La Società Geografica Italiana Onlus ha presentato a Roma al Palazzetto Mattei in Villa Celimontana i tre volumi dell’opera “Cartografia e Topografia italiana del XVI secolo” edita da Antiquarius.

Il censimento di tutte le mappe cartografiche e topografiche prodotte nelle stamperie italiane del XVI secolo è stato raccolto nell’opera “Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo”. Edita da Antiquarius – con il supporto di Assocarta e Burgo Group – l’opera è curata degli autori Stefano Bifolco e Fabrizio Ronca.
Un’opera monumentale, stampata e rilegata da Arti Grafiche Celori di Terni e impaginata da Francesco Bellucci. In tre volumi di pregio stampati su carta Burgo Group, l’opera raccoglie 1280 mappe cartografiche e topografiche e più di 2500 edizioni, descritte nelle loro varianti, realizzate in Italia nell’epoca d’oro della cartografia italiana.

Si tratta, in pratica, del primo e unico catalogo ragionato delle opere cartografiche e topografiche, prodotte nel nostro Paese nel Cinquecento, tramandate in raccolte composite. Queste raccolte formate da carte diverse per formato e tipologia, sono note come “Atlanti Lefreriani” o più correttamente, secondo la definizione inglese, “I.A.T.O. (Italian Assembled To Order) Atlases”.

Cartografia di pregio
Cartografia e Topografia italiana Roma-Tempesta-1593

Mappa di Roma del Tempesta 1593. Questa immagine è una combinazione di diversi fotogrammi e quindi non rispecchia l’esatta accuratezza dell’originale

Nel corso del XVI l’Italia detenne il primato nella produzione cartografica nel panorama europeo per l’esperienza maturata sia nell’arte della produzione della carta, che in quella della stampa. Anche oggi, al tempo di Google Maps e GPS, rimane la bellezza di esporre e contemplare un’opera cartografica di pregio, ma anche la necessità pratica di una mappa in carta per poter girare il mondo e in, particolare per percorrerlo e navigarlo.
Nel XVI secolo si completano infatti le grandi esplorazioni geografiche con la scoperta dell’America, di nuove distese oceaniche e di nuove conoscenze su Africa e Asia, che generarono il bisogno di nuove carte e nuovi sistemi di rappresentazione piana dell’intero globo sferico. Oltre che belle da vedere e da toccare, le mappe sono funzionali allo sviluppo di creatività. Basti pensare a uno scrittore italiano di romanzi d’avventura come Emilio Salgàri (1862-1911) che, per motivi economici, non raggiunse mai i territori esotici che descrisse nei suoi libri. Personaggi e territori protagonisti dei suoi romanzi, come ad esempio Sandokan, nacquero in una nursery popolata di sola carta: la biblioteca. Salgari passò infatti intere giornate in biblioteca studiando nei minimi dettagli le mappe cartacee di luoghi che voleva descrivere. Mappe che fanno viaggiare, con la valigia, ma anche con l’immaginazione.

L’immagine accanto al titolo: Carta della penisola italiana del Rosselli 1492

Maria Moroni – Assocarta