Come di consueto, l’indagine Federazione della Filiera della Carta e della Grafica fornisce elementi importanti per la dinamica congiunturale dei settori delle macchine grafiche, cartotecniche e per il converting, della produzione di carte e cartoni, della grafica e della cartotecnica trasformazione.
Sulla base dei risultati rilevati nell’indagine presso le imprese, il Prof. Alessandro Nova dell’Università Bocconi commenta: «Prosegue la flessione dell’attività economica in Italia, registrata dal PIL e dalla produzione industriale. I risultati delle aziende per il primo trimestre 2012 sono stati inferiori a quelli previsti, a conferma del problematico momento congiunturale. In generale le aspettative sono ancora impostate sul pessimismo (le percentuali di risposte di attese di riduzione sono maggiori di quelle che prospettano aumenti). Rimane l’osservazione, ormai strutturale, che la crescita attesa si basa in misura maggiore sui mercati esteri, mentre il mercato interno continua mostrare un “gap” negativo di crescita. È peraltro evidente che i recenti interventi a livello del sistema economico non hanno certo favorito lo sviluppo della domanda interna.»
Prosegue anche nel primo trimestre 2012 la dinamica divergente dei comparti all’interno della filiera.
Il comparto delle macchine per grafica e converting ha registrato una flessione rilevante, prevalentemente centrata sul mercato interno, mentre il mercato estero ha mostrato una maggiore propensione alla stabilità.
Meno negativo è risultato, in questo trimestre, il comparto cartario, per una sostanziale stabilità del fatturato sia sul mercato interno che su quello estero, anche se il mercato interno è risultato più differenziato tra posizioni di crescita e di riduzione.
Permane negativa la congiuntura del comparto grafico, sia con riferimento al mercato interno che a quello estero, mentre la cartotecnica trasformazione ha evidenziato una situazione più critica sul mercato interno, rispetto a quanto accaduto con riferimento ai mercati esteri.
A livello complessivo, con riferimento al primo trimestre 2012 il 42% delle imprese intervistate ha denunciato una flessione nel fatturato interno mentre il 37% delle risposte si è espresso con un giudizio di stabilità.
Con riferimento al mercato estero, il 33% delle aziende ha segnalato un calo della dinamica delle vendite estere, con un 44% di imprese intonate alla stazionarietà. Per quanto riguarda la manodopera, l’84% delle imprese ha escluso variazioni significative. Infine, le aspettative per il secondo trimestre 2012, pur restando negative sul fronte interno, sembrano riflettere, non senza una certa sorpresa, un giudizio di progressiva stabilizzazione. Le percentuali di flessione risultano in riduzione, ma anche quelle di crescita, mentre aumentano considerevolmente i giudizi di stabilità.
«Va tuttavia ribadito − aggiunge Alessandro Nova − che le attese sul secondo trimestre 2012 mantengono una serie di incertezze legate alla non favorevole dinamica congiunturale della domanda interna, caratterizzata dai contraccolpi delle manovre economiche legate al rientro dal debito e all’abbassamento della spesa pubblica, ma anche alle recenti dinamiche internazionali che sembrano prospettare un rallentamento della crescita anche in aree tradizionalmente caratterizzate da prospettive migliori (Cina, Brasile etc.).»
Felice Rossini, Presidente della Federazione della Filiera della Carta e della Grafica, commenta: «Le stime della nostra indagine di Federazione confermano purtroppo il perdurare di una situazione di crisi nel primo trimestre 2012, in particolare sul mercato italiano, che potrebbe essersi trasformata in stagnazione nel secondo trimestre. Questa nuova crisi economica, iniziata a metà 2011, è caratterizzata da minori investimenti in pubblicità e comunicazione delle aziende e dal progressivo calo del potere d’acquisto delle famiglie e ha colpito pesantemente e ridisegnato la nostra filiera, in particolare nell’area della stampa. Ma il contenuto tecnologico e culturale della filiera riveste oggi più che mai un ruolo fondamentale nello sviluppo della società contemporanea e diventa quindi essenziale che il Governo intervenga con misure che siano davvero efficaci. Per questo abbiamo chiesto ai tecnici del Ministero dello Sviluppo Economico di realizzare tre iniziative in grado di aggredire la crisi e generare quel volano virtuoso, tale da farci riprendere il cammino della ripresa.»
La prima misura è trattare gli investimenti pubblicitari come un investimento e non come un costo, ovvero prevedere la parziale esclusione dall’imposizione del reddito d’imposta delle aziende, per favorire l’afflusso di maggiori risorse a un mercato pubblicitario in forte flessione e ai mezzi di informazione e spingere la domanda interna e i consumi.
La seconda misura riguarda l’innovazione, tramite la previsione di un credito d’imposta per quelle imprese che sostengono costi finalizzati alla modifica parziale o totale dei loro modelli di business, proponendo innovazioni di prodotto legate all’integrazione tra mezzo cartaceo tradizionale e web. La terza misura dovrebbe consentire di detrarre dalla dichiarazione dei redditi delle persone fisiche i costi per abbonamenti a giornali e periodici e per l’acquisto di libri.
I costruttori di macchine grafiche, cartotecniche e per il converting segnalano il perdurare di difficoltà per il mercato interno anche nel primo trimestre 2012: il 71% delle imprese ha dichiarato una flessione del fatturato interno e il 75% una riduzione degli ordini domestici. Nettamente migliore è la situazione sul fronte estero: più di un terzo delle imprese ha segnalato un aumento del fatturato estero; si rileva invece un certo rallentamento nella raccolta di nuovi ordini sui mercati internazionali. Completamente stabile risulta l’occupazione nel settore.
Migliori sono le aspettative per il secondo trimestre 2012, soprattutto sul fronte estero. In particolare gli ottimisti prevalgono sui pessimisti con riferimento sia al fatturato estero (35% contro 22%) sia agli ordini esteri (39% contro 13%). Per quanto riguarda la componente interna, il clima tende ad essere migliore anche se le attese di calo superano ancora quelle di aumento sia per il fatturato (50% contro 4%) che per gli ordini (42% contro 4%). L’occupazione è prevista stabile dal 92% delle aziende, l’8% ritiene ci sarà una flessione e il restante 13% un incremento.
Le indicazioni che emergono dall’indagine svolta su un campione di imprese produttrici di carte e cartoni (che rappresenta il 63% del fatturato dell’intero settore) confermano anche per i primi mesi 2012 il quadro particolarmente complesso delineato da dopo l’estate scorsa con attese di peggioramenti nel corrente trimestre primaverile.
Più in particolare, i consuntivi del primo trimestre 2012 evidenziano nella sostanza livelli di fatturato e ordini generalmente fermi su quelli deludenti di fine 2011. Per quasi tutti gli indicatori, le segnalazioni di aumento e di riduzione si bilanciano, con l’unica eccezione degli ordini interni che sono visti in nuovo calo dal 29% degli interpellati, in miglioramento dal
24%.
L’occupazione è indicata stabile dall’84% degli interpellati, in calo dal 13%. Anche riguardo alle previsioni del campione sul secondo trimestre 2012, il quadro resta difficile: prevalgono anche in questo caso le attese di stabilità sui ridotti livelli del primo periodo per la generalità degli indicatori, ma il saldo tra ottimisti e pessimisti appare negativo per il fatturato interno e per entrambe le componenti della domanda, anche se in modo più accentuato per quella interna. Unico bilancio moderatamente positivo è per il fatturato estero, previsto in miglioramento dal 23% degli intervistati, in peggioramento dall’11%.
Caute anche le indicazioni offerte dal campione sull’occupazione, attesa stabile sui livelli del trimestre precedente dal 92% del campione, con la quota residua prevalentemente orientata al miglioramento.
Le aziende grafiche, dopo un difficile 2011, sono alle prese con una persistente debolezza dei flussi di domanda e di fatturato. Il primo trimestre 2012 potrebbe configurarsi come un picco negativo della recessione macroeconomica e settoriale.
Per quanto riguarda il mercato interno, rispetto al 4° trimestre 2011, le imprese che segnalano una flessione del fatturato e degli ordini prevalgono decisamente su quelle che evidenziano un aumento (41% contro 21% e 45% contro 24%) ed anche sul mercato estero i casi di diminuzione sono più di quelli di incremento, sia nel caso del fatturato (30% contro 15%) che degli ordini (24% contro 9%). L’occupazione risente di questa situazione complessa, per cui le aziende in calo (10%) superano quelle in crescita (4%), anche se la stabilità ha una maggioranza netta (86%).
Nel secondo trimestre 2012, rispetto al trimestre precedente, il clima di opinioni è caratterizzato da un recupero di tono, nel senso che le previsioni si orientano verso la stabilità su più indicatori. Resta negativa la stima sul fatturato interno (34% di pessimisti contro 14% di ottimisti) ma gli ottimisti uguagliano i pessimisti nel caso degli ordini interni, del fatturato estero e degli ordini esteri. Peggiorano ancora lievemente le previsioni sull’occupazione: a fronte di un 90% che continua a indicarla stabile, un 10% delle imprese indica un calo degli occupati.
Le imprese cartotecniche trasformatrici nel 2011 hanno sostanzialmente tenuto, recuperando con l’incremento di fatturato le forti crescite dei prezzi subite sul fronte delle materie prime, dell’energia e dei trasporti. Il quarto trimestre 2011 ha evidenziato un rallentamento dell’attività settoriale, in linea col raffreddamento dell’economia, che viene confermato dalle valutazioni decisamente riflessive sul primo trimestre 2012.
Infatti, per quanto attiene al mercato interno, nel primo trimestre 2012, in confronto con il quarto trimestre 2011, prevalgono le valutazioni pessimistiche rispetto agli ottimisti, sia per il fatturato (36% contro 16%), sia per gli ordini (48% contro 8%). La pesantezza della situazione emerge anche dai giudizi sull’evoluzione del mercato estero, improntati al pessimismo in oltre del 40% dei partecipanti al sondaggio.
Nonostante tutto, restano leggermente positivi i giudizi sull’occupazione: con un 76% di aziende stabili, gli occupati crescono nel 16% dei casi e calano solo nell’8%.
Le attese sul secondo trimestre 2012, rispetto al trimestre precedente, sono in miglioramento, soprattutto sul mercato estero, mentre persiste una situazione complessa sul mercato interno. Il fatturato in Italia è previsto in calo per il 32% delle imprese e in aumento per il 20%, con un risultato simile a quello degli ordini interni (28% contro 12%).
Meglio il fatturato estero e gli ordini esteri, poiché gli ottimisti superano in entrambi i casi i pessimisti (27% contro 14% per il fatturato, 32% contro 14% per gli ordini). Due trimestri recessivi si fanno sentire anche sulle stime occupazionali, che diventano negative: gli occupati, stabili nell’88% delle imprese, dovrebbero diminuire nel restante 12%.
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