È notizia di questi giorni che UV One, dopo aver installato a fine 2019 i suoi moduli di essiccazione UV LED su una Bobst M5 520 7 colori presso Maxfel, azienda produttrice di nastri in carta gommata per usi industriali e per il packaging, sta ora installando moduli UV LED su una Bobst M1 370 8 colori presso l’azienda spagnola Timbrados Elche, produttore di etichette e packaging flessibile.

Intervista a Daniele Olive e Matteo Cardinotti

Daniele Olive, si potrebbe dire che dopo le prime esperienze con clienti italiani, questo sia un riconoscimento della validità dei sistemi UV One da parte di un’azienda di livello internazionale e molto attenta anche ai particolari, quale è Bobst. È così?

Daniele Olive – «Si esatto, è proprio così. Bobst, azienda leader nel settore, ancora una volta ha dimostrato fiducia verso la nostra tecnologia LED e ci ha dato la possibilità di installare il secondo impianto sulle proprie macchine da stampa. Questa volta, appunto, presso un cliente spagnolo. Una fiducia che è per noi importante motivo di orgoglio, che va a sommarsi a una serie di riconoscimenti già ottenuti all’estero di cui andiamo molto fieri.»

Che tipo di collaborazione avete con Bobst? Come era avvenuto il vostro contatto con Bobst e da quando?

Daniele – «La collaborazione con Bobst risale a diversi anni fa, quando rappresentavamo un altro produttore di impianti UV dal quale abbiamo poi deciso di staccarci a seguito di una serie di divergenze sia per quanto riguarda la gestione del mercato italiano sia per quanto riguarda la politica dei prezzi imposti e la protezione dei clienti acquisiti.
La partnership con quell’azienda ci ha comunque permesso di varcare le porte di Bobst e, a distanza di tempo, grazie al nostro team altamente qualificato, siamo riusciti a consolidare la collaborazione con un’azienda tanto importante.»

Come è configurata la nuova otto colori in Spagna? Su quali tipi di gruppi stampa sono montati gli UV LED?

Daniele – «Si tratta di una macchina flessografica a 8 colori con lamina a freddo e fustella rotativa finale. Su ciascuna stazione di stampa è presente un’unità di polimerizzazione “combo” in grado di ospitare alternativamente una lampada UV LED o un riflettore UV tradizionale con lampada ad arco.»

Il cliente utilizza la Bobst M1 370 per etichette e packaging flessibile lavorando quindi sia su carta, sia su materiale flessibile. Sappiamo che i vostri sistemi sono modulari e adattabili in funzione dell’applicazione. Ci puoi dare delle indicazioni sulle scelte tecniche per questo caso specifico?

Daniele – «Anche se crediamo fermamente che, sulla base delle recenti evoluzioni del mercato, la tecnologia UV convenzionale verrà presto soppiantata da quella UV LED, abbiamo deciso di assecondare la richiesta del cliente e proporre il nostro impianto in versione “combo”.
L’impianto EVOLed che abbiamo installato sulla Bobst M1 è infatti composto da 8 cassetti UV LED e, in aggiunta, da 3 cassetti UV tradizionale che possono essere liberamente posizionati su qualsiasi gruppo stampa in sostituzione di uno o più cassetti UV LED.
In questo modo, il cliente potrà decidere in tutta autonomia quale tipo di tecnologia utilizzare in funzione delle esigenze di stampa.»

Oggi si parla molto di tecnologia ‘green’, e non è una moda. Come si pone UV One in questo contesto?

Daniele – «La sostenibilità è certamente un aspetto di cruciale importanza che negli ultimi anni ha influenzato sempre più le nostre scelte, sia legate al prodotto che relative alle decisioni interne.
Per il cliente, scegliere il sistema di curing EVOLed significa ridurre in maniera rilevante le emissioni di sostanze di scarto nell’atmosfera durante la fase di produzione, ma anche non dover più entrare in contatto con sostanze pericolose come il mercurio. Il nostro sistema è innovativo non solo sul versante ambientale, ma anche dal punto di vista economico, in quanto un minor consumo energetico porta con sé un indubbio risparmio in termini monetari.
Oltre alla sostenibilità del prodotto stesso, abbiamo adottato scelte ‘green’ anche a livello aziendale, come l’impiego, in tutto il nostro stabilimento, di energia prodotta dal nostro impianto fotovoltaico, in modo da ridurre al minimo l’impatto ambientale.»

Innovazione riconosciuta

Più volte avete descritto il vostro prodotto come innovativo. In cosa consiste questo aspetto?

Daniele – «Oltre che per le caratteristiche ambientali ed economiche sopra citate, i nostri sistemi sono innovativi in quanto a livello applicativo risultano di semplice ed intuitivo utilizzo. Abbiamo lavorato molto per una semplificazione del prodotto, sia nella fase di installazione che nella fase di utilizzo e gestione da parte del cliente stesso.
Modularità e flessibilità sono due altri elementi di grande rilievo poiché ci permettono di soddisfare appieno qualsiasi esigenza tramite soluzioni studiate ad hoc: è EVOLed che si configura in base alle necessità del cliente e non quest’ultimo che si adegua a un sistema standardizzato.
Ci teniamo molto a sottolineare l’importanza del ‘Made in Italy’, che significa non solo creatività, ma rigorosa attenzione alla qualità di tutte le parti che compongono l’impianto e certezza di un impeccabile servizio pre e post-vendita.»

La Bobst M1 370 con moduli UV One su tutti i gruppi stampa

Vero e, come si vede, non solo in Italia.

Daniele – «E neppure solo in Spagna, dato che abbiamo effettuato, e abbiamo attualmente in cantiere, numerose installazioni anche al di fuori dei confini europei.  Siamo apprezzati proprio per la nostra affidabilità e perché non consideriamo il cliente come un numero ma lo poniamo sempre al centro, mettendoci costantemente al suo servizio. Il cliente è sempre più alla ricerca di un interlocutore attivo che sia in grado di risolvere problemi velocemente: è proprio questo che fa di noi non solo dei semplici fornitori ma dei veri e propri partner. »

Per concludere, avete qualche sogno nel cassetto? Quali sono le vostre prospettive a medio termine?

Daniele – «Il nostro piano strategico per l’anno in corso prevede diversi obiettivi, tra i quali l’investimento in risorse umane e in formazione per ampliare sempre più il nostro organico, già incrementato negli ultimi anni.
Altro obiettivo per noi molto importante consiste nel consolidamento della nostra espansione nei diversi stati europei ed extra europei, già iniziata da qualche anno grazie ai numerosi accordi commerciali. In altre parole auspichiamo di poter essere presto riconosciuti come indiscusso leader di mercato internazionale.»

Evoluzione e tendenze

Completiamo questa panoramica con due domande a Matteo Cardinotti, direttore generale Bobst Firenze.

Le Bobst M5 520 e Bobst M1 370 sono macchine che derivano dalle Combat che si fecero onore nel settore delle etichette per l’innovativa tecnologia REVO, Digital Flexo Revolution, che nella nostra presentazione nell’ormai lontano 2014, avevamo associato al significato di ‘sogno, desiderio‘ dal francese ‘rêve’. Qual è stata l’evoluzione?

Matteo Cardinotti – «L’evoluzione della tecnologia REVO si è completato con il lancio, nel 2019, del DigiColor il primo sistema a ciclo chiuso in assoluto in grado di modificare il Delta E colore durante la stampa, mantenendolo entro i valori prefissati, a prescindere dalla velocità, dalla tipologia di materiale, dall’operatore e dall’ubicazione geografica dello stabilimento. Questo ha permesso di ottenere un’estensione della gamma dei colori Pantone e perfetta replicabilità dello stesso lavoro su tutte le macchine presenti in qualsiasi stabilimento produttivo nel mondo. DigiColor, oggi disponibile su BOBST MASTER M5, è uno dei passi fondamentali verso la digitalizzazione del colore che si basa sull’eptacromia raggiunta con oneECG (REVO). DigiColor in combinazione con oneECG, oltra a garantire una consistenza del colore a prescindere dal materiale usato per la stampa, dall’operatore e dall’ubicazione geografica dello stabilimento, consente di ridurre al minimo lo scarto di materiale, il consumo di inchiostro sul totale delle lavorazioni e di non avere scarto di inchiostro tra una lavorazione e l’altra.»

Daniele Olive ha affermato che le lampade UV al mercurio tendono a sparire. Un parere che sembra confermato anche dai tecnici di Radtech.

Cardinotti – «Posso confermare che la tendenza spinge sempre più verso la tecnologia LED. Tuttavia il sistema ibrido, come lo propone UV One è sempre attuale, secondo i materiale e gli inchiostri utilizzati, perché l’intercambiabilità con qualche lampada consente di avere maggiore flessibilità.»Bobst M1 370 UV One