Con mobile tagging, le innovative etichette ‘parlanti’ e altre soluzioni tecniche, Gruppo Aro dà la scossa a Brand Revolution.

Alcuni dei prodotti ARO esposti al Pirellone di Milano in occasione dell’incontro sull’innovazione in stampa

Era stato annunciato come l’incontro per scoprire le tecnologie più sorprendenti al servizio della creatività per i packaging, l’evento del 23 marzo scorso al Pirellone di Milano cui hanno partecipato 300 professionisti, creativi, responsabili marketing e brand owner. Brand Revolution aveva lo scopo di mostrare come l’abbinata tra nuove tecnologie, nuovi materiali e molta creatività sia in grado di dar vita a etichette e soluzioni di packaging innovativi per catturare l’attenzione di consumatori sempre più esigenti.

Innovazioni ad ampio raggio

Personalizzazioni, effetti metallizzati, olografici, sofisticati sistemi di anticontraffazione e tracciabilità del prodotto, e materiali a volte inediti hanno sorpreso chi voleva per vedere etichette, astucci, scatole, lattine e bottiglie pensati per anticipare le nuove regole del mercato.
Tra le aziende che hanno presentato soluzioni decisamente innovative il Gruppo Aro, azienda che come attività di base produce etichette in rotolo – e che fa parte, con Eurolabel, Mida, Notarianni e Pilot di 4.6 la prima Rete di etichettifici  che lavorano in simbiosi e non in concorrenza, nata nel 2014, – si è distinta per innovazioni ad ampio raggio, dalla realtà aumentata alle avanzate soluzioni serigrafiche e resinate.
Per saperne di più siamo andati a Cavaria (VA) per farci spiegare in diretta dal General Manager Aro, Alberto Quaglia, attualmente anche presidente di Gipea, il Gruppo di Confindustria che riunisce i maggiori produttori italiani di etichette autoadesive.

Foto storica di Carlo Quaglia con l’allora presidente dell’Unione Sovietica, Breznev, in fiera

Innanzi tutto emerge dall’incontro un fatto significativo: Alberto Quaglia nasce lo stesso anno in cui suo padre Carlo e sua madre Milena avviano l’azienda, 1977.
Carlo Quaglia ha alle spalle una notevole carriera nel settore degli allestimenti di negozi e servizi per la distribuzione, quando realizza che il settore ha bisogno di ‘rotoli’, dagli scontrini di cassa, ai tag ed etichette per la tracciabilità dei prodotti. Un settore in rapida espansione in cui Aro si specializza apportando continue innovazioni.
Alberto nasce e cresce in azienda, assimilando tutte le conoscenze necessarie per proporsi oggi come uno dei massimi esperti nel complesso e vario mondo dell’etichetta non solo per la distribuzione, ma anche per l’industria e, ultimamente con soluzioni specifiche personalizzate, come ad esempio quelle proposte ai tanti birrifici artigianali della zona di Varese.
Collaborando con, o acquisendo, partner che operano in settori confinanti come la resinatura, il taglio laser, la serigrafia industriale, Aro con alcune acquisizioni costituisce quello che oggi è un Gruppo in grado di diversificare la produzione dalle tradizionali etichette in rotolo, da quelle neutre in carta termica a quelle personalizzate per le applicazioni alla stampa pubblicitaria e la personalizzazione di ticket.
La varietà di tecniche di stampa permette di spaziare dalla tipografia alla serigrafia e flessografia, fino alla offset digitale o digitale inkjet, con finiture oro a caldo o a freddo, goffrature, resinatura e fustellatura tradizionale o laser a seconda delle applicazioni.

Tra le più recenti novità, persino una stampante 3D per anticipare i clienti che richiedono etichette industriali per prodotti ancora allo studio: in Aro si stampa il prototipo su cui applicare l’etichetta in modo da renderle immediatamente disponibili al momento del lancio, un servizio molto apprezzato dall’industria. Nascono così anche prodotti nuovi e molto particolari, che neppure possiamo definire etichette, anche se ne hanno l’aspetto, come i filtri per olio del cambio di alcune case automobilistiche.

Etichette e smartphone

Ma il prodotto più innovativo che ha destato molta attenzione al Brand Revolution, è l’evoluzione delle etichette ‘smart’ che oltre ai normali tag grafici bidimensionali quali i codici a barre o QR, contengono soluzioni “impercettibili all’occhio umano” inseriti come filigrana virtuale nel file di prestampa, senza aggiunta di inchiostri o vernici aggiuntive, che vengono ‘letti’ da qualsiasi smartphone. È lo ‘StealthCode’ – di cui abbiamo parlato in occasione dei resoconti drupa – che costituisce un passo avanti rispetto sia ai codici stampati (e quindi visibili e spesso riproducibili), sia la normale ‘realtà aumentata’. Lo ‘StealthCode’, servizio del gruppo BeeGraphic, infatti, oltre a garantire il brand da mistificazioni, permette di arricchire l’etichetta (o il packaging stesso) con informazioni extra, quali cataloghi, video-clip, tracciabilità e applicazioni utili e persino divertenti sviluppate appositamente per il prodotto.
Passiamo di conseguenza da un’informazione statica classica invasiva, per etichette e packaging, a una comunicazione e promozione del prodotto dinamica e impercettibile all’occhio umano.

Per il lancio di questa applicazione il Gruppo Aro ha proposto in collaborazione con BeeGraphic etichette dal design molto elegante che hanno giocato non sul colore, ma sull’effetto di richiamo visivo a entrare virtualmente all’interno di monumenti che caratterizzano alcune metropoli del mondo. Ma questa è solo una delle tante applicazioni il cui limite è solo la creatività del brand owner. Tanto da poter affermare che sta nascendo una nuova era delle etichette.

 Il codice invisibile che dà valore aggiunto all’etichetta