Con un anticipo di 15 anni sugli obiettivi, l’Italia sta dimostrando sensibilità e impegno nel riciclo della carta con vantaggi economici e di sostenibilità.

Come sappiamo quello del riciclo della carta è uno dei temi principali e indispensabili per la corretta gestione dei rifiuti e la salvaguardia del pianeta. Nel 2018, l’Unione Europea aveva fissato nuovi obiettivi per migliorare il tasso di riciclo degli imballaggi di carta e cartone e in questi quattro anni l’impegno dell’Italia è stato lodevole, avendo infatti già superato l’obiettivo prefissato dall’UE, con 15 anni di anticipo, dimostrando sensibilità e impegno verso questa tematica.

Questi i dati, resi noti da Unirima. L’Italia ha superato l’obiettivo dell’85% di tasso di riciclo fissato dall’UE per il 2035, raggiungendo addirittura l’87,3%. Un risultato, quello ottenuto, non solo eticamente giusto, ma anche particolarmente conveniente.
Il riciclo della carta non risponde esclusivamente agli obblighi che abbiamo verso il nostro pianeta, ma permette anche un risparmio economico considerevole.

La produzione di carta infatti sfrutta più del 10% dell’energia utilizzata dall’intero settore industriale. Riciclarla significa quindi risparmiare oltre il 60% dell’energia necessaria per produrne di nuova, riducendo notevolmente l’inquinamento ambientale.

Nello specifico – secondo EPA – il riciclo della carta diminuisce del 35% l’inquinamento idrico e del 74% l’inquinamento atmosferico, risparmiando quindi energia elettrica e acqua.

L’attenzione del nostro Paese verso l’economia circolare non è assolutamente da sottovalutare.  Il nostro territorio ospita ben 600 impianti di trattamento, capaci di produrre oltre 6 milioni di tonnellate di carta da macero (le fibre di recupero ottenute da carta e cartone).
I traguardi raggiunti (e quelli in programma) sono sostenuti dall’approvazione del decreto End Of Waste , che sancisce i criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto per carta e cartone.
La carta da macero viene quindi ufficialmente considerata una materia prima, da reinserire all’interno del ciclo produttivo.

Quello dell’economia circolare è un obiettivo che dobbiamo continuare a perseguire: valorizzare il potenziale dei rifiuti contribuisce infatti allo sviluppo dell’economia e alla salvaguardia del nostro prezioso pianeta.