Riteniamo nostro dovere far chiarezza a proposito degli incentivi governativi riguardanti le agevolazioni con Credito d’Imposta Transizione 4.0. Le aziende fornitrici sollecitano e ricevono un alto volume di ordini, che per loro sarà difficile soddisfare nei tempi richiesti per le difficoltà a reperire materie prime e parti elettroniche delle macchine. Si crea così confusione dando l’idea agli imprenditori dell’industria grafica di scarsa affidabilità da parte dei fornitori, che però soffrono altrettanto di questo fenomeno globale.

Il 10 febbraio abbiamo pubblicato la richiesta di Federmacchine – cui si è associata Federazione Stampa e Grafica – al Ministro dello Sviluppo Economico di allungare i termini di consegna estendendo la variazione della scadenza 6/2022 del credito d’imposta T4.0 – che è del 50% sui primi 2,5 milioni, e del 25% sull’eccedenza per la T4.0. (Transizione 4.0 allungare di sei mesi i termini di consegna).

La notizia, da come abbiamo potuto rilevare dai Google Analytics, ha avuto numerosi riscontri proprio perché si evidenzia un’opportunità che molti non vogliono lasciarsi sfuggire.
Tuttavia dobbiamo tornare sull’argomento perché ci arrivano in redazione segnalazioni di difficoltà sulle proposte di vendita di macchine da stampa con le agevolazioni T4.0 per attirare i clienti, senza poi riuscire a realizzare la consegna delle macchine ordinate in tempo utile per ottenere maggior Credito d’Imposta.
In questo periodo e per questa ragione, spesso le aziende ricevono infatti un alto volume di ordini ed è per loro difficile soddisfare tutti i clienti, soprattutto come è noto per le difficoltà a reperire parti delle macchine, in particolare le schede elettroniche.

Attenti ai tempi di consegna

Alcuni clienti confondono questa situazione pressante con la volontà delle aziende di vendere a tutti i costi usando escamotage commerciali, mentre in realtà si riscontra per loro una grande difficoltà nella reperibilità di componenti.

Ci siamo quindi rivolti per maggiori informazioni e per fare chiarezza ad alcune aziende. In particolare Peter Andrich, AD di Koenig&Bauer Italia, ci ha confermato la necessità che gli imprenditori che intendono investire, “stiano molto attenti alle consegne che sono molto più lunghe del solito“.

«In questo ambito diamo delle indicazioni di consegna sincere ai nostri clienti – ci ha detto Andrich –  anziché tempistiche sportive che potrebbero rischiare la perdita dell’incentivo T4.0. È più che corretto avvisare il mercato che rimangono solo poche settimane per decidere su investimenti, per chi desidera ancora di usufruire dei generosi incentivi T4.0.»
E ha aggiunto: «Per poter usufruire di questi incentivi, ordini per il grande formato dovrebbero essere confermati entro inizio marzo con consegna a 15 mesi, mentre per il medio formato (70×100) possiamo accettarli fino a fine aprile 2022 potendo garantire una consegna a 12-13-mesi.»

Peter Andrich, AD Koenig&Bauer Italia,

Peter Andrich, AD Koenig&Bauer Italia a un incontro di Comunico Italiano

Consegna e collaudo macchina

Per quanto riguarda i termini per usufruire del Credito d’Imposta (C.I.) è bene chiarire che il C.I. del 50%/25% scade per consegne/collaudi nel mese di giungo 2022, dopo di che l’incentivo sarà ridotto, benché sempre interessante. Il C.I. del 40%/20% scade invece per consegne/collaudi nel mese di giugno 2023, e dopo quella data l’incentivo sarà dimezzato al 20%/10%.
La data di consegna è d’interesse per investimenti fatti “da cassa”, mentre per acquisti fatti tramite leasing la data vincolante per ottenere l’incentivo sarà la data di ‘collaudo macchina‘.

In definitiva, considerando che attualmente i tempi di consegna per le macchine da stampa offset a foglio – ci riferiamo qui a Koenig&Bauer – sono di circa 12-13 mesi per il medio formato (70×100), e di circa 14-15 mesi per il grande formato (100×140 e 120×160), rimangono poche settimane per decidere su un investimento che consente l’incentivo 40%/20%.
«Di sicuro i tempi di consegna si normalizzeranno nel futuro oltre il 2023, probabilmente dimezzandosi» ci dice Peter Andrich, «però in un ambito agevolativo che sarà ben diverso di quello che troviamo attualmente