MetaÃlice incontra un’altra figura professionale del mondo della grafica e stampa: il PrePress Manager in Poplast per la digitalizzazione nella stampa rotocalco.
Si è concluso il 6 novembre scorso l’incontro Roto4All promosso da ACIMGA organizzato presso lo stabilimento di stampa rotocalco e flexo, Poplast di Castel San Giovanni (PC) (del convegno abbiamo riferito in MetaPrintArt)
La stampa rotocalco vista a monte partendo dalla prestampa gestita da un tecnico appassionato e illuminato: Francesco Costanzo, che ha presentato la digitalizzazione del processo rotocalco dalla prestampa alla stampa con macchina da stampa certificata pantone, il registro con doppia telecamera in macchina, lo spettrofotometro in linea e dulcis in fundo, i colori metallici in eptacromia e l’avviamento da remoto con Popvision.
Francesco Costanzo e la prestampa interna di Poplast
Nel 2018 un tecnico lungimirante ha creato in Poplast, con il supporto dirigenziale di chi ha creduto in lui, la prestampa interna nell’ambito di un converter. Fiducia e tecnologia hanno permesso di realizzarla. Impegnandosi al massimo nella trasformazione di un originale, a volte di scarsa qualità, è giunto a trasformarlo rendendolo oggettivamente migliore. Ciò gli è valso il primo premio BestinFlexo alla qualità di stampa flessografica nel 2021.
Anche l’imballaggio, il packaging in generale, ha una sua dignità e Costanzo è in grado di rendere l’immagine impressa su un pacchetto di fazzoletti di carta, o qualsiasi altro involucro di prodotti alimentari e non, un’opera d’arte dedicandosi a migliorare le tonalità e il chiaroscuro.
I partner (clienti e fornitori) in questi sei anni hanno condiviso le stesse idee affiancandosi e dialogando fattivamente.
La prestampa dialoga con il cliente, deve conoscere le materie prime, tener conto della sostenibilità, degli inchiostri, dei problemi della stampa e dell’accoppiamento con altri materiali, momento in cui i colori cambiano, e infine del taglio e del confezionamento, operazioni che devono essere eseguite a regola d’arte per non vanificare il lavoro svolto a monte.
Si è avvicinato alla stampa digitale dove le prove di stampa arrivano da plotter in eptacromia con uno spettrofotometro in linea e garantiscono la riproduzione della libreria pantone. I plotter, però, necessitano di una calibrazione ogni quindici giorni, di una continua manutenzione che garantisca i risultati. Dalla prova colore si passa in sala stampa, dove in funzione di un esecutivo si scelgono delle tinte spot che vanno gestite, anche perché i relativi inchiostri vanno recuperati e smaltiti. Con i partner si è valutato, successivamente, l’inserimento di uno spettrofotometro in linea, che ha fatto la differenza. Grazie a questa collaborazione è stata montata sulla macchina da stampa la doppia telecamera per controllare il perfetto registro.
Lo spettrofotometro è fondamentale anche per la macchina da stampa che va calibrata in ogni fase. Il Fingerprint per eptacromia è essenziale per tenere la macchina sempre calibrata. A bordo macchina è stato installato il programma, in prestampa si va a misurare con lo spettrofotometro e si controlla l’allineamento tra prestampa e stampa. Il fingerprint (ottenuto con colori sovrapposti), stampato su rotocalco e confrontato con quello della stampante digitale, ha l’obiettivo di fornire i profili di stampa e i dati per l’analisi densitometrica, colorimetrica e statistica del confronto e il giudizio oggettivo finale.
La qualità della prestampa fa crescere la produttività. È necessario formare per insegnare il mestiere e attuare un cambio di mentalità che fonda prestampa e stampa che non vengano più considerati processi divisi, ma legati indissolubilmente per garantire la qualità, la resa e anche il risparmio. Con lo spettrofotometro in linea si standardizza la produzione e si fornisce qualità sempre costante al cliente.
Con la Popvision si comunica con il cliente guidandolo con la tecnologia, convocandolo quando serve senza perdite di tempo e si attua l’avviamento da remoto.
Le tinte metallizzate
Una mancanza era rappresentata dalle tinte metallizzate che non garantivano in stampa una riproduzione fedele e costante. Poiché oggi tali tinte sono aumentate notevolmente, occorreva trovare un sistema per riprodurle fedelmente e senza sprechi. La tinta metallizzata, ad esempio, nella miscelazione degli inchiostri perde di luminescenza. Con la teoria del 7+1 colore speciale, si ovvia all’inconveniente. Grazie all’aggiunta di tre colori (arancio, verde, viola) alla gamma della quadricromia (CMYN), si ottengono colori più naturali e intensi senza l’impiego di colori pantone. Inoltre si semplificano le operazioni di set up, evitando fermi macchina e riducendo i tempi di stampa. I vantaggi dell’eptacromia sono molteplici, dalla resa delle immagini realistiche con alto grado di dettaglio, alla fedeltà del colore nelle stampe successive, all’ottima tenuta delle sfumature, alla resistenza ai raggi UV e allo sfregamento, al miglioramento della saturazione e infine alla riduzione dei costi e l’inserimento di più soggetti grafici in un’unica tiratura di stampa.
L’intuizione tecnica sui metallizzati è un grande passo avanti.
In ultima analisi Francesco Costanzo sostiene che la carta vincente è la collaborazione tra tutti che porta alla standardizzazione.
Complimenti all’azienda che crede nel proprio personale specializzato, e al tecnico, alla sua passione, intuizione e tenacia. Buon lavoro sulla strada della tecnologia che migliora la qualità del prodotto e il lavoro dell’uomo.
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