Riprendiamo l’editoriale di Materia Rinnovabile la rivista leader sui problemi ambientali di Emanuele Bompan per aiutare a capire.
“Capitalisti pessimi” si intitola l’editoriale che riferisce come la fase la COP16 bis si sia conclusa tra le lacrime.
A Roma è conclusa giovedì 27 febbraio con l’adozione di una tabella di marcia volta a mobilitare almeno 200 miliardi di dollari da fondi pubblici, privati, filantropici e multilaterali, eliminando gradualmente almeno 500 miliardi di dollari in sussidi dannosi per l’ambiente. Tra le lacrime dello staff, poco prima delle 23:00, la presidente della COP16 Susana Muhamad della Colombia ha dato la sua approvazione ai due documenti fondamentali della negoziazione: Resource Mobilitiasion e Financial Mechanism.
“Siamo dei pessimi capitalisti. Chi, sano di mente, metterebbe a repentaglio i beni fondamentali della propria azienda? Chi non garantirebbe la resilienza delle supply chain essenziali per la propria sopravvivenza? Chi lascerebbe che una fonte infinita di innovazione di processo o di prodotto andasse sprecata? In una grande azienda internazionale, un simile pensiero sarebbe impensabile. Eppure, è esattamente così che trattiamo la natura e i suoi servizi ecosistemici.”
Queste le tristi e purtroppo realistiche considerazioni di Bompan.
Il quale prosegue facendo notare che basta guardare ai dati dell’UNEP sulla perdita di ecosistemi e allo scarso interesse nel sostenere i negoziati ONU sulla biodiversità. Oppure si consideri la debole visione dell’UE sull’agricoltura che ‒ come sottolinea l’eurodeputata Cristina Guarda ‒ non affronta le cause profonde del declino della natura.
Quali sono le cause che evitiamo di affrontare e combattere, perché ci fa comodo così, oggi: l’abuso di pesticidi, la deforestazione, il consumo di suolo, il bracconaggio, l’allevamento intensivo e l’inquinamento delle acque.
Tutte pratiche che minano le risorse stesse cruciali per l’economia di oggi e di domani. Tra coloro che hanno combattuto instancabilmente su questi temi ‒ ci ricorda Emanuele Bomban ‒ un omaggio a Fulco Pratesi, fondatore del WWF Italia, scomparso pochi giorni fa: pochi hanno fatto più di lui per portare in primo piano l’importanza della natura e il legame fondamentale che noi e la nostra economia abbiamo con essa.
Questo numero di Materia Rinnovabile (anche nella versione inglese in Renewable Matter) è un promemoria di quanto importante e centrale debba essere la questione della biodiversità nell’impostazione dell’agenda politica ed economica. E per questo motivo dobbiamo agire con forza sia a livello globale che locale.
L’immagine in alto si riferisce all’incontro sulla Circolarità previsto negli USA a fine maggio: Trump permettendo.
Scrivi un commento