Per comunicare l’anteprima di Grafitalia, Agfa ha convocato la stampa tecnica al Palazzo della Pilotta di Parma, dove ha sede anche il Museo Bodoni, per dare il via alle celebrazioni ufficiali del bicentenario dalla scomparsa del “Principe dei tipografi”.

L’idea è stata interessante e apprezzata (e dovrebbe trovare imitatori): finalmente una azienda leader nel settore della stampa (e non solo) ha abbinato la tecnologia e l’anteprima Grafitalia con la cultura. Pochi fino a oggi – a parte l’Associazione Studi Grafici di Milano – hanno rilevato che ricorre il bicentenario della morte di Giambattista Bodoni, il re dei tipografi, il cui ritratto una volta campeggiava nelle tipografie come San Giuseppe nelle falegnamerie e San Cristoforo sui camion. Roba d’altri tempi.

Bodoni ritratto

Ritratto di Bodoni, opera di Giuseppe Lucatelli, presso il Museo Glauco Lombardi

Del resto c’è ancora chi, pur operando nel mondo della stampa, non riesce ad apprezzare la bellezza e l’equilibrio architettonico delle pagine da lui stampate, né conosce (ahimé) il suo Manuale Tipografico. Con i risultati che vediamo ogni giorno in quella stampa che tutti danno per spacciata, ma che esiste ancora, anche se a volte non rappresenta neanche l’ombra delle opere bodoniane.
UIn plauso dunque all’Agfa Graphics e a Marco Oreste Reggiroli che hanno avuto questa idea e che sostengono (insieme a Fedrigoni Cartiere) gli eventi che il Museo Bodoniano di Parma sta organizzando per questa ricorrenza.
Celebrare Bodoni è quindi un evento culturale di somma importanza, e ricordarlo, un obbligo per tutti coloro che operano nel mondo grafico. Su di lui si è scritto quasi quanto sulla Bibbia: eppure quanti sono gli stampatori di oggi che lo conoscono bene? (forse sanno solo che esiste un carattere – anzi font, dicono loro – Bodoni).
Eppure come lo definisce il titolo della mostra al Palazzo della Pilotta, che aprirà i battenti il 5 ottobre e si protrarrà fino al 12 gennaio 2014 (www.museobodoni@beniculturali.it) Bodoni fu il “Principe dei tipografi nell’Europa dei Lumi e di Napoleone”. In questa mostra sarà evidenziata la grandezza del Bodoni come creatore di caratteri (anche in diversi alfabeti orientali retaggio della sua prima esperienza presso la Tipografia Poliglotta Vaticana) , “i più eleganti e rigorosi che mai furono disegnati, incisi e fusi”. Fu non solo disegnatore e incisore di caratteri, tipografo ma anche editore di preziosi volumi “le cui pagine raggiungesero per equilibrio e nitore un’autonomia estetica esemplare” tuttora non obsoleta, ma anzi moderna ed elegante, come ii famosi testi di Franco Maria Ricci insegnano e dimostrano. La mostra sarà diretta da Andrea De Pasquale e sostenuta dalla fondazione Cariparma, e si avvale della collaborazione di Fedrigoni e di Agfa Graphics, che per l’occasione ha anche fatto stampare un elegante cofanetto “double face” contenente due libri che celebrano Parma nei suoi due aspetti peculiari: Bodoni e Verdi.

Le tre aree di Agfa

Il teatro Farnese a Parma

Il teatro Farnese a Parma

Reggiroli ha così organizzato un incontro con la stampa specializzata per informare in anteprima su quanto si vedrà a Grafitalia, in un grande stand diviso in tre aree principali – che rispecchiano i settori di attività nel mondo della stampa e del packaging di Agfa Graphics – nello splendido Teatro Farnese di Parma al Palazzo della Pilotta, che ospita anche il Museo Bodoni e la Biblioteca Palatina (oggi inagibile per un principio di incendio e che speriamo ritorni presto nella piena funzionalità e che il Ministero dei Beni Culturali, cui fa parte, trovi i pur pochi fondi necessari alla sua messa in sicurezza). E Agfa Graphics già si è mossa (prima dei ministeri) per ridare vita a questa istituzione.
Dopo aver illustrato le iniziative culturali, Reggiroli ha descritto come la comunicazione visiva sia cambiata e come, che stampa, debba tenerne conto nei suoi investimenti futuri. Così come la stessa Agfa ne ha tenuto conto nelle sue strategie di mercato.
Tradizionalmente legata alla stampa offset – prima con le pellicole e poi con le lastre e i CtP – Agfa segue il trend dello spostamento verso il digitale. Del resto considerando che le macchine da stampa offset sono ammortizzate in 10 anni, ma la loro vita media, compresa la “seconda mano”, è di circa 18 anni, e che la produzione stampata per l’offset in tonnellate di carta vale 5 volte ogni euro investito per la macchina, per poter scalzare l’offset , le macchine da stampa digitali dovranno essere meno costose e più produttive e anche investendo completamente sulla stampa digitale, ci vorrebbero 22 anni per rimpiazzare completamente la base installata offset.  Quindi c’è ancora tempo per il convenzionale, pur tenendo d’occhio i cambiamenti.
Sono queste le considerazioni che devono far meditare su dove orientare le proprie scelte, così come ha fatto Agfa, che riguardo la stampa digitale ha dato la preferenza al grande formato per la comunicazione visiva. E in questo  ha puntato in particolare sulla tecnologia UV che meglio risponde alle esigenze di applicabilità a tutti i supporti di stampa, alla velocità di asciugatura, ai colori vivi e brillanti e all’ampio gamut, alla resistenza alla luce e alle abrasioni. In più è anche ecologica per l’assenza di VOC.
Ma non è solo questo che indirizza le scelte verso l’UV, perché questa stampa si presta alle applicazioni industriali, alla comunicazione visiva esterna su diversi materiali, dal legno al tessuto, dalla ceramica ai numerosissimi supporti sintetici, all’interior design e, naturalmente, alla cartotecnica.
Tutto questo – come precisato da Daniele Carino – sarà illustrato a Grafitalia nelle tre arere: Wide Format Area, dove saranno presenti Titan 3020 e Anapurna M2050;  Digital Printing Area dove presenta MGI Meteor 8700XL e MGI Jet Varnish 3D; Software Area con Apogee V8 e Storefront.
In aggiunga che ci saranno l’area consumabii e, per la parte applicativa gli esempi, di applicazioni come pannelli, pavimenti, display, quadri e altro. Per finire “Le Vie della Sostenibilità” nel Green Point.

Caterina Silva illustra strumenti e opere del Bodoni

Caterina Silva illustra strumenti e opere del Bodoni

Al termine della presentazione, Caterina Silva del Museo Bodoni (accanto a lei Orazio Tarroni, presidetne del Museo) e appassionata figlia d’arte, ha preparato per i giornalisti (ma anche per gli abituali visitatori del Teatro Farnese), un assaggio della mostra con due bacheche contenti alcuni dei libri e testi più significativi, punzoni, matrici e strumenti che Giambattista Bodoni usava nella sua officina tipografica, che nel periodo d’oro aveva sede in questo Palazzo.
Per approfondire sulla presenza di Agfa a Grafitalia vedere qui.