Inaugurata sabato 11 marzo negli spazi del Castello dei Paleologi e dei Gonzaga a Casale Monferrato la XIII edizione della mostra “Grafica ed Ex Libris” in omaggio a Emilio Mantelli.

Emilio Mantelli, Xilografia su legno di filo (X1)- 1912, mm 60 x 60

Con l’esposizione delle opere di 83 artisti contemporanei di cui 31 stranieri con elaborati di alto livello, come tradizione consolidata – dopo Colorio, De Carolis, Disertori, Dogliani, Marangoni, Marsili Da Osimo, Morbiducci, Moroni, Parigi, Servolini, Wolf e Zetti – l’omaggio di questa edizione a un maestro della grafica è dedicato alla figura di Emilio Mantelli (Genova 17.2.1884 – Verona 11.11.1918) grazie a pezzi provenienti da collezionisti spezzini. Trasferitasi la famiglia a La Spezia vi completa gli studi primari, e successivamente si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove tra il 1901 e il 1904 ha come maestri Fattori e De Carolis e come compagni di studi Oscar Ghiglia, Moses Levy, Armando Spadini, Lorenzo Viani. Nel 1906 è a Parigi con Viani e Andreotti.

Emilio Mantelli – 1916, Xilografia su legno di filo (X1) – 1916, mm 134 x 112

La sua storia come si evince dalle mostre “La Xilografia Italiana. Dalla Mostra internazionale di xilografia di Levanto a oggi. 1912-2012” (Finale Ligure, La Spezia, Colle Salvetti, Bayereuth, 2012-2013) e “L’Urlo dell’immagine. La grafica dell’Espressionismo italiano”(Palazzina delle Arti, La Spezia e GAMC Viareggio 2014)“si intreccia strettamente allo sfaccettato e non univoco linguaggio dell’Espressionismo italiani riconosciuto tardivamente.
Emilio Mantelli ha espresso la sua forza creativa scegliendo la xilografia, dal 1911 collabora con Ettore Cozzani per la rivista “L’EROICA”, fondata a La Spezia nel 1911, e per alcuni volumi della collana “I Gioielli dell’Eroica”; come segnalava Paola Paccagnini, la sua massima studiosa, “la storia artistica di Mantelli inizia ufficialmente con la rivista spezzina e ad essa resterà legata sino alla fine”.

Emilio Mantelli- Mercanti di tacchini- Xilografia su legno di filo (X1) – 1915, mm 275 x 250

Dal 1913 collabora contemporaneamente con l’editore Formiggini per alcuni testi della collana i “Classici del ridere”. Come indica Marzia Ratti “ha scelto la xilografia come mezzo prediletto e in essa ha dato prove sorprendenti. Non un uso virtuosistico della tecnica ma un modo vigoroso ed originale di servirsi di essa per elaborare un linguaggio inedito modernissimo che si inseriva a pieno titolo nelle tensioni espressioniste grafiche italiane del secondo decennio del novecento insieme a Lorenzo Viani, Arturo Martini, Romolo Romani.”

Emilio Mantelli, Xilografia su legno di fio (X1), 4 legni – 1912,mm 72 x 64

È presente alla “Prima Esposizione d’Arte Xilografica” inaugurata il 4 agosto 1912 a Levanto per la quale realizza anche il cartoncino di invito; successivamente è alla XI Kunstausstellung al Glaspalast di Monaco del 1913. Nel 1914 è presente, con sei opere, nella sala dedicata alla xilografia in Italia, alla XI Biennale di Venezia e sempre nel 1914 partecipa alla Mostra Internazionale di ex – libris a Budapest; sei dei suoi ex libris sono presenti in mostra a Casale. Partecipa a Roma nel 1913 e successivamente nel 1915 alla I e III Esposizione Internazionale dell’arte della Secessione, in mostra sono presenti i tacchini presenti a Roma per l’edizione del 1915.
È presente in bacheca a Casale il catalogo con sue xilografie originali che illustrò unitamente alle tessere d’ingresso e ai manifesti per la mostra nazionale d’arte di

Per il posto di ristoro la Croce Rossa

Sarzana, per il “Posto di ristoro della Croce Rossa” per l’assistenza dei feriti in transito, nell’ambito delle iniziative dell’Eroica del 1916, le opere esposte furono 280 tra cui 32 sculture, 108 dipinti e 140 incisioni e disegni. Arruolatosi come volontario parte in guerra nel gennaio 1916, al fronte incide diverse tavole, l’11 novembre si spegne in ospedale a Verona per una lesione polmonare contratta in servizio.
A Mantelli “fedele interprete del credo artistico de “L’Eroica” di cui fu “magna pars” Cozzani dedicò tre fascicoli monografici ( 66 – 67, e 68 – 69 nel 1920 e 217 nel 1936.
Gian Carlo Torre
La mostra è aperta fino al 17 aprile 2017: Orari di visita Feriali 1630 – 19.00  Festivi 10,30 – 12,30 16,00 – 19.00.