Il progetto “L’imballaggio flowpack verso il Green Deal europeo” presentato a Napoli. Un tema che riguarda tutti noi, che nel corso della giornata maneggiamo più di una volta, imballaggi in flowpack senza tuttavia conoscerne gli utilizzi specifici e le caratteristiche che li rendono unici.

Dopo l’illustrazione del percorso che ha dato origine al white paper intitolato “Flowpack e sostenibilità. Il massimo col minimo. Alta protezione a basso impatto” al congresso di Giflex e al Pack Expo e al Congresso “Advances in the Packaging Industry” (API),il 24 e 25 novembre al Museo Donnaregina di Napoli.

Il progetto “Flowpack e sostenibilità” nasce sotto forma di pubblicazione a cura delle ricercatrici del Politecnico di Torino Beatrice Lerma e Doriana Dal Palù da un’intuizione dell’attuale presidente di Ucima Riccardo Cavanna.
A smuovere l’esigenza di indagare il flowpack, uno degli imballaggi flessibili più utilizzati nel mondo, è la necessità di capirne la storia per arrivare a ipotizzare un futuro che sia sostenibile. Un lavoro di ricerca che non poteva essere unidirezionale, ragion per cui le ricercatrici hanno coinvolto diversi rappresentanti della filiera, in una pubblicazione che unisce il mondo accademico e quello delle aziende, che quotidianamente lavorano per creare packaging sempre più moderni, eco-friendly e sicuri.

Nel corso della giornata maneggiamo più di una volta, imballaggi in flowpack senza tuttavia conoscerne gli utilizzi specifici e le caratteristiche che li rendono unici: con pochi grammi di materiale il flowpack è in grado di conservare, trasportare e preservare fino a 60 volte il suo peso, garantendo la qualità e la soddisfazione di diverse esigenze durante l’intero ciclo di vita.

Un lavoro che va nella direzione di riscattare un imballaggio che, in un’era che vorrebbe totalmente eliminare la plastica considerata inquinante, per sua natura è già etico, democratico, sicuro e accessibile.
Non, quindi, eliminazione, ma corretto utilizzo. Non rifiuto, ma prima fase del ciclo di vita. Il white paper, scaricabile gratuitamente dal sito www.flowpack.it, parla di questo e di molto altro e invita a creare una community forte e coesa che veda nella direzione del “flex to flex”, l’obiettivo “zero”: trasformare anziché buttare via e difendere le qualità e le potenzialità di un flowpack sostenibile e moderno.

Saranno proprio questi i temi al centro dell’intervento delle stesse ricercatrici Lerma e Dal Palù in occasione del Congresso API il 24 novembre alle ore 12 in uno speech intitolato “Una catena produttiva complessa per un imballaggio (spesso) sottovalutato. Un’immersione nel mondo degli imballaggi in flowpack verso il Green Deal europeo”.