Anche l’industria grafica ucraina è coinvolta direttamente, e disastrosamente, nell’aggressione russa sull’Ucraina. Stampatori, cartotecnici e convertitori di etichette e packaging sono in prima linea non solo nel subire bombardamenti e distruzioni, ma anche nell’aiutare il governo, i volontari e le forze armate nella resistenza. Certi che alla fine vinceranno e torneranno a essere un’industria molto attiva. Ma come reagiscono i loro fornitori dall’estero? Lo chiedono loro e rivolgiamo la domanda anche alle aziende italiane.

In effetti l’industria grafica Ucraina è cresciuta molto in questi ultimi anni, soprattutto nei settori della stampa flexo di film per il packaging flessibile, e del cartone ondulato.

Il collega Igor Agarkov – editore di Print+ magazine e Polygraphy Ukraine directory nonché amministratore del social network degli stampatori del Paese, – ci ha inviato il testo di una sua intervista a Cary Sherburne di WhatTheyThink (WTT), che riprendiamo volentieri, con l’autorizzazione della stessa WTT di cui siamo partner in Italia.

Dopo aver assicurato che lui, Igor, e la sua famiglia sono tuttora (al momento dell’intervista il 10 marzo) a Boryspol (presso Kiev), ci dice che molti dipendenti della sua azienda di stampa si sono rifugiati in Paesi più sicuri, soprattutto in Polonia. La città di Boryspol era al momento ancora relativamente tranquilla – pur essendo stata colpita da vari missili cruise – mentre città quali Gostomel, Bucha, Irpin, Borodianka, Makariv, Sumy, Mariupol, Kharkiv e altre (molte delle quali noi non conosciamo solo perché non ospitano inviati di giornali e tv) hanno subito ‘bombardamenti barbarici e distruzioni totali’ anche di fabbriche e aziende di stampa. Diversi stampatori sono fuggiti all’estero e molti di loro sono stati accolti soprattutto in Polonia e in Italia.

Quindi sappiamo da Igor che molte industrie grafiche in Ucraina si trovano sotto i bombardamenti. La loro è un’industria, ci informa, che è cresciuta molto negli ultimi due anni specialmente nel settore della stampa flessografica, del cartone e del packaging in cartone ondulato e, ultimamente, nel comparto etichette autoadesive.

Conversione produttiva

Attualmente però molte di queste imprese sono chiuse, o si sono convertite a produzioni a sostegno della resistenza e dei volontari: dalla produzione di materassini per i rifugi di una azienda di Dnipro, agli “hedgehohs” che sono dispositivi atti a prevenire l’avanzata dei veicoli degli invasori. Diverse aziende di stampa producono prodotti cartografici, imballi per le forze armate e per la croce rossa, cartelli e adesivi per le segnalazioni.
Non si hanno informazioni precise se e quante aziende di stampa siano state distrutte o danneggiate, ma il fatto è che molti sono gli stampatori che, dopo aver messo in salvo le loro famiglie all’estero, si sono impegnati come volontari a sostegno dell’esercito ucraino.

Alla domanda su quale sia il sostegno della popolazione per il presidente Zelensky, Igor Agarkov ha affermato che se prima della guerra le opinioni su di lui erano controverse perché aveva perso un po’ di smalto come leader politico. Ma dopo l’aggressione Volodymyr Zelensky è considerato oggi all’unanimità il vero leader dell’Ucraina, per come ha saputo guidare il Paese nella resistenza all’aggressore ed è apprezzato anche dall’opposizione.

Appello alla comunità internazionale

Ci piace alla fine sottolineare una nota importante.

Nel finale dell’intervista Igor afferma di aver inviato, a nome dell’Industria Grafica e Cartotecnica Ucraina, una e-mail a tutti i fornitori di macchine, materiali e consumabili nel mondo, in cui non si chiede aiuto finanziario, ma contiene un messaggio semplice: si chiede ai fornitori del mondo grafico di diffondere dei “comunicati stampa in cui esprimano la loro opinione riguardo l’aggressione russa al loro Paese”. Aggiungendo che le aziende fornitrici non dovrebbero aver paura di esprimere la loro opinione sulla situazione in Ucraina, su questa lotta “tra la Luce e il Buio” di cui l’Ucraina non è che l’avamposto. Ma non hanno quasi ricevuto risposte.
E conclude con questo messaggio: “Voi, cari produttori e distributori di macchine e materiali, dovrete ancora lavorare sul nostro mercato. Pensateci oggi.”

Da parte nostra ci associamo alla richiesta del nostro collega, ricusando fermamente quella minoranza che in Italia, così come negava il Covid deridendo la scienza con insulse affermazioni no-vax, analogamente oggi ascolta più volentieri le menzogne di un dittatore, piuttosto che la realtà dei fatti. Che in tutti i casi, torti o errori pregressi non giustificano in alcun modo la distruzione unilaterale di aziende, ospedali, abitazione e l’uccisione di civili inermi.

Alle aziende produttrici di macchine, materiali e consumabili in Italia chiediamo se hanno ricevuto questa mail, se hanno risposto e se non hanno risposto per quali ragioni.Letsprint_Ukraina