Che le tristi vicende definite di caporalato, per usare un eufemismo, che hanno coinvolto una azienda grafica in Veneto non siano motivo per discreditare un intero comparto industriale e l’intera filiera grafica cartaria. È quello che immaginiamo debba confermarsi dopo gli articoli scandalistici che hanno riempito quotidiani e Social negli ultimi giorni di luglio. Ma qualche dubbio resta, visti i precedenti.

Quello che è accaduto non può essere casuale, né si può giustificare con le dichiarazioni del presidente di detta azienda grafica quali i soliti “rammarico e sorpresa” mentre la dirigenza era “del tutto all’oscuro” come se il contratto con B.M. Services di Lavis (TN) fosse stato preso “all’insaputa” come è ormai diventato di moda, e come se il fatto che “le prestazioni di BM in favore dell’Azienda rappresentano una modestissima parte del totale dell’attività svolta proprio nel settore grafico, da questa società”, sempre secondo le dichiarazioni dello stesso presidente, fossero una giustificazione accettabile.

Lungi da noi trarre giudizi sull’azienda, men che meno sul comprato grafico e sui veneti in generale, ma purtroppo non è la prima volta che tale azienda fa parlare di sé, ma non per la stampa, che è il suo mestiere.

Come da noi riportato nel marzo del 2020, nel pieno della pandemia e del lockdown, osammo dubitare su alcune iniziative poco chiare a proposito di mascherine, definendole un’azione di marketing. Evitammo, in quell’occasione di ‘andare giù duri’ come fecero alcuni quotidiani, ma ricevemmo minacce e il nostro dire la verità fu definito “giornalismo da bar”.
I commenti ricevuti a margine di quell’articolo (cui rimandiamo) parlano chiaro e invitiamo i volonterosi a leggerli. Conoscendo altre importanti e eticamente corrette industrie grafiche in Veneto, a noi spiace che questa, in tante occasioni osannata, stia invece discreditando i colleghi.
«Il comparto della stampa in Veneto non merita il minimo sospetto. Bisogna attendere l’esito delle indagini e poi prendere rigorose distanze da fatti che umiliano la nostra categoria professionale e la dignità umana» ci ha dichiarato il titolare di una importante azienda grafica in Veneto. Attendiamo dunque l’esito delle indagini e ci smentiremo ben volentieri qualora queste dovessero confermare l’assoluta innocenza dell’Azienda, come ci auguriamo per il bene di tutto il comparto.