMYK) da 50 cl, una polvere stabilizzatrice e fogli di carta cui è stato applicato un particolare rivestimento che accoglie l’inchiostro senza farlo assorbire dalla carta per poi trasferirlo al tessuto.
Una qualsiasi stampante da tavolo a getto di inchiostro che utilizza la tecnologia piezo con sistema Cartrige e Eco-tank cui sia possibile sostituire le cartucce originali con i Nanodiy (Brother, Canon, Epson, Ricoh) e una pressa a mano riscaldata a 180° con un timer. Tutto qui.
A contatto con lo stabilizzatore e alla temperatura di attivazione (che varia secondo le fibre del tessuto) i leganti si attivano e incollano i pigmenti al tessuto al quale sono applicati con una saturazione del 90% e senza alcun ‘effetto plastica’.

Vantaggi

I vantaggi di questa tecnologia sono diversi: dalla possibilità di utilizzo su stampanti di diversi produttori e soprattutto economiche, su qualsiasi tipo di tessuto (chiaro), alla adattabilità a qualsiasi formato grafico senza bisogno di alcuna preparazione grafica. Non ultima, la velocità di applicazione che richiede solo qualche minuto (il tempo di stampa nella pressa varia da 20 secondi a un minuto). Basta un PDF o una immagine in JPG, anche una foto appena scattata col proprio telefono per stampare una T-shirt in diretta.
La sua semplice applicazione permette a chiunque di essere in grado di produrre il prodotto finale (maglia, tuta, pantaloncini, tovaglie e persino ombrelli) in qualsiasi tessuto, anche poliestere 100% perché, a differenza della sublimazione standard, la Nanodiy è una stampa digitale. Questo breve video illustra la semplice tecnica di stampa della Nanodiy.

Quale mercato

Chi sono i clienti tipo della nuova tecnologia Nanodiy ?

Si può stampare anche su tessuti non bianchi, purché non siano troppo scuri e neri

Si può stampare anche su tessuti non bianchi, purché non siano troppo scuri e neri

Lo abbiamo chiesto a Saŝa Mikloŝic.
«Inizialmente ci siamo focalizzati sugli grafici che già possiedono una pressa termica per la stampa con le attuali tecnologie. E in effetti questi hanno subito approvato Nanodiy perché li rende indipendenti da stampanti e inchiostri costosi
Ma con il passaparola sono emersi nuovi mercati.
«Recentemente, abbiamo ricevuto richieste dagli stessi clienti finali, scuole, associazioni sportive, rivenditori di souvenir che hanno trovato in Nanodiy la possibilità di non dipendere dai centri stampa e dalle serigrafie

Il logo del Comune di Camerano stampato si un ombrello

Il logo del Comune di Camerano stampato si un ombrello

La stampa serigrafica resta essenziale per lavori a un solo o due colori e per coperture solide. Oppure, almeno per ora, se si deve stampare su tessuti neri o scuri, perché il bianco non è disponibile con questa tecnologia proprio perché il pigmento bianco non è ancora sufficientemente ‘nano’. In questo caso Mikloŝic ammette che chi usa le stampanti Oki può anche stampare su T-shirt nere.
Al contrario se si devono stampare molte T-shirt in quadricromia soprattutto usando come base una fotografia, la tecnologia Nanodiy è oggi la più conveniente.
Parliamo allora di costi. Con un set di flaconcini CMYK da 50 cl e uno di stabilizzatore, si possono eseguire fino a 1000 stampe. Un costo, valutando tutto anche l’energia, di 0,7 € per ogni prodotto stampato. L’investimento iniziale è di soli 250 € circa un decimo rispetto alle tecnologie digitali e un ventesimo rispetto alla stampa transfer.