Si è tenuto presso gli studi Photo Know How di Mogliano Veneto (TV) un incontro sull’impiego della IA nelle immagini pubblicitarie.

L’aspetto creativo di questa ennesima innovazione tecnologica sconvolge per immediatezza nel proporre un ventaglio di raffigurazioni e per la pressoché infinita disponibilità di combinazioni nella composizione del messaggio pubblicitario.
Ne ha parlato a un pubblico selezionato e molto interessato, Andrea Penisto la cui relazione è stata molto apprezzata per la competenza e la linearità della sua esposizione.

«L’intelligenza artificiale è proprio intelligente!» ha affermato Pietro Del Maschio, titolare di Photo Know How e noto esperto di fotografia e trattamento delle i mmagini.

«La sensazione che ci sia un essere pensante pronto nelle risposte facendo tesoro di logiche già codificate nel serbatoio mondiale di internet ci comunica inquietudine e sconcerto

Una volta superato l’imbarazzo per le infinite opportunità disponibili, gli esempi hanno illustrato i passi necessari al confezionamento, attraverso semplici indicazioni, di una immagine commissionata per la “reclame” di un vino frizzante.

Dagli inevitabili commenti è emersa la possibilità, nella pubblicazione di immagini di indossato, che esista la facoltà di corredare a corpi umani dei volti standard, ideati e dedicati al marchio evitando in questo modo immagini mozzate, contestazioni sul diverso utilizzo e complicazioni relative al delicato mondo del copy e dei diritti d’autore derivanti dall’utilizzo di queste nuove opportunità creative dedicate e protette da filigrane digitali.

«Il successo dell’iniziativa e la disponibilità del docente ci obbliga ad organizzare quanto prima una estensione pratica delle applicazioni da unire alla tecnica 3D per ampliare l’impatto emotivo nella comunicazione pubblicitari industriale» è il commento finale di Pietro Del Maschio.
L’intera relazione può essere scaricata e letta qui e di cui riproduciamo le parole conlcusive:
È la nostra esperienza che guida l’AI e non il contrario. Dobbiamo quindi abbracciare questi strumenti avanzati non come minacce alla nostra professionalità, ma come estensioni delle nostre capacità, che ci permettono di concentrarci sugli aspetti più creativi e concettuali del nostro lavoro. Utilizzare l’AI come assistente ci consente di risparmiare tempo e risorse, ma è la nostra impronta personale, la nostra visione artistica, che continuerà a dare vita e autenticità a ogni immagine che creiamo.
In definitiva, la tecnologia può potenziare il nostro lavoro, ma non può sostituire il tocco umano.
Il nostro ruolo evolve in quello di curatori e direttori creativi, capaci di armonizzare l’arte e la scienza per creare opere che rispecchino profondamente la nostra essenza artistica e professionale.”
Andrea Penisto