In questa nota, riferiamo dell’incontro avvenuto il 2 febbraio scorso tra studenti e imprenditori grafici per illustrare il progetto di formazione della Fondazione ITS A. Rizzoli
La neve che ha spolverato Milano, affascinante e fastidiosa come sempre, non ha fermato né gli imprenditori del mondo grafico, né gli aspiranti tecnici del corso ITS che si sono presentati puntuali alle 8.30 all’Istituto Pavoniani Artigianelli. Un momento d’incontro organizzato con i ragazzi per conoscerli, comprendere le loro aspettative e quelle delle aziende in vista degli stage che avranno inizio ad aprile. Sul podio si sono alternati tutti coloro che erano stati coinvolti in questa esperienza.
Padre Marcello, squisito padrone di casa, ha abilmente riassunto lo spirito del progetto con una citazione di Paul Valery:
“Dipende da chi passa,
che io parli o stia in silenzio
che io sia tomba oppure tesoro.
Dipende solo da te.
Amico, non entrare senza desiderio “
Il Presidente della “Fondazione ITS A. Rizzoli” Renzo Viappiani che, abbandonata la fisicità delle etichette, si sta dedicando all’impalpabile e multiforme mondo della formazione, con il piglio dell’imprenditore, ormai inciso nel suo dna, ha rammentato come, anche in una situazione difficile come quella che sta caratterizzando il mondo grafico, non manchino tuttavia realtà di successo.
Roberto Sella, con la sua abituale capacità di cogliere l’essenza dei progetti, ha illustrato il profilo professionale che uscirà dal percorso: un tecnico in grado di gestire lavori che dovranno essere declinati su diversi supporti, con un’attenzione particolare all’efficienza dei processi, in accordo con quanto viene sempre più richiesto dalle aziende. Non solo Photoshop o Illustrator dunque, ma anche familiarità con i linguaggi XML e HTML5 che minacciano la leadership del PDF.
Federico e Francesca, in rappresentanza degli studenti, hanno raccontato gli iniziali timori delle due fazioni, quelli che già conoscevano la tecnologia grafica e quelli che ne erano digiuni, ma possedevano altre competenze. Timori che sono stati dissipati grazie al clima di collaborazione che si è instaurato in classe, come ha confermato la paziente tutor Giacomina Cagna, e dai corsi di supporto organizzati.
Con quel pizzico di sfida che giustamente anima i ragazzi quando si confrontano con gli adulti, Federico ha voluto sottolineare come tra i suoi compagni ci fosse già chi ha progetti nel cassetto e voglia di mettersi in proprio.
Evidentemente il “posto fisso” non è un dogma per le nuove leve della grafica.
Carola Goglio, che ha accettato la sfida di insegnare marketing per ridurre lo spread tra i giovani e il mercato, ha ricordato come nei momenti di incertezza si abbia bisogno di figure di riferimento a cui ispirarsi ed è proprio per questo che il dolore per la scomparsa di Giuseppe Musmeci di Fontegrafica è ancora più acuto.
(… ) Ma i grandi uomini lasciano sempre una traccia e questa traccia l’ho ritrovata nelle parole che molte delle persone che hanno lavorato con il Mus, come lo chiamava affettuosamente Paola Zerbi, hanno inviato a Corrado e che questi ha raccolto in un bellissimo libretto.
Una frase che mi ha particolarmente colpito: “ in Fontegrafica ci si diverte faticando molto per raggiungere l’impossibile”, bene è quello che mi è accaduto in questa esperienza con i ragazzi del corso ITS.(…)
Dario Panciera, con la sua sensibilità per la crescita non solo professionale ma anche umana dei ragazzi, nel suo ruolo di coordinatore degli stage ha posto l’accento sulle opportunità che l’esperienza in azienda può offrire.
Opportunità non priva di insidie e di difficoltà, come ha voluto giustamente ricordare Lorenzo Patti.
Nelle aziende tutte le mansioni hanno una importanza perché tutti i dettagli sono importanti. Un fattorino che con malagrazia consegna un pacco al cliente di certo non aiuta, ha rimarcato Delio Remondini (un religioso imprenditore o un imprenditore religioso?) che ha trasformato Àncora Arti Grafiche in un’impresa dove stampa tradizionale e digitale convivono felicemente.
La disponibilità ad accogliere gli studenti, perché rientra nella logica di una grande azienda come RCS, è stata esplicitata da Paola Gradini, il cui contributo in termini professionali e di “esperienza sul campo” è stato particolarmente prezioso durante la complessa fase di progettazione del corso.
Anche il rappresentante della Ricoh ha espresso interesse per gli aspiranti stagisti perché la sua società ha creato al suo interno un vero e proprio “incubatore di talenti” dove dare spazio alle potenzialità dei giovani.
Ma non è esclusivamente il mondo della grafica a ricercare ragazzi talentuosi, Marcello Caroni, imprenditore “flessibile”, testimone di quella operosità tipicamente italiana che, perseguendo una politica di piccoli ma costanti passi, ha creato una realtà solida che parla anche francese.
Intervento conclusivo quello di Corrado Musmeci, sostenitore entusiasta del corso ITS e dei suoi partecipanti, incentrato sulla carenza, sempre più evidente, di competenze tecniche all’interno delle agenzie pubblicitarie dove i creativi necessitano di un supporto qualificato per dare concretezza alle loro idee.
Nella visione di Corrado le competenze che i ragazzi stanno acquisendo sono preziose per le aziende perché difficili da reperire. Grandi opportunità quindi soprattutto per coloro che metteranno la passione in quello che faranno perché è proprio la passione l’elemento discriminante almeno in Fontegrafica.
Gustosi pasticcini e caffé bollente hanno, a chiusura dei lavori, confortato i partecipanti.
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