Carichiamo il consueto commento che Vittorio E. Malvezzi ha preparato alla vigilia di questo ferragosto.
Stiamo attraversando un periodo alquanto inquieto e del quale non è facile interpretare cosa ci attende realmente al rientro. L’unica cosa certa è che il carburante (in Italia) aumenta continuamente e il divario con i Paesi europei si sta facendo sentire a scapito quindi del turismo e del costo dei trasporti e quindi del costo dei prodotti al consumo.
Quanto alla Merkel, a parte la sua dichiarata paura per i temporali, credo che abbia anche paura dei falchi che in Germania vorrebbero disfarsi dell’Europa.
E a proposito di falchi anche negli USA non si resta non le mani in mano vista la candidatura di Paul Ryan come vice di Romney. Il quale, Ryan, ha un punto in comune con il nostro Monti: vuole abbassare la tasse ai ricchi, lasciando però alte quelle dei poveri e del ceto medio. Ma almeno da loro le tasse le pagano tutti.
Il commento economico del nostro esperto questa volta non sembra più negativo del solito, ma solo per quanto riguarda strettamente l’andamento delle borse e della liquidità disponibile. Il problema è che questo non serve a dare impulso all’industria e, di conseguenza, alla stampa.
Comunque, contrariamente a quanto potrebbe emergere da una lettura superficiale,occorre chiarire che al di là all’aspetto finanziario, ci troviamo di fronte a una situazione stridente con contrasti tecnici preoccupanti tra ciò che si dice, e ci vogliono far credere, e ciò che è la dura realtà. Basta leggere questi diagrammi per rendersene conto.
Ma, purtroppo, la triste notizia che Malvezzi anticipa, e che più ci deve far meditare, è quella che tv e giornali non riportano: l’aumento dell’infanzia abbandonata. Grecia e Italia sono ai primi posti, e si torna a depositare i neonati nella “ruota” dei conventi. Avremo così tanti altri Colombo ed Esposito.
E questo è triste nel terzo millennio in Paesi che si dicono civili e avanzati, ma in cui non si vuole rinunciare per nessuna ragione al benessere di cui non si era mai goduto.
Concludendo, per vedere come stanno veramente le cose non ci resta che attendere un paio di settimane e vedremo se i nodi verranno al pettine.
Leggere qui il commento di Vittorio E. Malvezzi.
Per il commento della precedente settimana, cliccare qui,
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