Grande interesse per l’evento organizzato da Bobst Italia sulle innovazioni nel campo delle applicazioni con film a elevato effetto barriera per packaging alimentare e stampa rotocalco di corte tirature.

Bobst è nota per la capacità di innovare e di creare valore per soddisfare le diverse esigenze delle aziende trasformatrici in un settore in continua evoluzione. In quest’ottica, Bobst Italia ha organizzato una conferenza e una open house incentrate sulle innovazioni tecnologiche nel campo dei film barriera e sulla stampa rotocalco di corte tirature che si sono svolte a fine ottobre a San Giorgio Monferrato.

Il seminario Bobst Rotomec

Il seminario Bobst Rotomec

 I 150 partecipanti alla manifestazione si sono ritrovati nel Castello di Uviglie sulle colline del Monferrato per  assistere alle presentazioni di specialisti Bobst e di relatori provenienti da grandi aziende internazionali  operanti in diversi settori della filiera dell’imballaggio flessibile che hanno illustrato le sfide e le opportunità  che nuovi materiali, sistemi e mezzi di produzione offriranno per le strategie di crescita delle aziende di stampa  e trasformazione.
Le nuove tecnologie “barriera” si evolvono rapidamente e una nuova generazione di spalmature e film  trasparenti rappresentano sempre più un’alternativa alle strutture a effetto barriera convenzionali.  Relativamente agli aspetti tecnici dei processi di fabbricazione e alle proprietà fisiche di questi nuovi materiali,  le presentazioni di Bobst Manchester e di Reifenhäuser sono state particolarmente stimolanti.

 Carolin Struller di Bobst Manchester ha presentato le approfondite ricerche effettuate dall’azienda sulla  spalmatura trasparente di ossido di alluminio (processo AlOx), dal modo in cui viene prodotto, ai risultati che  si ottengono sui diversi tipi di film plastici, alle capacità di mantenere le proprietà barriera dopo la stampa e la trasformazione del film. Bobst Manchester continua ad effettuare ricerche e test approfonditi sul processo e a studiare soluzioni che permettano in futuro di aumentarne la stampabilità mantenendo nel contempo inalterato l’effetto barriera.

Kurt Freye e Daniele Cerizzi, rispettivamente per Reifenhäuser Kiefel Extrusion e Reifenhäuser Cast Sheet Coating, hanno presentato gli ultimi sviluppi in materia di film in bolla e film cast per applicazioni ad elevato effetto barriera che rispecchiano la tendenza volta a ridurre il peso degli imballaggi a fronte di performance migliori. Questo ha comportato un aumento della richiesta per i film a 9 o anche a 11 strati con numerosi progetti in corso per impianti in grado di produrre strutture multistrato sempre più sofisticate usando meno materiale.

Dimostrazioni sulla Bobst Rotomec MV 80

Dimostrazioni sulla Bobst Rotomec MW 80

Paolo Serafin, per Taghleef Industries, ha presentato le applicazioni del film Extendo e le soluzioni per un miglior riciclo. Ha inoltre auspicato che la giornata fosse un forum di discussione e cooperazione dell’industria con lo scopo di trovare soluzioni mirate a ridurre l’impatto ambientale del packaging.
In materia di stampa rotocalco di corte tirature, Stuart Jones di Janoschka ha parlato delle innovazioni dell’azienda in materia di sleeve rotocalco e della crescente tendenza alla personalizzazione che si profila nella grande distribuzione.
Armin Weichmann, professore alla Stuttgart Media University, ha presentato gli studi che l’istituto sta conducendo sulla conduttività degli strati, la stabilità dei cilindri rotocalco e la possibilità di sostituire il rame e il cromo con il nickel nei cilindri incisi. Il professore ha inoltre spiegato il ruolo chiave che la rotocalco Rotomec MW 60, installata nella sala stampa dell’università, ha in tutti i progetti in quanto consente di simulare molto bene le reali condizioni di produzione, aspetto essenziale per la validità dei test che l’istituto effettua per conto dei trasformatori.

Rotocalco in basse tirature

Bobst Rotomec rotocalco

Bobst Rotomec MW 80

L’aggiornamento in materia di tecnologia rotocalco si è concluso con l’intervento di Giovanni Caprioglio di Bobst Italia che ha presentato la vasta gamma di macchine rotocalco Bobst per i materiali flessibili, soffermandosi sul concetto di scarto minimo sviluppato da Bobst la piattaforma MW (Minimized Waste). Dedicata alla stampa di tirature molto corte, la rotocalco MW 60 Ι 80 compendia i requisiti essenziali che consentono di stampare con profitto gli ordini molto corti ossia, scarto di materiale minimo, consumo energetico minimo e ingombro minimo.
I partecipanti hanno seguito con molto interesse la presentazione di Philippe Roulet della Nestlé che ha descritto l’insieme di fattori che determinano l’evoluzione dell’imballaggio per rispondere alle nuove e diverse necessità dei consumatori. Rompere gli schemi, creare valore per il consumatore, razionalizzare e standardizzare ove possibile le strutture dei materiali ed implementare nei processi le nuove tecnologie sono solo alcune delle questioni chiave presentate.

PET di 12 micron prestampato su una rotocalco Rotomec accoppiato con un substrato di alluminio sottile dello spessore 7,0 micron

PET di 12 micron prestampato su una rotocalco Rotomec accoppiato con un substrato di alluminio sottile dello spessore 7,0 micron

Nel Technology Center di Bobst Italia era disponibile una rotocalco Rotomec MW 80, in luce 850 mm. La macchina, che viene gestita completamente da terra senza ausilio di pensilina, era pronta per stampare un soggetto su un film PET di 12 micron spalmato con AlOx.
La capacità della tecnologia rotocalco Bobst di trattare un supporto di stampa spalmato con AlOx è stato uno dei punti di forza della dimostrazione poiché, trattandosi di un nastro che differisce dai film convenzionali, presenta alcune problematiche per la stampa e la trasformazione. Un altro punto di forza è stata l’efficacia del sistema di lavaggio a bordo macchina. La dimostrazione ha inoltre confermato la validità del concetto Bobst di Minimized Waste, a partire dalla funzione di pre-registro automatico TAPS. Alla fine della sequenza, che è durata pochi minuti, uno schermo posto sulla pensilina ha consentito ai visitatori di vedere lo scarto totale realizzato durante la prova, estremamente basso rispetto a una macchina tradizionale.
Dopo un cambio automatico sull’avvolgitore effettuato alla velocità di produzione, è stato prelevato un campione di stampa prima di cambiare il colore su un elemento da una tonalità beige a marrone scuro, per poi riportare la macchina alla velocità di produzione. La velocità del cambio lavoro è un fattore critico dal punto di vista della produttività quando si tratta di tirature molto corte e l’operatore ne ha dimostrato la rapidità e facilità su un’unità di stampa non utilizzata durante il funzionamento della macchina. Dopo alcuni minuti di stampa, la MW 80 si è fermata ed è iniziata la sequenza di lavaggio del cilindro e della bacinella. Poi l’inchiostro è stato cambiato da marrone scuro al color beige originale.

I visitatori hanno potuto seguire le fasi del lavaggio con il supporto di una presentazione schematica delle varie sequenze sullo schermo collocato sulla pensilina, che in precedenza aveva consentito di controllare anche la precisione e stabilità del registro, soprattutto durante le fasi di accelerazione e di decelerazione. Dopo un altro cambio automatico alla massima velocità la macchina si è fermata ed è stato prelevato un secondo campione che permettesse di misurare la differenza di colore con il primo campione di riferimento.