Quali sono le novità emerse dalla Commissione Prezzi del 25 maggio 2022, sui prezzi di carta e cartoni? Ce lo dice direttamente Vittorio Malvezzi, vice presidente della commissione prezzi e vero esperto sul tema, con questa spiegazione tratta da una intervista rilasciata a PiùPrezzi, blog della Camera di Commercio di Milano, Monza-Brianza, Lodi. Un breve viaggio attraverso i temi più caldi per gli operatori del settore, come i problemi nel campo della logistica. E ci spiega dove siamo e dove saremo.

Cos’è la commissione e cosa fanno i commissari?

«I commissari cercano di fotografare la situazione dei prezzi riguardanti i vari punti che vengono trattati» spiega Vittorio Malvezzi. Vediamo dunque qual è la situazione e quale potrà essere a breve, lasciando a lui la parola.

Vittorio E. Malvezzi

Vittorio E. Malvezzi

Per quello che riguarda in particolare la situazione attuale, in questa commissione sono apparse alcune immagini particolarmente penalizzanti per il nostro Paese. Lo si rileva in particolare, per esempio, da un’indagine condotta da operatori internazionali per cui la possiamo ritenere abbastanza credibile, dalla quale risulta che su 22 nazioni esaminate, sui 5 o 6 punti che in genere identificano l’affidabilità e la possibilità di operare all’interno del paese, noi ci troviamo tra il 20° e il 21° posto.. La cosa non è stata molto piacevole.

Purtroppo però anche questo fa parte di un senso realistico che va visto, almeno per quanto riguarda le situazioni emerse relativamente alla nostra filiera. Direi che la tendenza che preoccupava, soprattutto negli ultimi tempi, era quella di una logistica estremamente disastrata e una tendenza all’esplosione dei prezzi. Ora i prezzi stanno rientrando, però gli aspetti negativi, vale a dire le negatività emerse nella logistica permangono.

Come avete analizzato la situazione?

Nella nostra Commissione abbiamo parlato di situazioni belliche che impattano tutta l’Europa, e anche nel nostro settore abbiamo dei ritorni negativi. In particolare, guarda caso, proprio nella logistica per la mancanza di autisti. Molti di loro arrivavano dai Paesi dell’est e da alcuni dei Paesi belligeranti e di conseguenza è fatale che siano venute a mancare le risorse umane e questo ha acuito maggiormente quegli ingorghi che si erano creati nel trasporto dei container a causa dei porti chiusi. Non dimentichiamo che in Cina ci sono stati dei lockdown veramente pesanti e ci siamo trovati con centinaia di navi ferme davanti ai porti cinesi: e questo vuol dire che si è fermato anche il flusso normale dei container. Questi, in linea di massima, sono i due aspetti che sono emersi principalmente dalla nostra analisi.

Fin qui la situazione attuale. Cosa ci aspetta?

Possiamo ora dare un’occhiata a cosa ci aspettiamo per domani. Qualche giorno fa, è stato annunciato un cambio del calcolo, cioè del modo in cui viene esaminata dall’ISTAT la fiducia del consumatore. Però, quando avevamo fatto la nostra ultima riunione i dati ISTAT non erano ancora stati rilasciati, e noi ne avevamo discusso basandoci sul trend e sulle notizie che gli operatori avevano raccolto sul campo. Le previsioni non erano allegre, come anche un bimbo avrebbe potuto dire. Poi, qualche giorno dopo, Istat rilascia la notizia del cambiamento di passo. Ma in che modo? Hanno cambiato alcuni sistemi di valutazione e rilevazione, e ora per un po’ sarà come comparare pere e banane… ma quello che mi ha colpito è che con questo sistema le cose vanno meno male, anzi vanno meglio.

Non sembra un metodo proprio scientifico, o questo è un voler essere polemici?

Citiamo solo i fatti senza voler fare supposizioni. Tutti ci aspettavamo che la fiducia crollasse, come era già la tendenza consolidata e come era nelle aspettative e nell’evoluzione dei dati. Invece, con il cambio del sistema di calcolo la fiducia è rimbalzata, è cambiata.
Faccio un altro esempio, quando parlo di possibile condizionamento non necessariamente voluto, ma che potrebbe possibilmente essere subito. Parliamo dell’occupazione. Uno dei dati principali che viene mensilmente esaminato in tutti i settori, e ovviamente anche nella nostra filiera, è il dato sull’occupazione. Bene, l’occupazione può essere rilevata basicamente in due modi: o per le teste, per teste occupate, o per ore lavorate. Secondo i due modi di esaminare la cosa si possono ottenere dei risultati veramente differenti. Faccio un esempio: se nel mese scorso hanno lavorato cinque persone e in questo mese lavorano 10 persone io posso esultare gridando che c’è stato un aumento dell’occupazione, il raddoppio. Se però scendo a guardare le ore mi accorgo che i 10 occupate questo mese hanno lavorato un’ora a testa, mentre i 5 del mese scorso avevano lavorato 10 ore a testa. Quindi le ore lavorate sono diminuite drammaticamente.
Noi quindi dobbiamo esaminare e misurare la realtà, e il mio compito nell’aiutare la Commissione è proprio quello di vegliare e sottolineare le situazioni che poi insieme ai colleghi si discutono e si esaminano più a fondo.

I listini con i prezzi aggiornati si trovano qui