Da Tokyo a Pegli passando per Merate. Potremmo riassumere così la nona edizione del Campionato Mondiale del pesto genovese al mortaio. Da Tokyo proviene il concorrente più lontano: a Pegli è andato il titolo dopo la finalissima, e a Roberto di Merate, il massimo punteggio della fase eliminatoria e la menzione del migliore pesto da parte della giuria professionale. A Camilla Pizzorno di Genova Pegli va comunque il meritato titolo, con una sola pecca: suo padre faceva parte della giuria.

In effetti una ragione c’è: all’ottava edizione Paolo Pizzorno si classificò secondo dopo alcuni minuti di suspence in cui era stata annunciata la sua vittoria. Ma ci fu un errore nei complicati calcoli dei punteggi. Per premiarlo è stato così inserito nella giuria.

Il ritorno del Campionato era atteso con ansia e, dopo aver saltato un’edizione per la pandemia, la sala del Maggior Consiglio al Palazzo Ducale di Genova ha ritrovato sia il profumo di basilico, sia i 100 concorrenti selezionati in tutto il mondo e nelle regioni italiane. Dall’estero 14 concorrenti rappresentavano i rispettivi paesi – Giappone e Messico i più lontani – mentre 11 sono le regioni italiane presenti, sia pure con una netta prevalenza ligure.

Camilla Pizzorno, tra il sindaco di Genova e il presidente della Regione

Camilla Pizzorno, studentessa di Genova Pegli, riceve le congratulazioni del presidente della Regione e del sindaco di Genova (a sinistra col grembiulone nero). Tra loro (col grembiulone rosso) Roberto Panizza organizzatore del Campionato con l’associazione Palati Fini. Dietro (col grembiulone verde) alcuni dei finalisti. Col grembiulone arancio, dietro a Bucci, si intravvede Paolo Pizzorno

Molti gli ammessi per la prima volta e diversi i ‘veterani’: tra questi Roberto da Merate con quattro partecipazioni e per la terza volta salito al podio della finalissima.

Viene ammesso alla finalissima il migliore in ogni gruppo di dieci concorrenti, un sistema semplice anche se forse non perfetto, perché il secondo in un gruppo di 10 potrebbe essere escluso pur avendo un punteggio superiore al primo di un altro gruppo di 10.
Per ciascun gruppo di 10 che gareggia al mattino, 3 esperti della giuria esaminano i cinque parametri * cui danno un punteggio che va da zero a 100, per un massimo, quindi, di 500 punti per un totale di 1500 (pare mai raggiunti, anche se il citato Roberto ne ha ha ricevuti 500 da un giurato e poco meno dagli altri due).
Nel primo pomeriggio vengono chiamati i dieci selezionati che avranno 30 minuti di tempo per preparare il loro pesto. Gli ingredienti sono uguali per tutti, ma ciascun concorrente deve saperli selezionare, saperli amalgamare e, ci dicono gli esperti, anche la sequenza in cui ogni ingrediente è inserito nel mortaio può influenzare il risultato finale: prima il basilico o prima i pinoli? E quando inserire l’aglio? Quale proporzione tra parmigiano e pecorino? E qui ognuno ha la propria ricetta e gli stessi giudici possono essere più favorevoli a una tendenza piuttosto che un’altra. C’è differenza infatti tra il gusto delle donne che preferiscono un pesto più delicato rispetto a quello preferito dagli uomini. E infatti in giuria ci sono uomini e donne, con una prevalenza dei primi. Così come per i concorrenti, che in questa edizione erano in proporzione 70/30.

 

 

Salone del Maggior Consiglio: le postazioni sono pronte

Salone del Maggior Consiglio: le postazioni sono pronte, e i concorrenti si stanno preparando alla competizione che selezionerà un concorrente ogni gruppo di dieci

Il giapponese Haruhiro Nozaki

Haruhiro Nozaki, è il concorrente che viene da più lontano

Allegria e tensione

Ma qual è l’atmosfera del Campionato? Seguendo ormai l’evento da diversi anni, notiamo una netta separazione tra un clima vivace di allegria, soprattutto al mattino, e la tensione di molti, anche se non tutti, i concorrenti.

Preparare le 100 postazioni – un gran lavoro da parte del team dei volontari, giovani e meno giovani, tutti instancabili e attivi per tutta la durata della competizione e sempre sorridenti – richiede molto tempo, per cui le prime ore della mattinata sono dedicate ai bambini delle scuole elementari genovesi, che si cimentano nella preparazione del pesto con gli stessi ingredienti e strumenti degli adulti. Una bellissima iniziativa che in questo modo permette di mantenere viva una tradizione così importante per la città e la regione.

I bambini si cimentano nella preparazione del pesto al mortaio

I bambini si cimentano nella preparazione del pesto al mortaio

Vantaggi nutrizionali

Importanza sottolineata, ad esempio, nelle attività collaterali. Di particolare interesse quella che il giorno precedente si è svolta della Sala della Trasparenza della Regione Liguria: l’incontro con la Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), organizzazione scientifica senza scopo di lucro che riunisce gli studiosi e gli esperti di tutti gli ambiti legati al mondo della nutrizione, sul tema “Genova porta della cucina mediterranea verso l’Europa”. La professoressa Livia Pisciotta, titolare della Cattedra in Scienze Dietetiche e SINU ha spiegato i vantaggi della dieta mediterranea e dei suoi legami con il pesto genovese, elencando i valori nutrizionali di tutti gli ingredienti.

L’altro evento, per stemperare la tensione è quello che è stato presentato in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, che ha messo a disposizione il “Robot Bimanual Torso” che, progettato per eseguire delicate operazioni in sala operatoria e altre attività utili, si è cimentato nel fare il pesto (chissà se un giorno sarà campione mondiale?). Questo robot è in grado di imparare attraverso l’imitazione dei movimenti dell’uomo, senza bisogno di essere programmato.

Sempre per stemperare la tensione, una volta che tutti i concorrenti sono pronti per iniziare la prova, il piccolo coro Lollipop interpreta l’inno che il complesso Buio Pesto ha composto per il Campionato Mondiale. Ed è in questa atmosfera più rilassata che prende il via la competizione.

Il piccolo Coro Lollipop interpreta l'inno composto da Buio Pesto

Il piccolo Coro Lollipop interpreta l’inno composto da Buio Pesto

* I parametri sono: 1) manualità 2) consistenza 3) finezza 4) colore 5) equilibrio dei sapori. I punteggi vanno a 0 a 100 cui vanno applicati dei moltiplicatori che variano a seconda del parametro. 


Il regolamento