Asia Pulp & Paper lancia un’iniziativa per un uso più intelligente dell’acqua e le tecniche per la riduzione degli sprechi in una nuova partnership con le Nazioni Unite.

Il produttore di carta Asia Pulp & Paper (APP) ha avviato sull’isola indonesiana di Pari un nuovo progetto per la sicurezza dell’acqua e una vita sostenibile. Il progetto comprende il miglioramento della tecnologia delle risorse idriche, la gestione dei rifiuti e la formazione sull’igiene per la comunità.
Dato che l’isola dipende innanzitutto dal turismo, questo progetto sarà incentrato anche sui programmi educativi, insegnando ai turisti un uso più intelligente dell’acqua e le tecniche per la riduzione degli sprechi.
L’attuale progetto è fondato sull’“Educazione della comunità alla presa di coscienza sulla sicurezza e la qualità dell’acqua nelle Small Islands”, ed è stato completato sull’isola di Pari lo scorso anno.

APP, come presidente dell’Indonesia Water Mandate Working Group (IWMWG), cerca soluzioni che offrano una migliore qualità e gestione dell’acqua utilizzando quanto sinora appreso sull’isola di Pari.  Collaborano al progetto l’ONU, l’UNESCO, e l’Istituto Indonesiano delle Scienze(LIPI).
Alcune delle raccomandazioni sono destinate a sostenere le iniziative delle comunità locali, compresi gli imprenditori.

Inquinamento da plastica

inquinamento plasticaL’iniziativa di APP supporta il tema #BeatPlasticPollution lanciato durante la Giornata Mondiale dell’Ambiente lavorando con le comunità più piccole e impegnandosi per un approvvigionamento idrico senza sprechi. L’inquinamento dovuto alla plastica è diventato una delle questioni ambientali più urgenti. In Indonesia si stima che 1.3 milioni di tonnellate di plastica finiscano in mare.
Secondo il Programma ambientale dell’ONU, supportato da IGCN * questi rifiuti diventano parte della catena alimentare e terminano sulle nostre tavole.
APP adotterà l’iniziativa in altre isole sviluppando ulteriormente le raccomandazioni. Le potenziali comunità includono il sito di Komodo, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO e riserva della biosfera, la riserva della biosfera UNESCO di Wakatobi e le riserva della biosfera Berbak-Sembilang proposta dall’UNESCO.
Attraverso l’approccio multi-stakeholder, APP spera che i suoi sforzi aiuteranno l’Indonesia a raggiungere l’obiettivo della riduzione del 70% dei suoi rifiuti in plastica entro la fine del 2025.  Questo ridurrà notevolmente la quantità di plastica presente in mare attorno alle coste e costituirà un passo avanti importante verso un’Indonesia libera dai rifiuti.

* Indonesia Global Compact Network (IGCN) è la rete locale del Global Compact delle Nazioni Unite, la più grande al mondo per le iniziative di sostenibilità aziendali. Una richiesta alle aziende di equiparare la strategia e le operazioni con i principi universali dei diritti umani, manodopera, ambiente, e anti-corruzione, agendo in modo da raggiungere gli obiettivi della società.

Il petrolio del futuro è l’acqua

Le guerre che nel XX secolo si combattevano per il controllo strategico delle fonti d’energia, bel XXI secolo potrebbero avere come posta in gioco l’accesso alle riserve idriche del pianeta. Da anni il Pentagono studia uno scenario da terza guerra mondiale che opporrebbe Cina, India, Bangladesh, Pakistan, con il Tibet e i ghiacciai dell’Himalaya come «serbatoio vitale» da controllare. – Federico Rampini – Le linee rosse, ottobre 2017, Mondadori, pag 394.

In questo capitolo del suo ‘Le linee rosse’ il giornalista analizza le problematiche dell’inquinamento idrico sia in terraferma, sia in mare. Particolare attenzione alla presenza di microparticelle di plastica, rilasciate dai tessuti sintetici, che sfuggono anche ai filtri e ai trattamenti di potabilizzazione.
Siamo certi che ne troviamo non solo nel rubinetto di casa, ma anche nelle acque minerali in bottiglia:
Dai rubinetti di casa di tutto il mondo, da New York a Nuova Delhi, sgorgano fibre di plastica microscopiche. È quanto emerge dall’analisi di 159 campioni di acqua potabile di città grandi e piccole nei cinque continenti: l’83% di questi campioni, compresa l’acqua che esce dai rubinetti del Congresso degli Stati Uniti e della sede dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente, a Washington, e quella del ristorante Trump Grill nella Trump Tower, conteneva microscopiche fibre di plastica.” – Dan Morrison e Christopher Tyree sul sito Orb Media (trad. «Repubblica», 6 settembre 2017.