Su questo slogan propositivo ATIF ha impostato uno scoppiettante FlexoDay 2016 con la seconda edizione del premio BestinFlexo.

Non abbiamo mai visto una partecipazione così attiva e numerosa a un convegno tecnico nel settore della stampa e dobbiamo darne atto a ATIF (Associazione Tecnica Italiana per la Flessografia) e alle aziende sponsor che ne hanno permesso l’organizzazione e contribuito al suo successo. Merito però delle aziende di convertitori che hanno risposto numerose, pur con qualche defezione che è stata rimarcata.
Il premio Bestinflexo – di cui MetaPrintArt è stato Media Partner – giunto alla seconda edizione ha riscontrato un buon successo: 86 i lavori pervenuti (contro i 42 della prima edizione), tra i quali sono stati selezionati da una giuria altamente competente i 24 finalisti, suddivisi in categorie. Da rimarcare in positivo lo spirito decubertiniano di quelle aziende che pur senza aver vinto si sono congratulate con i vincitori. In negativo, quelle, poche, che non essendo stato selezionate hanno deciso di disertare il convegno.
Nel corso della serata del 22 novembre sono stati assegnati i premi.
bestinflexo

Inoltre, un primo premio assoluto, è stato assegnato a Nuova Erreplast dinamica azienda di Napoli. Su questa azienda e su Mavigrafica pubblicheremo a breve nostre interviste esclusive.

Sempre più colore

Sante Conselvan, presidente ATIF, apri i lavori del FlexoDay 2016

Sante Conselvan, presidente ATIF, apri i lavori del FlexoDay 2016

Il convegno – dopo una breve panoramica delle attività di ATIF da parte del presidente Sante Conselvan, che ha sottolineato i corsi di formazione a favore degli operatori flessografi, la pubblicazione dei documenti tecnici sul colore e sugli adesivi, poi illustrati dagli esperti del comitato tecnico, e ha anticipato le iniziative in programma per il 2017 – è entrato nel vivo con importanti relazioni di alto livello tecnico.
Matteo Micheli ha illustrato il formato digitale del colore CxF/X (Color eXchange Format) oggi poco conosciuto, pressoché non ancora utilizzato, ma strumento fondamentale, che a breve non potrà essere trascurato. CxF/X permette infatti di creare quasi tutti i prodotti a stampa flexo a favore della qualità, della riduzione degli sprechi, della semplificazione del processo produttivo, della velocità del flusso di lavoro. Il CxF/X è una piattaforma neutrale che comunica in modo chiaro e inequivocabile (mediante numeri e non nomi) il colore in prestampa e stampa, eliminando ogni ambiguità integrando i dati del colore tra diversi flussi di lavoro. Essendo digitale può essere trasmesso via e-mail e risulta quindi essenziale per il controllo da parte del committente, del service di prestampa e dello stampatore anche a distanza.
Il CxF/X è stato sviluppato da un consorzio di 80 aziende di software e hardware di ambiente grafico sulla base delle esigenze emerse in prestampa e da parte dei formulatori degli inchiostri per assicurare la fedeltà cromatica. Il convertitore riceve il file con la richiesta di stampare “in tolleranza” il colore. Quindi il comitato tecnico di ATIF ha analizzato il CxF/X in fase di stampa con prove colore sul file PDF. Nato nel 2000 dalla allora Gratag-Macbeth (oggi X-Rite) dal 2015 è standard ISO con la norma CxF/X 17972. Il file CxF/X si genera mediante spettrofotometro abbinato a un software specifico che trasforma i dati CxF e li invia per posta elettronica al fornitore di inchiostro, al service di prestampa e allo stampatori i quli lo caricano sul proprio spettofotometro. Il PDF attuale non è ancora in grado di supportarlo, ma lo sarà nella versione PDF 2.0 dal gennaio 2017.

Steve Smiley, noto esporto i colore ha quindi illustrato le tecniche di stampa flexo in eptacromia, con l’obiettivo di una stampa a 7 colori standardizzata. A oggi si calcola che il 10% dei convertitori USA stia utilizzando la stampa in eptacromia, ma siamo già al 15% dei service, e ciò significa che è un metodo in crescita. Il vantaggio della stampa con CKYK+OGV espande il gamut evitando la necessità di ricorrere a colori spot, in quanto è in grado di riprodurre fedelmente anche tinte specifiche dei più importanti brand, quali CocaCola e altri. La norma ISO 10128 descrive i tre metodi di linearizzazione. Nella sua relazione Steve ha illustrato nei particolari l’importanza della scelta corretta degli angoli dei retini per tutti i 7 colori.

Adesivi con intelligenza

Il documento DOC 08 relativo ai biadesivi è stato illustrato da Luigi Barbareschi, Angela Conti e Giuseppe Maffè del comitato tecnico ATIF. I relatori si sono alternati per illustrare come usare “con intelligenza” i nastri biadesivi per il corretto posizionamento delle matrici flessografiche, la pressione ottimale per evitare bolle, per dare la giusta aderenza, la giusta resilienza e, non meno importante, le operazioni per una corretta pulizia per evitare posizionamenti non ottimali delle matrici per i lavori successivi. Hanno quindi anche illustrato brevemente i tipi di biadesivi in funzione del tipo di fotopolimero e di stampa.

Inchiostri all’acqua e EB

Fabio Cavazzi ha parlato degli inchiostri all’acqua nel settore del packaging flessibile. Attualmente la stampa flexo utilizza inchiostri all’acqua per più del 90% su carta e cartone, mentre su flessibile l’utilizzo resta sotto al 5%, a netto favore degli inchiostri a solvente. Tuttavia il mercato e le normative di sicurezza stanno spingendo verso l’utilizzo sempre più diffuso di inchiostri all’acqua, fino a oggi ritenuti ‘difficili’ per la stampa su materiale plastico (BOPP, LDPE) per il packaging.

Alcuni dei lavori premiati al Bestinflexo

Alcuni dei lavori premiati al Bestinflexo

Sun Chemical (ma anche altri produttori) ha quindi sviluppato inchiostri all’acqua con nuove materie prime e tensioattivi che ne permettano la riduzione della tensione superficiale: l’acqua ha una tensione superficiale pari a 73 mN/m contro i 24 mN/m dell’acetato di etile (usato negli inchiostri a solvente), necessario per ottenere una adeguata bagnabilità e additivi che ne riducano la formazione di schiuma.
A questo proposito dobbiamo segnalare per correttezza una azienda italiana che produce da tempo inchiostri all’acqua impiegati con soddisfazione da molti convertitori (soprattutto all’estero) per la stampa su BOPP e LDPE. Su questo torneremo con un articolo tecnico specifico.

Giuseppe Tripaldi ha parlato di una tecnologia tuttora poco utilizzata per la ‘stampa green’. La flessografia con inchiostri EB (electron beam) presenta,secondo il relatore, maggiori vantaggi sulla sicurezza rispetto ai comuni inchiostri UV. Questa tecnologia è stata utilizzata con successo sulle più recenti macchine flessografiche UTECO (presentate per la prima volta all’ultima drupa per cui rimandiamo a un nostro articolo specifico).

Importanza della filiera

Da segnalare l’intervento estemporaneo di Aldo Peretti, CEO di Uteco che ha sottolineato l’importanza per i flessografi, di fare gruppo, di fare formazione e aggiornamento tecnico per restare all’avanguardia rispetto alla concorrenza straniera.
« Purtroppo – ha detto Aldo Peretti – abbiamo ereditato in altri settori l’attenzione e la volontà a investire nello sviluppo e nella ricerca, maggiore che nel settore della flessografia. Questo è un settore un po’ conservativo; può essere una giustificazione aspettare che lo sviluppo venga testato, ma entrare in un settore o in un’applicazione dopo gli altri è penalizzante. Questo è un problema che vale anche per il Sistema Italia. »

Domenico Raccioppoli, Nuova Erreplast vincitore assoluto

Domenico Raccioppoli, Nuova Erreplast vincitore assoluto

« A livello di associazioni – ha aggiunti Peretti – si è fatta una forte azione verso l’Industra 4.0 ed è naturale che tutti questi interventi presuppongano una forte compartecipazione di tutti per il successo del made in Italy. Con la globalizzazione del mercato delle tecnologie uno sviluppo può essere tale solo se i partner sono i costruttori delle macchine, i fornitori della componentistica, i fornitori degli inchiostri e adesivi, i fornitori di nuova componentistica tecnologica. Oggi bisogna lavorare in termini di filiera, integrati fra noi e correre per raccogliere e vincere questa sfida del Made in Italy. »

L’ultimo intervento per ATIF ha riguardato il trattamento delle emissioni in atmosfera, evidenziando le opportunità che ne derivano per gli stampatori. Infine un paio di case histories da parte dell’Associazione Flessografica Olandese e del Gruppo Clondalkin sull’esperienza nella produzione di imballaggi flessibili dalle quali è emersa una conferma a quanto asserito da Peretti sulla necessità che le aziende di stampa e convertitori italiani  si avvicinino di più agli standard europei in fatto di collaborazione e integrazione.

Infine, l’azienda Toppazzini vincitrice del Bestinflexo 2015 nella categoria cartone ondulato banda larga ha presentato il percorso aziendale che le ha consentito di raggiungere ottimi risultati qualitativi.

Nel pomeriggio alcune aziende sponsor hanno presentato loro relazioni tecniche. Mauro Lussignoli ha illustrato la tecnologia e relativi vantaggi delle lastre Kodak Flexcel NX (con le quali sono stati realizzati i lavori di cinque tra le aziende premiate e del primo premio assoluto, per la quale rimandiamo a un nostro articolo dettagliato pubblicato in precedenza.

Queste le aziende che hanno sostenuto con la loro sponsorizzazione tutto  l’evento:
3M, AV Flexologic, Biessse, Diaven, Edigit, Esko, ETS, Fujifilm, Inciflex, I&C, Inglese, Lohmann, Mavigrafica, Rossini, Simonazzi, Tecnologie Grafiche, Tesa e Ulmex.