Landa Corporation ha rivelato nel corso di tutta la drupa, i dettagli delle sue rivoluzionarie macchine Landa Nanographic Printing, destinate a trasformare i mercati tradizionali della stampa commerciale, editoriale e del packaging. E ha coniato lo slogan “Nano. Più grande di quanto pensiate”.

Con velocità di stampa paragonabili a quelle delle macchine offset e con l’impiego di inchiostri NanoInk, che generano una qualità di immagine senza precedenti, la gamma di macchine Landa Nanographic Printingè destinata a cambiare radicalmente il mondo della stampa tradizionale.

Benny Landa in drupa durante le sue dimostrazioni della nanostampa

Ne avevamo dato l’annuncio, un po’ avvolto nel mistero, già il febbraio scorso: poi il giorno prima dell’inizio di drupa, tutti sapevano che la nuova nanotecnologia per la stampa nata nei Landa Labs in Israele per iniziativa di quel vulcano di idee che è Benny Landa, l’inventore, a inizio anni ’90 dell’Electroink e di Indigo, è ormai una realtà: una serie di macchine da stampa – a foglio e a bobina − destinata a rivoluzionare il mercato della comunicazione stampata. Tanto che tre delle grandi Case costruttrici di macchine offset si sono subito accordate con Landa per la loro commercializzazione.

Tre a foglio e tre a bobina

La serie della Landa Nanographic Printing Press comprende sei macchine − tre a foglio (sigla S per sheet) e tre a bobina (sigla W per web) − che consentiranno di produrre tirature medio-basse a un costo pagina molto inferiore a quello della stampa digitale del giorno d’oggi e paragonabile al costo offset. Inoltre potranno stampare su qualsiasi supporto tradizionale, carta, cartone o film sintetico senza bisogno di pretrattamento.

Ciascuna delle tre macchine a foglio è in grado di stampare fino a otto colori e può usare colori spot e colori speciali per un’intera gamma di applicazioni, tra cui stampa commerciale, attività accessorie di marketing, libri e manuali di tiratura media, direct mail e cartone pieghevole di piccola tiratura.
Queste macchine sono la S5, la S7 e la S10.

Landa S5 Nanographic Printing Press è la macchina da stampa di modello base in formato B3 (20 pollici) che consente una transizione facile e veloce alla produzione in digitale. La S5 Landa può stampare solo in bianca fino a 11.000 fogli/ora su qualsiasi supporto standard da 60 a 350 g/m2.

Landa S7 Nanographic Printing Press è la macchina da stampa digitale in formato B2 (29 pollici) più produttiva sul mercato e può stampare in bianca o in bianca e volta a velocità fino a 12.000 fogli/ora come la precedente su qualsiasi supporto standard da 60 a 350 g/m2.

Landa S10 Nanographic Printing Press è la prima macchina da stampa digitale sul mercato in formato B1 (41 pollici), in grado di stampare in bianca o in bianca e volta a velocità fino a 13.000 fogli/ora su qualsiasi supporto standard da 60 a 400 g/m2.  Un modello per stampa diretta (simplex) per astucci pieghevoli opera fino a 6.500 fogli/ora su cartoncino vergine o riciclato, carta metallizzata da 200 a 1000 micron di spessore e foil per plastica.

Le tre macchine a bobina sono in grado di stampare fino a otto colori e sono rivolte al mercato della stampa commerciale, dell’editoria, delle etichette e degli imballaggi flessibili.

Landa W5 Nanographic Printing Press è una macchina da stampa a bobina da 560 mm, in grado di stampare in banda stretta su un solo lato fino a 200 m/min su plastica e shrink sleeve da 12 a 250 micron, e su carta per etichette autoadesive, cartone per tubi, fogli di alluminio e carta da 50 a 300 micron.

Landa W10 Nanographic Printing Press è una macchina da stampa a bobina da 1.020 mm, in grado di stampare su un solo lato fino a 200 m/min su pellicola da 12 a 250 micron e su carta da 50 a 300 micron. Poiché l’inchiostro Landa NanoInk sarà conforme alle norme FDA per l’imballaggio alimentare, la W10 sarà interessante per il converting del packaging alimentare.

Landa W50 Nanographic Printing Press è una macchina da stampa a bobina da 560 mm per la produzione in digitale ad alti volumi, in grado di stampare su entrambi i lati fino a 200 m/min su qualsiasi carta patinata o non patinata da 40 a 300 g/m2, ed è la macchina pensata per editoria, libri, riviste, periodici, relazioni annuali, riviste, annuari, manuali, ma anche per il direct marketing personalizzato.

Nella sua presentazione Benny Landa ha tenuto a precisare che “Le macchine Landa Nanographic Printing non intendono sostituire la stampa offset, ma integrarla. Per il futuro prevedibile, la stampa offset continuerà a essere il metodo preferito per la produzione di tirature di decine di migliaia o centinaia di migliaia. Ma il mercato sta richiedendo tirature sempre più basse − ed è qui che entra in gioco la nanografia − per consentire ai fornitori di servizi di stampa di produrre quelle tirature medio-basse in maniera economica, alle velocità della offset. Questo è ciò che intendiamo quando diciamo che Landa Nanographic Printing porta il digitale nel flusso di lavoro di ogni azienda di stampa.”

Il processo Nanographic Printing

Al centro del processo Nanographic Printing™ vi sono gli inchiostri Landa NanoInk™. Formati da particelle di pigmenti della grandezza solo di alcune decine di nanometri (il diametro di un capello umano è di circa 100.000 nanometri) (1) , questi nanopigmenti sono agenti potenti nell’assorbimento della luce e permettono di ottenere  una qualità di immagine senza precedenti. Landa Nanographic Printing è caratterizzato da un puntino estremamente nitido con un livello elevato di uniformità, alta fedeltà di lucentezza e il campo colore più ampio rispetto a qualsiasi altro processo di stampa in quadricromia.
Nanographic Printing inizia con l’eiezione di miliardi di goccioline microscopiche di Landa NanoInk a base acqua su un nastro trasportatore riscaldato. Ogni gocciolina di NanoInk si deposita sul nastro in una precisa posizione, creando l’immagine a colori. Quando l’acqua  evapora, l’inchiostro polimerizza  trasformandosi in una pellicola asciutta il cui spessore è meno della metà di quello della stampa offset.
L’immagine risultante viene poi trasferita su qualsiasi tipo di carta, patinata o meno, o su qualsiasi supporto sintetico per packaging, senza la necessità di un pre-trattamento come avviene con la stampa digitale.
Il film di NanoInk si àncora istantaneamente alla superficie, formando uno strato tenace e resistente all’abrasione e allo sfregamento senza lasciare residui di inchiostro sul nastro.
Poiché le immagini NanoInk sono già asciutte, la pila non ha bisogno di essere lasciata essiccare e può passare subito alle lavorazioni successive di piega e taglio e anche nelle finiture più aggressive. Anche la stampa in volta diventa può essere così immediata.

Interfaccia utente particolare

Ciò che ha impressionato molto nella presentazione − qualcuno dice più per efficacia di marketing − è l’innovativo design delle macchine da stampa Landa Nanographic Printing comandate mediante il Landa Touchscreen, che funge da interfaccia utente di grandi dimensioni, consentendo anche all’operatore meno esperto di acquisirne rapidamente la padronanza. I comandi si trovano sia a sinistra che a destra del monitor, per comodità di azionamento dal lato di immissione o uscita della carta.
Il lato destro dello schermo è riservato alla gestione dei lavori e permette all’operatore di organizzare comodamente la coda dei lavori, con strumenti incorporati che possono suggerire le sequenze più convenienti  per massimizzare le prestazioni della macchina.
Sul lato sinistro dello schermo si trovano tutte le funzioni della macchina. Diagrammi interattivi visualizzano dal vivo lo stato in tempo reale di ogni funzione, nonché immagini dal vivo delle funzioni essenziali della macchina, quali immissione dei fogli, trasferimento delle immagini e uscita dei fogli. Ogni funzione, come disponibilità di inchiostro, carta e lo stato operativo, è visualizzata con diagrammi chiari e intuitivi.
Grazie all’elevato grado di automazione sulle macchine da stampa Landa Nanographic Printing, un unico operatore può gestire due, tre o anche quattro macchine alla volta. Quando l’operatore lascia la macchina, il display passa alla modalità operativa Vital Signs, in cui gli indicatori principali sono presentati in caratteri di grandi dimensioni che possono essere facilmente letti anche a 50 metri di distanza. Inoltre, l’intera interfaccia utente viene ripetuta su un tablet portatile a schermo tattile, fissato magneticamente alla macchina in ogni postazione opportuna.
Benny Landa è intervenuto di persona in ciascuna delle cinque presentazioni giornaliere organizzate nell’apposito auditorio nel cuore dello stand e significativo è lo slogan della sua presentazione: “Nano. Bigger Than You Think.” (Nano. Più grande di quanto pensiate).
Dice Benny Landa, Fondatore, Presidente e CEO di Landa: «Nanography è una nuova tecnologia per l’applicazione dell’inchiostro sulla carta. Nel creare Landa Nanographic Printing abbiamo dovuto ripensare e reinventare la macchina da stampa. Il risultato è una stampa digitale dotata di prestazioni eccezionali – con una serie di macchine che condividono un favoloso design ergonomico, un ingombro ridotto e alcune delle funzioni utente più avanzate disponibili sul mercato.»

Al termine della lunga kermesse di drupa. Benny Landa si è recato in visita allo stand KBA dove ha ammirato la rotativa digitale inkjet RotaJET 76. Leggere qui.

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(1) Occorre anche non fare confusione e non lasciarsi soggiogare dai termini scientifici che possono impressionare, ma non essere interpretati con esattezza.
In effetti il nanometro è un miliardesimo di metro (o se vogliamo un milionesimo di mm), ed essendo un’unità di lunghezza si riferisce al diametro della goccia. Ma nella stampa a getto d’inchiostro, da sempre si parla in termini di picolitri, che è un’unità di capacità, in termini dimensionali mille volte più piccolo del nano: un pico è infatti indicato da 10 -12 (contro 10 -9 del nano). Quindi, a rigor di logica, le gocce del nanoink non sono poi così infinitesimali o quanto meno non così innovative, come può sembrare a prima vista. Cliccare qui per saperne di più sulle unità di misura.