Dall’esperienza delle tradizionali macchine per il direct mail, CMC lancia una serie di soluzioni cartotecniche non solo innovative, ma rivoluzionarie, per le attività di e-commerce.

Tornando a Città di Castello, al termine del Convegno nazionale delle scuole grafiche, dopo diversi anni incontriamo Giuseppe Ponti, con lo scopo di andare a salutare una ‘vecchia conoscenza’. Ci riceve con l’entusiasmo di chi ritrova vecchi amici e che ha delle buone notizie da comunicare.
Ed è subito visita in stabilimento, nonostante l’ora tarda. È iniziato il turno della sera.
Le lunghe linee di imbustatura e cellofanatura ancora esistono, ma non è qui che dobbiamo concentrare la nostra attenzione, che è subito attirata da una monumentale, ma leggera, scaffalatura, dove vediamo piccoli robot in azione a trasportare libri e confezioni. Questo, il CMC SmartStore, è solo uno degli ultimi ritrovati di CMC dedicato alle grandi aziende della vendita di libri online. Ma non è qui che Giuseppe Ponti, insieme al figlio Francesco che ci accompagna, vuole indirizzare la nostra attenzione. Su questo torneremo in altra occasione.

La perla che vuole mostrarci è meno appariscente, ma basta soffermarvisi per restarne affascinati. È LaserBox una macchina decisamente proiettata al futuro. Ma andiamo con ordine.

Packaging on demand

Cartonwrap la prima macchina per il packaging on demand sviluppata da CMC

È un dato di fatto che smartphone sempre più intelligenti (e invasivi) hanno trasformato il commercio al dettaglio, dando vita a un proliferare di attività di ordinazioni, spedizioni e quindi confezionamenti su misura, inimmaginabili fino a pochi anni fa.
Giuseppe Ponti è stato previdente quando il mondo del direct marketing postale è crollato.
«Ho girato il mondo per capire come si stavano muovendo i mercati, cercando di capire di cosa ci sarebbe stato bisogno non ora, ma tra alcuni anni
Ed è così che si è reso conto, prima di altri, delle potenzialità dell’e-commerce. Decise quindi, con l’aiuto del figlio ingegnere Lorenzo e di validi collaboratori tecnici, di investire in ricerca e sviluppo per trovare le soluzioni che da lì a poco sarebbero state fortemente richieste dal mercato.

Un green per il pack

Dal 2013 è così iniziato un nuovo percorso produttivo per rispondere a un mercato della comunicazione basato sui dati variabili. «In CMC – ci dice Fancesco Ponti – per tradizione sappiamo come gestire i dati e abbiamo quindi applicato il nostro know how alla cartotecnica

La prima macchina di CMC in questo settore è la CMC CartonWrap, che produce velocemente scatole su misura per il prodotto da spedire; subito seguita dalla CMC CartonPack per contenere anche più prodotti. In entrambi i casi il concetto base è il risparmio di materia prima mediante una telecamera che legge le dimensioni del prodotto. Ne consegue una scatola su misura con il minimo utilizzo dei materiali, una riduzione dei volumi e dei costi anche in fase di trasporto.

Anche la produzione è rapida: si raggiunge una velocità da 500 a 1000 pezzi/ora con indubbio vantaggio per i grandi dealer che non devono più contare i cartoni in quanto il sistema riconosce in automatico la forma e le dimensioni senza più bisogno di fare regolazioni per ogni prodotto. È stato così rivoluzionato il modus operandi dei compartimenti di spedizione. Inoltre, sono previsti diversi optional come la stampa di dati variabili inkjet, l’inserimento della fattura o di cataloghi. Tutto in automatico. In più, l’immagine da stampare sulla scatola può essere ridimensionata senza ridurre la velocità della macchina.

La rivoluzionaria LaserBox

La rivoluzionaria LaserBox di CMC

Il successo è stato immediato. «Ed è qui che parlando con i clienti – ci dice Francesco Ponti – abbiamo avuto l’idea di fare un altro passo avanti con una soluzione veramente on demand
Ed ecco che veniamo alla perla cui abbiamo accennato e che ci ha sorpresi per il concetto rivoluzionario, e che al momento è certamente l’unica in assoluto sul mercato della cartotecnica.
CMC LaserBox, come dice il nome, si basa su taglio, cordonatura e incisioni, tramite un raggio laser, anziché lame e fustelle.
I clienti finali hanno spesso da imballare prodotti multipli di dimensioni variabili, ma hanno bisogno di un imballo che li renda fissi e sicuri per tutta la spedizione, anche se si tratta di prodotti delicati.
Questi, avvolti o liberi, passano sotto telecamere che ne leggono dimensioni e forma traducendo i dati in un software CAD, che dà i comandi al laser. Tutto questo avviene in frazioni di secondo, come lo stesso raggio laser che taglia e cordona il cartone, che esce pronto per essere piegato e chiuso per la spedizione. Questa macchina pur essendo rivoluzionaria, è adatta a quelle aziende startup che stanno entrando nel mondo dell’e-commerce, ma non possono investire troppo in macchine sofisticate.
Quindi il vantaggio di Laserbox è che può creare scatole on demand, ma con investimento limitato «senza richiedere una tecnologia molto raffinata» ci dice Ponti, anche se a vederne in risultati a noi sembra decisamente una macchina del futuro.
La sua produttività è di 350 scatole/ora sia per l’imballo secondario sia per il primario. Al taglio, cordonatura e loghi incisi si può aggiungere una stampa inkjet in alta risoluzione, utile in particolare se, anziché cartone ondulato, si usa cartone teso per astucci destinati a settori come la moda, la cosmetica e anche l’alimentare. La macchina può essere visionata funzionante presso o stabilimento CMC di Città di Castello rivolgendosi a  tania.torcolacci@cmcmachinery.com.